Mac vs Pc

Qualche giorno fa mi sono trovato a casa di mia sorella per festeggiare, insieme ad amici e parenti, il compleanno del mio nipotino. Subito dopo cena, mentre chiacchieravamo del più e del meno, un signore, rivolgendosi a sua figlia, ha chiesto: “ma è vero che su Mac non ci sono virus?”. Lei si gira, guarda me e ribatte: “Papà, parlane con Maurizio”.

Situazioni come questa per me sono molto frequenti. Non immaginate quante volte ho tentato di rispondere a domande del tipo: “meglio un mac o un pc?”. E per quanto io sia oggi nettamente di parte, è importante sapere che ho usato sistemi Windows per moltissimo tempo e che, fino a soli tre anni fa, ero un Microsoft Certified Partner. Dal momento che conosco discretamente entrambi i mondi, mi sforzerò di essere il più possibile scevro da preconcetti e mi concentrerò ad analizzare oggettivamente ogni lato della medaglia.

Il terzo incomodo
Non me ne vogliano gli utenti ed i fan di Linux se in questo articolo non li menzionerò, ma con il loro 1% scarso di share (fonte Net Applications) — valore che sarebbe ancor più basso se ci si limitasse all’utenza consumer — non sono ancora riusciti a proporsi come valida e reale alternativa nell’ambiente home e small business. Con questo non voglio, non mi permetto e, aggiungo, non potrei sminuire il valore del vastissimo mondo dell’OpenSource (spesso legato idealmente a doppio filo con Linux). Però bisogna prendere atto che la diversificazione e la parcellizzazione delle sue distribuzioni, unita alla carenza di software professionali in alcune specifiche aree produttive ed alla mancanza di un solido motore commerciale alle spalle, non rendono Linux una reale e percorribile “terza strada” per la stragrande maggioranza del target di riferimento. Mi riservo comunque di approfondire l’interessante argomento in un successivo post.

La domanda sbagliata
La prima cosa che solitamente cerco di chiarire è che, come in ogni altro ambito, il meglio in senso assoluto non esiste. Gli scenari possibili sono molti, ma è importante capire che si può tentare di rispondere soltanto a qualcosa che suoni più o meno in questo modo: “per le mie necessità è meglio un sistema Mac o Windows“? Il termine PC infatti è spesso utilizzato erroneamente da molti — me compreso — per identificare i computer con Windows (che sono più del 90%), ma in realtà anche i Mac con il loro sistema operativo OsX sono dei Personal Computer (PC). La difficile nomenclatura deriva da una differenza di fondo tra i due ambienti. Mentre la Apple produce per i suoi Mac sia l’hardware che il software, la Microsoft con Windows si occupa soltanto del software. Un tentativo, seppur mal riuscito, di allineare le definizioni, poteva risiedere nel termine Wintel (dalla contrazione di Windows ed Intel, il maggior produttore di piattaforme hardware per PC), che però non è mai arrivato ad essere universalmente riconosciuto, complice anche la diffidenza della maggior parte della popolazione verso i monopoli che le due aziende hanno instaurato nel campo dell’informatica.

Cosa fai (o vorresti fare) con il computer?
Questo è il primo quesito che ci si dovrebbe porre. E per quanto il cosa facciamo sia relativamente semplice da definire analizzando le nostre attività quotidiane, il cosa vorremmo fare è, o dovrebbe essere, anche stimolato dalle possibilità che ci offre la piattaforma su cui lavoriamo. Mentre gli utenti Windows sono spesso impegnati alla ricerca di software, scandagliando la miriade di shareware, freeware e open source che vengono rilasciati ogni giorno, su Mac ci si trova quasi coccolati dalla Apple, che fornisce, insieme al sistema operativo OsX, una serie di strumenti e di applicazioni molto valide che, in moltissimi casi, riescono a sopperire alla quasi totalità delle esigenze quotidiane. Aggiungendo, se vogliamo, anche possibilità inaspettate (per approfondimenti vedi suite iLife). Questa affermazione può essere letta sia a vantaggio di Apple, per via del fatto che ci offre dei sistemi completi dituttounpo, ma anche a vantaggio di Windows, in tema di espandibilità e flessibilità, pertanto vi chiedo di sospendere il giudizio per qualche minuto, prima di approfondire l’argomento.

Esistono chiaramente differenti modi per valutare le enormi differenze tra l’ambiente Mac e quello Windows. In questo articolo mi voglio concentrare sui risultati che si possono ottenere in base ai principali usi di un computer casalingo o da piccolo ufficio.

