Recensione: prova sul campo, pareri e impressioni d’uso sul nuovo iMac 27″

Dopo più di un mese di utilizzo serrato del nuovo iMac 27″ ecco la mia recensione. Non voglio “dare i numeri”, abbiamo già fatto indigestione di benchmark, confronti, prestazioni, problemi e tutto quanto ci ha accompagnato in questi due mesi dal lancio ufficiale del nuovo all-in-one Apple, aspettatevi quindi impressioni invece di dati.

nuovo imac 27 con wireless keyboard e magic mouse

Premessa
Fondamentale per interpretare bene quanto dirò, è la conoscenza delle caratteristiche del computer oggetto della prova, nonché l’utilizzo che ne è stato fatto. Ho acquistato e testato l’iMac 27″ base, quello con Intel Core 2 Duo da 3,06Ghz, 4GB di RAM e Scheda Grafica ATI Radeon HD 4670 da 256MB. Mentre relativamente all’utilizzo, considerate che mi occupo di grafica, programmazione e multimedia “leggero” (conversioni video, brevi montaggi, creazione podcast video).

Design ed Ergonomia
Due parole sull’argomento vanno spese. Ho discusso più volte con tutti quelli che confrontano i Mac con computer assemblati di uguali (o migliori) caratteristiche a minor prezzo. Come dico sempre — e per la verità ho letto qualcosa di molto simile sul MacWorld di questo mese — non è solo la somma dei componenti a fare il computer. La bellezza e l’armonia dei Mac, li rende prodotti unici. E questo iMac 27″ non fa eccezione. Con lievi modifiche rispetto al modello precedente da 24″, sono riusciti ad ottenere un risultato migliore. Il design è ancora più semplice e pulito, in linea con il ricercato minimalismo che contraddistingue tutti i computer Apple. Lo schermo è largo 65 cm, ma la base è di 20 cm circa, quindi posizionarlo è un gioco da ragazzi, non credo che ci sia una scrivania troppo piccola per lui.

Installazione
L’ho aperto, posizionato sulla scrivania e, dopo aver collegato l’unico cavo (quello di alimentazione), l’ho acceso. Ta-da!, già tutto pronto.

Configurazione
Al primo avvio imposto l’utente e lancio l’assistente migrazione per recuperare tutto quanto avevo sul vecchio iMac (via firewire). Dopo un’oretta (ha dovuto copiare moltissimi GB) mi riappare il mio computer di sempre. Programmi, dati, account di posta, preferenze di sistema e tutto quanto avevo sul precedente Mac, già installati, configurati e pronti all’uso. Solo per un paio di programmi non Apple è stata necessaria una nuova installazione, tutto il resto ha funzionato alla grande. Fantastico.

Schermo
È troppo grande? Per le prime ore l’impressione è quella. Si deve leggermente girare la testa per guardare due punti ai margini opposti del display. Una sensazione fastidiosa solo per il primo giorno fortunatamente. Dal secondo ci si fa l’abitudine e ci se ne dimentica, rimane solo il piacere di lavorare con una scrivania immensa. La risoluzione video di 2560 x 1440 pixel, offre un’area incredibilmente spaziosa, in cui si riesce a lavorare con molti programmi contemporaneamente senza fatica, aumentando notevolmente la produttività. I colori sono più vivi e l’illuminazione del display è omogenea, molto di più del modello da 24″. Confrontato con un Apple Cinema non ho notato differenze. I caratteri sono più piccoli e in alcuni casi ho preferito aumentare la dimensione del font di default. In particolare è stato necessario con TextEdit, dove il font Helvetica da 12pt proposto di partenza, risulta davvero piccolo. Di contro la quantità maggiore di pixel per cm² porta ad una definizione maggiore — sempre rispetto al vecchio iMac da 24″ — e tutto sullo schermo appare perfettamente nitido. La superficie lucida del display non causa problemi di riflesso se si posiziona lo schermo trasversalmente o alle spalle della sorgente di illuminazione. Con i video HD a pieno schermo è uno spettacolo. Quando ne lancio qualcuno mi rendo conto improvvisamente di quanto sia grande lo schermo. Un’ultima considerazione sulla dimensione è che finalmente si riesce ad utilizzare software professionali (come Photoshop, Illustrator, Final Cut) senza che le palette ed i menu ingombrino l’area di lavoro. L’unica pecca è che ora il MacBook Pro da 15″ mi sembra un giocattolo e preferisco fare tutto con l’iMac. Spero che nei prossimi portatili venga leggermente incrementata la risoluzione degli schermi. Aggiungo che rientro nella casistica di quelli con il Mac senza problemi: nessun pixel bruciato e nessun altro problema sul video.

