Apple Pay allarga il supporto a diverse banche alternative

Apple Pay è nato in Italia con il supporto a poche banche, ma già con quelle prime tre proposte si poteva osservare tutto il ventaglio di tipologie di istituti di credito che si sarebbero aggiunti nel tempo. UniCredit rappresentava la tradizione, Boon l’innovazione, mentre Carrefour Banca ha stupito un po’ tutti, mostrando come oggi le grandi aziende si trasformino con facilità in banche, assicurazioni o istituti finanziari. Nel tempo si sono aggiunte diverse proposte, sempre mantenendo questo dualismo tra i nomi più noti e quelli più freschi, mirati ad un pubblico digital che ha bisogno di una banca senza troppi fronzoli e senza spese. Hype ed N26 sono l’esempio più lampante, ma anche Widiba punta tutta la sua comunicazione sugli aspetti innovativi e digitali della banca, che poi non è altro che la versione giovane e dal nome ripulito del Monte dei Paschi di Siena.

Seguendo questa linea, nelle ultime settimane si sono aggiunte al servizio Apple Pay diverse proposte. In primis TIM Personal, la nuova applicazione dell’operatore telefonico che punta a racchiudere in un luogo la nostra identità digitale, anche sfruttando il fatto di essere un gestore di identità digitale accreditato – ovvero con TIM è possibile ottenere lo SPID. TIM Personal, come strumento di pagamento, si appoggia ad Hype e per questo era quasi ovvia la piena compatibilità con Apple Pay. Tra le altri recenti new entry dobbiamo segnalare anche la compagnia assicurativa Allianz, con il servizio Allianz Prime, e BuddyBank, il servizio fresco e giovanile di UniCredit.

La notizia del giorno, come messa in evidenza da 9To5Mac, riguarda invece l’arrivo di un nuovo provider finanziario (mi sembra un termine più adatto di banca, in questi casi) chiamato Bunq. Non si tratta d’altro che di un’app da scaricare – come Hype, N26 o BuddyBank – pronta a trasformare il vostro smartphone in un sistema di pagamento comodo e veloce, ed ovviamente pienamente compatibile con Apple Pay.

L’amaro in bocca rimarrà invece agli utenti di Fineco (ennesimo brand di UniCredit), che rimane marchiato sulla pagina di Apple Pay come in arrivo prossimamente, situazione che perdura cristallizzata da diversi mesi, mentre tanti nomi continuano a “saltare la fila”, compresa BuddyBank, sempre di UniCredit. Viene quasi da chiedersi se non sia una scelta commerciale del gruppo per lanciare il nuovo servizio e renderlo ancora più appetibile rispetto alla concorrenza interna, ma queste sono solo supposizioni anche facilmente contestabili poiché Fineco, tutto sommato, si è sempre rivolta ad un pubblico più maturo, interessato a servizi di consulenza, trading e investimenti. Ma allora, qual è il motivo di questo ritardo?

Simone Sala

Junior Editor - Appassionato di tecnologia, mi piace analizzarne sia gli aspetti tecnici che i risvolti sociali. Sono curioso per natura e cerco sempre di sperimentare le ultime novità in qualsiasi ambito. Collaboro con SaggiaMente dal 2016.

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