Windows se uso il computer per… giocare
In questo caso c’è poco da dire. La quantità di titoli presenti è totalmente a favore di Windows. Se siete dunque dei giocatori incalliti e dovete sempre avere a disposizione l’ultimo titolo uscito, il Mac non fa per voi. Negli ultimi periodi il mercato però si sta evolvendo ed al momento, anche se a distanza di qualche mese, alcuni dei principali giochi per Windows vengono riportati anche su Mac. Troppo poco per chi fa del gaming la sua attività principale, ma abbastanza per chi saltuariamente vuole anche divertirsi con il computer. Sul sito Apple troviamo una sezione interamente dedicata ai giochi (visita Apple/Giochi oppure Lista di Videogiochi per Mac OsX).

Mac se uso il computer per… internet
La navigazione web, la posta elettronica ed i servizi internet, trascendono dal sistema dell’utente. Però c’è da dire che i software utilizzati di default da OsX e Windows sono molto diversi. Teoricamente è possibile installare ed utilizzare i medesimi applicativi su entrambe le piattaforme (mi riferisco ad es. al connubio del browser Firefox e del client di posta Thunderbird, entrambi di mozilla), ma praticamente la maggior parte degli utenti tendono ad accontentarsi di ciò che trovano preinstallato nel computer. Detto questo non possiamo non confrontare MS Internet Explorer ad Apple Safari e MS Outlook Express (recentemente denominato Windows Mail) ad Apple Mail. Qui si può affermare senza timore di smentite che Windows perde la sfida su tutti i fronti. Internet Explorer, in tutte le sue versioni, è sempre stato un browser oggettivamente ricco di problematiche e di fuori standard che lo hanno reso di fatto una pecora nera del web, mentre di contro Safari è uno dei migliori browser in circolazione (senza abbandonarsi ad autoproclami di magnificenza in stile Apple), con la sua velocità, semplicità, sicurezza ed esperienza d’uso decisamente sopra la media ha contribuito a definire nuovi standard di riferimento nel settore dei browser. Allo stesso modo il confronto tra Windows Mail ed Apple Mail è totalmente appannaggio del Mac: il metodo di gestione degli account multipli, la semplicità d’uso, la velocità e le funzioni di ricerca ed organizzazione della posta, nonché l’integrazione con RSS, Appunti, Note e Calendario, lo rendono di fatto uno strumento completo ed efficiente. Se poi si considera che internet è il maggiore veicolo di infezioni informatiche e che l’ambiente Mac non conosce Virus, il risultato è quasi scontato: OsX batte Windows.

Mac Windows se uso il computer per… creare (e scambiare) documenti da ufficio
La diffusa convinzione che il connubio Windows-Office sia strumento fondamentale nella gestione documentale non è del tutto errata. Se non altro per l’enorme diffusione della famosa suite nei computer casalinghi e da ufficio. Quello che però non tutti considerano è che Office è presente da moltissimo tempo anche in ambiente Mac. L’ultima versione disponibile è la Office::Mac 2008 (dettagli sul sito mactopia) e contiene regolarmente Word, Excel, Powerpoint ed altro. Sulla carta Microsoft dovrebbe garantire uno scambio documenti tra piattaforme semplice ed indolore, nella realtà invece si riscontrano, anche se limitatamente, alcune discrepanze in alcuni documenti Office scambiati tra le medesime versioni OsX e Windows. Attenzione però a non fare confusione: non si tratta di incompatibilità del Mac, ma della scarsa efficienza del formato di memorizzazione dei documenti, che peraltro costringe da anni gli utenti Office a continui problemi di compatibilità e cambio formato, da versione a versione, anche nello stesso ambiente. Ultima evoluzione è quella dei formati X (.doc
x, xlsx, etc..) introdotti con Office 2007 e non retrocompatibili. La MS dovrebbe prendere esempio dalla Adobe che realizza da tempo i suoi software su entrambi i sistemi, ma con un efficienza di scambio del 100%. Infine non si può non menzionare l’attuale tendenza all’utilizzo di software alternativi e spesso gratuiti (vedi Open Office) e quella ancor più recente dei servizi online (vedi Google Docs o Zoho), sempre più presenti negli uffici e nei computer di tutto il mondo (meno in Italia rispetto a paesi più informatizzati) e che sopperiscono egregiamente a tutte le comuni esigenze, producendo peraltro documenti sufficientemente compatibili con MS Office. Un’ultima doverosa citazione va fatta per Apple iWork, suite completa, recentemente giunta all’edizione ’09, estremamente semplice ed efficiente, che nella sostanza altro non è che una versione di Office realizzata con filosofia Apple: bella, semplice, veloce e produttiva. Perfetta per l’uso personale e per lo scambio con altri utenti Apple, ma che ha il plus di esportare ed importare con buona efficienza anche documenti nei corrispettivi formati Microsoft. In definitiva non mi sento di dare un punto di vantaggio a Windows, ma semmai un exaequo.