Photoshop

Tastiera
La Wireless Keyboard allo stesso prezzo di quella col filo: non ho saputo resistere. Utilizzavo spesso il tastierino numerico, però il valore della tastiera col filo è di 49 €, contro i 69 € di quella Wireless. In tutti i casi mi è sembrato più logico scegliere quindi quest’ultima. In più mi sono detto: conosco già la disposizione a menadito essendo la medesima di quella del MacBook ed inoltre già uso la precedente a casa con il Mac mini, quindi che problemi ci possono essere? Invece devo dire che per i primi due giorni ci ho litigato. In particolare per i tasti direzione, piccoli rispetto ai tasti standard del modello col filo al quale ero abituato e con i quali ogni tanto facevo confusione. Però a dire il vero un po’ tutta la tastiera mi dava inizialmente un feeling diverso. Come se i tasti fossero posizionati in modo leggermente diverso. Anche se ad un primo sguardo sembrano identiche nella parte sinistra. Comunque fortunatamente è stata una sensazione passeggera, sono bastati due giorni per superare l’impaccio e riprendere a digitare ed a muoversi con sicurezza, senza dover guardare la tastiera. In un mese ho cambiato le batterie una sola volta: non male.

Magic Mouse
Come ho già avuto modo di dire: io oooodio i mouse. Sui portatili ho sempre usato le trackpad integrate e per i desktop uso le tavolette anche come puntatore da tempo immemore. Eppure ho voluto provare la novità ed ho scelto il Magic Mouse. D’altronde anche in questo caso mi sembra una scelta sensata dal momento che rispetto al mouse con il filo costerebbe 20 € in più, ma viene fornito allo stesso prezzo. Ora ho sulla scrivania tastiera e mouse nello stesso spazio in cui prima c’era solo la tastiera ed uso il Magic Mouse quasi sempre, tranne quando ho a che fare con lavorazioni complesse, dove la tavoletta grafica è per me impareggiabile, dal momento che ci si riesce a spostare da un punto ad un altro in modo immediato. La naturalezza con la quale si usa il mouse multitouch è incredibile. Sembra di averlo sempre utilizzato già dal primo istante. È vero che le funzioni sono minime rispetto a quelle dei trackpad dei MacBook (non c’è lo zoom e le altre gesture a tre o quattro dita), ma per quello che fa è perfetto. Inoltre con MagicPrefs (gratuito) si riesce ad aggiungere tutte le funzioni mancanti, anche se, dopo un primo periodo di entusiasmo, ho preferito ritornare allo stato iniziale, perché mi capitava sovente di lanciare involontariamente Exposé (che avevo impostato con il clic a tre dita). Può essere che sia semplicemente MagicPrefs a non essere ancora perfettamente ottimizzato, ma penso piuttosto che dai primi test se ne siano accorti già alla Apple e per questo abbiamo deciso, almeno in una prima fase, di dotarlo delle sole funzioni di scorrimento pagine e documenti. Riguardo l’aspetto e l’ergonomia io non ho trovato difetti neanche a cercarli. Qualcuno dice che è troppo piatto, ma personalmente non ho avuto mai questa sensazione, pur avendo mani piuttosto grandi.

