Cosa bolle in pentola HP? Riflessioni sul futuro e la sfida ad iPad

Avrete sentito sicuramente la notizia che HP ha acquistato Palm, azienda specializzata nello sviluppo di palmari (appunto) che da tempo navigava in cattive acque, schiacciata dall’agguerritissima concorrenza e da qualche errore dal punto di vista commerciale. Tuttavia stando al giudizio più o meno collettivo, l’ultima fatica di Palm, il recente Web OS, rappresenta l’unica vera “alternativa” ad iPhone OS, essendo sostanzialmente differente in quanto ad approccio visivo e contenutistico, ma al tempo stesso innovativo e funzionale.

Aggiungiamo a questa notizia, quella che vede HP abbandonare il progetto Slate. Di questo tablet ne avevamo parlato anche qui su SaggiaMente, sottolineando quanto fosse mediocre in quanto ad implementazione e prestazioni. Infatti il dispositivo in questione aveva l’hardware di un netbook e il sistema operativo Windows 7 che, a detta della stessa HP, non è adatto ad un tablet perché troppo pesante ed esoso di risorse e batteria. Insomma un buco nell’acqua (largamente previsto) che ha spinto HP ad abbandonare il progetto senza neanche metterlo in commercio.

Ma l’interesse di HP, come di qualsiasi altro produttore importante, è fortemente indirizzato verso il nuovo mercato in cui Apple fa, come al solito, da apripista. Così per un progetto accantonato, ve ne sono sicuramente altri già in cantiere. E a dirla tutta non è soltanto HP ad essere impegnata nell’inseguimento dell’iPad. Se prendiamo per buone le parole del CEO di Adobe di questa notte (ora italiana), l’azienda è impegnata con numerosi altri produttori (decine pare..) nel test di dispositivi touch che sfruttano le potenzialità di Flash.

Tornato ad HP, la recente acquisizione di Palm e del suo Web OS la pongono in una interessante condizione di poter già produrre un tablet che sfrutti tale sistema operativo. Nato sì per palmari, ma che ben si adatta alla recente concezione di tablet (ovviamente identificata da Cupertino), che li vede non più come surrogati di netbook (a loro volta surrogati dei notebook), ma come una categoria interamente nuova che però parte non dall’esperienza nel settore desktop, bensì in quella del mobile. In questo senso HP, forte ora di un buon OS, potrebbe tranquillamente produrre qualcosa di molto interessante. Ma non dimentichiamoci che in questo settore inizierà a prendere piede anche Android, il quale ha già una grande schiera di fan affezionati nel settore della telefonia e che si sta espandendo anche in altri settori (vedi le recenti AndroidTv).

La scommessa di HP quindi è quella di dare nuova linfa vitale al progetto Web OS e di sfruttare le sue spalle, decisamente più larghe di quelle di Palm, per investire non solo nella telefonia mobile, ma anche in prodotti innovativi, come appunto un tablet in salsa Palm.

Il settore è più che mai in fermento. Molto di più di quanto non lo sia stato quello della telefonia dopo il lancio di iPhone, perché qui si tratta di investire in un ambito praticamente nuovo (o rinnovato per certi versi) dove tutti vorranno avere la loro parte (di guadagni ovviamente). Si preannuncia un 2010 intenso per i produttori, anche se la maggior parte dei risultati li vedremo verso la fine dell’anno o addirittura nel 2011. Ma a quel punto, dopo 6 mesi di iPad, il mercato potrebbe avere già un indirizzo netto e sarà veramente dura per gli oppositori.

Si mormora anche di Google impegnata a produrre il proprio tablet basato su Android. Così come c’è il progetto Courier di Microsoft (anche se MS fa molto fumo e poco arrosto, investe molto in innovazione ma poi presenta pochi prodotti). C’è poco da dire, ne vedremo delle belle!

Intanto, per chi non lo conoscesse, suggerisco la visione di questo brevissimo video che introduce Web OS. Si evidenzia finalmente una interfaccia ed una logica “nuove” e non interamente scopiazzate da iPhone OS, ma allo stesso tempo belle e piacevoli.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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