Spy Story o montatura? Può essere che Apple sia così poco attenta ai suoi segreti?

Ce la vedete la Apple che lascia un prototipo funzionante del nuovo e segretissimo iPhone 4G (o HD, visto che il nome è anche un mistero) ad un ragazzetto di 27 anni? Beh, la storia che ci vogliono raccontare è proprio questa, ed anche se ha i contorni della spystory, non pochi punti rimangono perlomeno dubbi.

iphone 4g rubatoDetta sinteticamente il giovane ingegnere Gray Powell (che vedete in un foto su facebook), pare che nella notte del 18 marzo, si sia recato in un bar distante 32Km dal campus della Apple e li abbia iniziato a bere birra tedesca (lo ha scritto lui stesso in un update di facebook: “quanto è buona la birra tedesca”).

A quel punto però si deve essere così sbronzato, da dimenticare al bar nientepopòdimenochè? Un segretissimo prototipo del futuro iPhone.

E già mi viene da ridere. Figuratevi Jobs, così preciso com’è, che per dare l’iPad in anteprima dovevi dichiarare di avere una stanza chiusa senza finestre e con le guardie fuori, lasciare un segretissimo prototipo ad un ragazzo così inesperto da fare una simile cavolata. Steve secondo voi avrebbe rischiato tutta la politica commerciale Apple sul nuovo iPhone, solo per lasciare un prototipo a tale Gray Powell, 27enne ingegnere che si fa di birra tedesca? Mi viene veramente da ridere.

E poi la storia fantastica continua… un ragazzo nota il telefono, che come detto aveva una cover gommosa da iPhone 3GS e che quindi poteva tranquillamente essere scambiato per questo visto il frontale quasi identico. Poi lo guarda bene, vede che ha la cam frontale (che occhio), toglie la cover, è scopre il nuovo iPhone 4G. A questo punto grande buco nella storia. Non si sa come, ma sembra che sia lui a chiamare quelli di Gizmodo e proporne la vendita.

Altro elemento di disaccordo è che Daring Fireball, un giornalista molto vicino ad Apple, asserisce che quel prototipo è stato sì realizzato Cupertino ma non risulta “smarrito”, bensì “rubato”. E c’è anche una lettera che Bruce Sewell avrebbe mandato a Gizmodo per riavere l’iPhone:

lettera-Gizmodo-prototipo

Giunti fin qui, volendo proprio accettare l’assunto di base, ovvero che il giovane Gray avesse veramente con se in una serata da sbronza un segreto industriale così delicato, non si capisce se l’abbia veramente dimenticato o se glielo abbiano sottratto. Oppure ancora se lo abbia dimenticato, ma abbia preferito mentire dicendo che gli era stato rubato. Insomma, gli interrogativi sono molti, ma una cosa appare chiara, quello non è un fake.

Tuttavia i prototipi alcune volte servono per studiare il funzionamento dell’hardware e magari sono messi in involucri momentanei. Ma a ben guardare questo non appare tanto “momentaneo”, visto che è ingegneristicamente ben studiato e che anche la cover posteriore pare far parte del progetto dal momento che è realizzata in un nuovo materiale ceramico che dovrebbe garantire migliore ricezione. Inoltre alcune delle soluzioni tecniche già citate qui, come il doppio microfono per ridurre i rumori ambientali, paiono proprio rispecchiare le eleganti soluzioni adottate da Apple nei suoi prodotti.

Nei precedenti commenti avevo sollevato un ipotesi complottistica, sicuramente poco probabile, ma divertente. E se Apple avesse lavorato per mesi su un progetto e poi avesse deciso di modificarne l’estetica. E se si trovasse con un prototipo funzionante, ma diverso da quello definitivo. E se volesse aumentare in modo esponziale l’hype attorno al suo nuovo gioiello. Non potrebbe “farselo scappare”? Tanto magari il progetto definitivo sarà esteticamente diverso, ma intanto cresce l’attesa per il vero iPhone 4G/HD.

Tra le tante ipotesi, l’unica che non mando proprio giù e che veramente si sia trattato di un errore e che quello è il vero nuovo iPhone.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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