Volutamente ispirato al titolo di una commedia di W. Shakespeare, questo articolo punta un po’ il dito sul caos mediatico sul fantomatico Tablet Apple. L’interesse intorno all’azienda di Cupertino, ai suoi prodotti ed al suo CEO fa sempre piacere. E tutti i rumors che ruotano sul mitico mondo della mela, contribuiscono a creare quell’alone di misticismo che è poi parte del valore aggiunto di Apple, rispetto a tutti i competitor. D’altronde riservo una personale convinzione che questa guerriglia di informazioni trapelate, dichiarazioni di fornitori, apparenti gaffe e tutto il resto, siano sapientemente orchestrate direttamente da Cupertino, al fine di creare questo vedo non vedo che, da sempre ed in tutti campi, ottiene maggiore effetto rispetto al crudo spiattelamento dei contenuti (vedi erotismo vs porno). Perciò potrei dire che un po’ tutti qui, facciamo il gioco di Apple, e questo forse è anche un bene per il proliferare del nostro amato micro-cosmo.

Però rispetto al Tablet ammetto di aver quasi fatto indigestione. Oggi si chiama così, domani colà, costa poco, no costa di più, forse due versioni, no solo una, schermo da 10″, no anzi forse 7″… insomma, ci vuole veramente stomaco per stare dietro a tutto questo rumore.

Già il 20 novembre (quindi più di un mese fa) avevo dichiarato di essere un po’ saturo dell’argomento, ma poi il 3 dicembre ho messo in tavola tutte le informazioni in modo organico, in modo da darvi una visione più chiara di tutto lo scibile sul neo-prodotto: nome, aspetto, prezzo, mercato, software, hardware.

Da quella data non ho scritto più nulla sull’argomento, ma di novità ce ne sono state moltissime. E se seguite macrumors ed appleinsider ne avrete sentite delle belle.

Rispetto al precedente punto della situazione non è poi cambiato molto però.

Sul nome abbiamo scoperto che, come avevo già detto, i movimenti di Apple sono in così tante direzioni che alla fine è difficile sapere con certezza quale sarà. Possiamo solo tirare ad indovinare scegliendone uno tra quelli sui quali Apple sta facendo i suoi classici “movimenti a zig zag” al fine di confondere le acque. Sappiamo che ha (direttamente ed indirettamente) i diritti su iSlate, TabletMac ed iGuide. Tutti nomi sui quali si può trovare uno storico, come brevetti e registrazioni di siti. Tutti papabili insomma, nessuno più dell’altro a mio giudizio. Così come potrebbe chiamarsi in tutt’altro modo. È tutta carne al fuoco nel proficuo pentolone del marketing virale made in Apple.

Foxconn sembra confermare (anche se per vie traverse) il già citato rumors in merito la richiesta di schermi di 10,1″ pollici, da consegnare ad Apple nel primo trimestre del 2010. Così c’è già chi somma questa informazione alla recente spifferata (sempre casuale) di FoxNews, secondo cui il 26 gennaio (come sempre martedì) ci sarà un evento a sorpresa di Apple dedicato ai nuovi prodotti in ambito mobile, per dichiarare che l’iSlate verrà presentato la fine di gennaio e distribuito da inizio Aprile. E per dirla tutta, non mi stupirei assolutamente se fosse vero.

Addirittura ci è giunta casualmente la voce che Steve Jobs in persona si sia dichiarato soddisfatto del prodotto e della sua usabilità. E per esattezza Kaifu Lee (in società con il presidente di Foxconn) ha dichiarato che un suo amico gli ha detto che

il nuovo tablet Apple sembra un iPhone solo più grande con uno schermo da 10,1″ multi-touch, una impressionante interfaccia utente. Il dispositivo integra le funzioni di un netbook e quelle di un Kindle, dotato di tecnologia 3D, tastiera virtuale, video conferenza. Sarà venduto a un prezzo inferiore ai mille dollari, infine Cupertino ha in programma di produrne ben 10milioni di pezzi per il primo anno. [via Macitynet]

Per come la vedo io, anche se a Cupertino fino a qualche mese fa non avessero in mente di fare un Tablet, ora come ora non hanno molte alternative. Se entro i primi mesi di gennaio non dovesse succedere nulla, la delusione dell’intero mondo Apple sarebbe piuttosto cocente.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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