Utilizzo
L’iMac 24″ che ho sostituito con questo, era un Intel Core 2 Duo 3,06Ghz con 4 GB di RAM. Praticamente molto simile sulla carta, anzi, per dirla tutta, sul precedente avevo una scheda video da 512Mb, mentre l’attuale è da 256MB pur dovendo dar vita ad un display di dimensioni più generose. Nell’utilizzo quotidiano uso in media 12 applicazioni contemporaneamente. Sono sempre attive: Finder, Mail, Safari, Firefox, The Hit List, LittleSnapper, Delibar, Terminale, Rubrica, iCal, Skype, Adium, Anteprima, TextEdit, Espresso, Photoshop e Illustrator. Con queste applicazioni attive il Mac continua a rispondere piuttosto bene, anche se i 4GB di RAM si saturano molto velocemente. Così finché lavoro con piccoli file (per il web) non ho problemi, però quando lavoro con documenti destinati alla stampa noto qualche rallentamento di troppo. Un paio di volte in cui ho stressato un po’ troppo il Mac, mi è capitato che muovendo le finestre del Finder, si notasse il refresh video delle icone. Chiudendo due o tre applicazioni succhia-risorse tutto è tornato normale. Durante l’uso di iMovie ed iDVD ho preferito chiudere qualche programma e il computer si è comportato piuttosto bene. Però, tornassi indietro, alla luce degli incredibili risultati prestazionali del modello con Core i5 (per non parlare dell’i7), sceglierei sicuramente di spendere quelle 300 € in più. E di certo a breve effettuerò l’upgrade di altri 4GB di RAM (circa 90 €) così da portarlo ad 8GB. Come nel modello precedente non si sente nessun rumore di ventole, ma il disco rigido è leggermente più rumoroso. Se lavorate in assoluto silenzio e prestate attenzione, sentirete i piatti girare. Personalmente non mi da fastidio dal momento che ho sempre la radio (a basso volume) in background, ma se siete tipi particolarmente ZEN, potrebbe darvi un po’ noia. Anche se ad essere sinceri non so’ se sia solo una particolarità del mio modello, magari qualche altro possessore potrebbe dire la sua sull’argomento.

Considerazioni Finali
Troppo facile cadere in affermazioni sensazionalistiche: il nuovo iMac 27″ è il computer che tutti vorrebbero e che, alla luce degli ottimi costi, tanti possono permettersi. Sicuramente i problemi che sono capitati su troppe unità e che sembrano rallentare le consegne, stanno facendo attendere tempi migliori molti potenziali acquirenti. Ma superato questo scoglio iniziale (che per dirla tutta poteva essere evitato con maggiore attenzione da parte di Apple) avrà ancora più successo. Allo stato attuale il mio consiglio è di stare alla larga dai rivenditori, i quali sono messi in secondo piano in quanto a consegne rispetto allo Store Online, e comprarlo direttamente sull’Apple Store. Il modello che consiglio è sicuramente il Core i5, che presenta il miglior rapporto qualità/prezzo, però anche il modello base da 21,5″ è un’ottimo acquisto. Il Core 2 Duo che ho comprato io è un buon computer, ma sicuramente non all’altezza dei compiti più impegnativi. In tutti i casi, prima o dopo, suggerisco l’upgrade della RAM a 8GB. Costa poco, è semplice da montare e porta un notevole incremento di prestazioni se tendete a lavorare, come me, con molte applicazioni contemporaneamente.

voto 5Il SaggioGiudizio
Pro
Design riuscito
Schermo incredibilmente grande e qualitativamente buono
Connettività completissima (ethernet/wifi n/bluetooth/firewire/usb/sd)
Ottimo rapporto qualità/prezzo
Magic Mouse e Wireless Keyboard a corredo senza costi aggiuntivi
Buone prestazioni globali

Contro
Nulla di rilevante

Considerazioni
Qualche problema di gioventù che ora pare risolto
Attese lunghe per le spedizioni
Per 180 Euro in più conviene decisamente la versione con Intel Core i5

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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