Office::Mac 2008
Office::Mac 2008

Mac se uso il computer per… grafica
Qui la differenza tra i due mondi parte dal basso: dalla filosofia e dall’architettura. Sono moltissime le cose da considerare in questo ambito: a primo acchito si nota come la pulizia dell’interfaccia Mac permetta di focalizzare l’attenzione sui contenuti e non sull’OS e le sue finestrelle colorate, sfumate, trasparenti, etc.. Dopo qualche tempo invece si apprezza l’efficienza del granitico cuore Unix di OsX, che ci regala ore di lavoro libere da problemi di rallentamenti, crash ed incomprensibili errori. Con questo non voglio dire che su Mac i programmi non si blocchino mai, purtroppo questo può capitare, meno di rado di quanto accada mediamente su Windows ma può capitare. La differenza è proprio nell’architettura, che permette di continuare senza il minimo intoppo il flusso di lavoro, anche in caso di crash di applicazioni che generino un problema (per inciso a me è capitato quasi esclusivamente con MS Word, prima di abbandonarlo). La medesima strada sta tentando di abbracciarla anche Microsoft fin dallo sfortunato Windows Vista (e poi Windows 7), portando sicuramente a qualche miglioramento rispetto ad XP, ma posizionandosi ancora molto lontano dall’efficienza di OsX. Stessa cosa vale per l’utilizzo delle risorse di sistema, importantissime nella grafica, che su Mac sono in ogni circostanza gestite meglio. E poi… Poi ci sono moltissimi software esclusivi per Mac che si occupano di tutti i differenti aspetti della progettazione grafica, c’è un completo e migliore controllo sui caratteri, c’è la gestione del colore integrata, il supporto nativo per i monitor esterni, con ampliamento e duplicazione automatica della scrivania, e via discorrendo. Difficile elencare tutto, ma non c’è dubbio: se ti occupi di grafica, compra un Mac.

Adobe CS4
Adobe CS4

Mac se uso il computer per… la digital life (musica, foto, video, etc..)
A questo punto avrete già ampiamente capito che in questo confronto faccio il tifo per Mac OsX. D’altronde è impossibile non avere una propria idea e non intendo nasconderla. Ma in qualche misura è proprio il Mac a fornirmi la possibilità di parlarne bene. Pensiamo per un attimo a chi usa il computer per gestire la propria musica, le foto, i filmati, i contatti e qualsiasi altro contenuto digitale. Questa tipologia di utenti è quella che può trarre maggiori ed immediati benefici nel passaggio da Windows ad OsX. Supponiamo di avere una discreta quantità di brani ed album musicali (iTunes), molte fotografie da catalogare (iPhoto), una rubrica contatti numerosa e ricca di dettagli (Rubrica), appuntamenti e date da ricordare (iCal), una o più caselle di posta elettronica da controllare (Mail), filmati da vedere (Quicktime), convertire e montare (iMovie) per poi eventualmente masterizzare su DVD (iDVD), siti web da creare o gestire (iWeb), musica da suonare e comporre (GarageBand)… tutto questo con Mac OsX lo può fare chiunque, semplicemente e con risultati sorprendenti. E tutti questi software, inclusi in ogni Mac, interagiscono alla perfezione ed in modo incredibile. Qualcuno potrebbe obiettare che le ultime versioni di Windows, scimmiottando OsX, abbiano inserito qua e là software più o meno utili per alcune delle attività indicate, oppure che le funzionalità mancanti si possono ottenere installando altri software. A questi utenti non posso che dire: “provare per credere”. Quando e se comprerete il primo Mac, inizierete ad usare iLife e capirete. Parlo di un sistema trasparente e totalmente integrato, che vi permette di gestire praticamente tutti i vostri dati in modo semplice e funzionale, e che con pochissimi clic vi da la possibilità di creare musica, album fotografici, montaggi video, dvd, siti e qualunque altra cosa vi venga in mente. Se non si prova la comodità e si apprezza il fascino della digital life proposta dalla Apple, non si può veramente capire di cosa sto parlando. Ancora un punto per Mac (e ad essere sinceri qui ne meriterebbe due).

