Premessa
Nel mio studio abbiamo una rete mista Windows/Mac/Linux.
Nello specifico abbiamo un server Linux, io lavoro su due Mac e i miei soci usano uno Windows (Vista/XP) e l’altro Mac.

Problema
Quando da Mac trasferisco dei files su unità esterne (Hard disk o Pen Drive) o su percorsi di rete non Mac, mi trovo in ogni cartella un file “.DS_store” e numerosi altri files (apparentemente duplicati) che iniziano con “._”.

Come mai?
Il motivo è molto semplice. Il Mac utilizza .DS_store per memorizzare in ogni cartella:

  • icona personalizzata (se presente)
  • immagine di sfondo (se impostata)
  • eventuale colore di evidenziazione
  • dimensione, allineamento e posizione delle icone contenute

Poi ci sono i resource fork, con informazioni relative ai singoli files e che vengono nomenclati con lo standard: “._nomefile.estensione”. Tutti questi documenti fantasma sul Mac non si vedono, in quanto il sistema automaticamente nasconde tutti i files che iniziano con un punto. Ma su Windows questa regola non vale. Ed ecco perché tutte le volte che copiamo files su questi computer ce li ritroviamo.

Soluzioni
Fortunatamente il problema si può risolvere ed in differenti modi.

Premetto comunque che quando masterizziamo un CD con Toast, scegliendo l’opzione predefinita “Mac e PC”, questi noiosi fantasmini non vengono inseriti.

Per quanto riguarda invece il trasferimento diretto su rete o dischi esterni, le soluzioni sono due:

  1. metodo manuale (economico ma noioso)
  2. metodo automatico (costoso ma semplice e veloce)

Per il metodo manuale dovete procurarvi CleanUp smb mess. Questo programmino free (droplet per l’esattezza) va poi inserito nella cartella Applicazioni (e se lo usate spesso anche nel Dock) ed utilizzato, ogni volta, sui files o le cartelle copiate. Esempio: copiate la cartella “A” dal Mac ad una qualsiasi altra unità, poi trascinate la cartella “A” copiata sul droplet ed il gioco è fatto. Purtroppo questo processo non può essere automatizzato, quindi dovrete ripeterlo di volta in volta. Sul sito dello sviluppatore non viene segnalato, ma il funzionamento è perfetto anche su Snow Leopard.

Il metodo automatico si realizza attraverso BlueHarvest (13.95$). Il programma, una volta scaricato ed installato, inserisce un pannello nelle preferenze di sistema.

Pannello di controllo BlueHarvest
Pannello di controllo BlueHarvest

Basta spuntare tutte le voci e poi cliccare in alto su Start. Da quel momento sia su percorsi di rete (non Mac) che su dischi esterni, non avremo più tutti quei fastidiosi files fantasma!

Tutti gli altri metodi che ho provato finora (sia da terminale che tramite altri software gratuiti) permettono di evitare al massimo l’utilizzo dei .DS_store, ma non dei resource fork. Se avete spesso a che fare con computer non Mac, potrebbero essere 10€ (alla conversione la cifra è su per giù questa) spesi bene.

Par Condicio
Non bisogna assolutamente dimenticare però, che anche Windows fa qualcosa di simile.
Stò parlando dei files thumbs.db, che allo stesso modo dei resource fork di Mac, sono nascosti su Win, ma visibili sugli altri Sistemi Operativi.

Anche in questo caso la soluzione c’è e vi rimando a questo articolo su Uneasysilence.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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