iLife
iLife

Mac Windows se uso il computer per… creare siti web
Su questo fronte sono a favore di un sostanziale pareggio delle due piattaforme, fatte alcune doverose precisazioni. È un dato di fatto che più del 50% dei web server siano Linux based, mentre quelli con Windows superano di poco il 30%. Linux e OsX condividono il cuore Unix, quindi Apache, PHP e MySQL (la famosa triade del web) funzionano alla perfezione sul Mac, così come su un server Linux. Per chi fa del web una professione questo è un grosso vantaggio da moltissimi punti di vista. Perché quindi, vi starete chiedendo, sono più propenso per un pareggio? Il motivo è sostanzialmente Visual Studio .NET (maggiori dettagli) ed il suo framework. Senza dilungarmi in tecnicismi, tengo ad evidenziare la potenza, la flessibilità nonché la forza concettuale ed operativa, del framework e dell’ambiente di sviluppo (IDE) di casa Microsoft.
Se si sceglie di operare in questa direzione, per volontà personale o per lavoro, Windows è la strada giusta. Per tutto il resto c’è Mac OsX.
Sul fronte software in ogni Mac troviamo iWeb, con cui si possono creare facilmente siti completi di molte funzionalità. Ovviamente per chi ha necessità professionali le opzioni sono moltissime, per citarne qualcuna: Dreamweaver, Espresso, CodaRapidWeaver, Eclipse.

iWeb '09
iWeb '09

Mac Windows se uso il computer per… realizzare software
Qui c’è poco da dire, bisogna solo decidere se realizzare software per Mac o per Windows. Di conseguenza ci si abituerà al relativo ambiente di sviluppo, con i pro e i contro delle due piattaforme. Un fattore discriminante per la scelta potrebbe essere il bacino di distribuzione. Un software per Windows raggiunge potenzialmente un numero maggiore di utenti, ma ha sicuramente maggiore concorrenza. Su Mac il numero di utenti è indubbiamente inferiore, ma mediamente ci sono meno software per fare le stesse cose, da cui consegue minore concorrenza (vedi Xcode, sviluppare su ambiente Mac). Basta scegliere la propria strada.

Mac se uso il computer per… la fotografia, il cinema o la tv (montaggio audio-video)
Questo è un altro settore in cui Apple è indiscutibilmente una spanna sopra Microsoft.
– Vi occupate di cinema o lavorate nel mondo televisivo? Con una spesa relativamente bassa potete portare a casa Final Cut Studio, una suite di software per il montaggio audio-video, la post-produzione e la titolazione in real-time molto utilizzata ad Hollywood.
– Siete dei fotografi professionisti? Se non vi bastasse il vostro iPhoto, avete Adobe Lightroom o Apple Aperture per trasformare il Mac in uno studio fotografico digitale, che comprende sia un ottimo sistema di archiviazione, quanto la possibilità di editare le fotografie, correnggendo colori, deformazioni, vignettature e tanto — ma veramente tanto — altro.
– Il vostro settore è la musica? Personalmente ho composto tutti i miei brani in GarageBand. Fa impressione sapere che è un software incluso gratuitamente in ogni Mac considerando la sua versatilità. Ma certamente non è adatto in ambienti professionali. Fortunatamente c’è la suite Logic Studio, che oltre alla composizione musicale di brani e colonne sonore, con MainStage permette anche di trasformare il Mac in una sorgente musicale per la musica live. Qualsiasi sia il vostro media, un Mac è quello che vi serve!

Apple Aperture 2
Apple Aperture 2

Windows se uso il computer per… CAD e architettura
La arcinota Autodesk, proprietaria della quasi totalità dei software legati al mondo dell’ingegneria e dell’architettura, come Autocad, Revit, 3d Studio Max, Inventor e più recentemente anche Maya, al momento supporta solo (ahimè) sistemi Windows. Perciò ad eccezione di Maya tutti i software appena citati non sono disponibili per Mac. Esiste invece Archicad, ma da molti professionisti è considerato una soluzione di qualità inferiore. Recentemente però la Autodesk ha iniziato a mobilitarsi per gli utenti della mela, proponendo una soluzione basata su BootCamp e Parallels Desktop, per usare i suoi software, quasi nativamente, anche in ambiente Mac. Per chi vuole andare sul sicuro è ancora meglio Windows, ma perché non usarlo su un Mac?

Mac Windows se uso il computer per… modellazione ed animazione tridimensionale
In questo settore non ho esperienza diretta tale da poter assegnare un vantaggio a l’uno o all’altro ambiente. Molti dei software maggiormente utilizzati, come il già citato Maya, ma anche Cinema 4d di Maxon o Form-Z, sono distribuiti sia per Mac che per Windows. Pertanto sono più incline ad un pareggio. È chiaro però che l’esperienza d’uso è direttamente legata anche al sistema operativo e all’hardware, pertanto se dovessi scegliere mi indirizzerei comunque su Mac.

Mac Windows se uso il computer per… il p2p
Che sia di tipo lecito o illecito, il peer-to-peer funziona in modo pressochè identico in entrambi gli ambienti. Indipendentemente dal sistema operativo, avrete modo di utilizzare tutte le reti di scambio, che siano esse basate su ed2k, torrent o altro.

µTorrent Mac
µTorrent Mac

Mac se uso il computer per… medicina e scienza
La quasi totalità delle Università di rilievo nel panorama mondiale lavorano in ambiente Unix/Linux/Mac. Un’intera sezione sul sito Apple è dedicata al settore Science e basta qualche clic tra le pagine dedicate alla medicina, ai laboratori ed alla scienze in genere, per capire le potenzialità e la quantità di progetti e software che vengono costantemente rilasciati in ambiente Mac OsX. E se non bastasse, moltissimi di questi sono OpenSource rilasciati gratuitamente. Mac e Scienza: accoppiata perfetta.

Mac for Science
Mac for Science

I possibili usi di un Personal Computer possono chiaramente essere tanti altri, ma in linea di massima penso di aver identificato i principali settori di interesse.

Lo Score totale è: Mac 10 Windows 7

Considerando che per il mio giudizio personale il vero risultato dovrebbe essere di 10 a 0 e non di 10 a 7, ritengo di essere riuscito a mantenere una visione il più possibile imparziale.

In conclusione possiamo dire che, analizzando gli usi più comuni di un Personal Computer, un Mac fornisce maggiori possibilità rispetto ad un equivalente PC Windows. La scelta però non viene fatta solo in base a questo principio. Per avere una visione complessiva si dovrebbe anche parlare della user-experience che i differenti sistemi ci forniscono; dell’ingegnerizzazione, innovazione e qualità dell’hardware; dei costi di acquisto e mantenimento; dei software forniti in bundle; del supporto tecnico e di tanto altro ancora.

Per tutto questo vi rimando ai prossimi articoli ma, prima di lasciarvi, mi permetto anche io una “one more thing“:

dal momento che su un computer Mac si può far girare anche Windows, nativamente con BootCamp o virtualizzato con i vari VirtualBox, Fusion o Parallels, cosa vi vieta di tentare l’approccio al mondo Apple?

Io stesso quando ho comprato il primo Mac, ho continuato ad usare entrambi per i primi mesi. Successivamente, appena ho trasportato tutti i miei flussi di lavoro su OsX, ho relegato Windows (virtualizzato) ad un uso assolutamente sporadico, di una o due volte al mese, solo per testare la visualizzazione dei siti web sul vetusto Internet Explorer.

Windows 7 su un iMac
Windows 7 gira nativamente anche su Mac

L’unica controindicazione che, a primo acchito, potrebbe sembrare valida è quella del prezzo. I Mac sono oggettivamente più belli della quasi totalità del PC oggi in circolazione e, sotto il cofano, la qualità dell’hardware, l’innovazione e l’altissimo livello di ingegnerizzazione li pongono al top in ogni settore, ma con meno di 1000€ difficilmente si compra un Mac completo, eccezion fatta per il MacMini (a cui manca monitor, tastiera e mouse), il MacBook bianco e qualche temporanea offerta educational. Andando più in profondità però ci si accorge che il prezzo pagato sembra alto solo se paragonato a computer di qualità globale inferiore e che, senza ulteriori spese in software, non forniscono molte possibilità agli utenti. È ovvio che se qualcuno mi dice: “non ho 1000€ da spendere per un computer”, non ho oggettivamente nulla da controbattere (se non proporre un usato), ma in tutti i casi l’opzione Mac merita quantomeno di essere valutata.

Nei prossimi articoli cercherò di esaminare ed approfondire altri aspetti della questione Mac/Wintel, iniziando dal valutare alcune delle affermazioni più diffuse:

  • i Mac hanno hardware migliore (falso in senso assoluto, vero in quello relativo a fasce di mercato inferiori)
  • su Mac non ci sono o non si trovano software (falso in tutti i sensi)
  • il Mac non è compatibile con Windows (frase scorretta, ma sostanzialmente falsa sotto tutti i punti di vista)
  • su Mac non esistono Virus (praticamente vero, con l’eccezione di 2/3 worm in 25 anni)
  • etc..

Chi ha 10 minuti di tempo, può dare un’occhiata più da vicino al mondo Mac con questi brevi video in italiano (le basi del mondo Mac).
E per farsi due risate ci sono gli spot della serie Get A Mac (in inglese ma comprensibili), in cui un giovane e dinamico iMac si confronta con un ragioniere PC.

A presto.

Linea Mac

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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