Come si fa: velocizzare il proprio Mac e l’avvio (e risolvere altri problemi)

Quello che state per leggere è un post qualunquista di bassa lega. Un’articolo di quelli che potreste trovare nelle riviste di scarsa qualità che cercano di dare risposte giuste a domande sbagliate, nel tentativo di far abboccare all’amo della falsa conoscenza l’allocco di turno. No, non sto insultando voi che leggete, cerco solo di far capire con fermezza che la risposta alla domanda: come faccio a far andare il mio computer veloce come prima (o semplicemente più veloce), non esiste. Meglio ancora: se è esiste non è una sola, ma varia di caso in caso.

Ovviamente faccio riferimento ad accorgimenti ed interventi su software ed OS e non a livello hardware. In questo secondo caso le possibilità sono molteplici, come un upgrade della RAM o un disco più veloce (magari questo SSD).

Spazio su disco

I computer per funzionare hanno necessità di uno spazio di memoria dove allocare informazioni. Per semplicità diremo che tale spazio è identificato dalla memoria RAM. Oltre a questa però, viene impiegato anche il disco rigido. La prima è molto più veloce del secondo e pertanto viene utilizzata per prima per dare maggiore reattività al computer durante l’operatività. Inoltre la dimensione della RAM è estremamente inferiore a quella del disco e perciò si satura velocemente. Il meccanismo che permette di aumentare la dimensione della RAM con una memoria virtuale su disco (meno veloce, ma più capiente) si chiama Swap. Di norma per un buon funzionamento del computer, si consiglia di mantenere almeno il 20% di spazio libero sul disco. Comunque non meno di 20GB dalla mia esperienza. Se vi trovate con qualche centinaio di mega liberi, avete sicuramente identificato il motivo per cui il computer va lento. Quindi svuotate il cestino, utilizzate un software come GrandPerspective per localizzare file inutili di grosse dimensioni e a limite cancellate le lingue non utilizzate nel sistema con Monolingual.

grandperspective

Le Applicazioni in background

Al contrario di quanto si pensi, installare dieci o cento applicazioni su Mac, non rallenta di per sé il computer. Non c’è infatti un registro di sistema, come in Windows, dove ogni software aggiunge informazioni fino a farlo diventare enorme, rallentando l’avvio del computer. Ciò che invece può capitare è che, senza rendersene conto, ci si trovi con molte applicazioni o servizi in background. Ovvero software che lavorano dietro le quinte. Questi vanno a posizionarsi nell’elenco “Elementi login” che trovate nel pannello Account delle Preferenze di Sistema (che corrisponde più o meno ad Esecuzione automatica di Windows).

elementi login

Vi è anche un livello di elementi più elevato nel sistema, ma meglio limitarci a quelli dell’utente. Cancellati una voce non si eliminerà il programma relativo, ma solo il suo caricamento all’avvio. Allo stesso modo in questo elenco potete aggiungere ciò che volete con un semplice darg&drop. Ma se state leggendo questo articolo, direi che siete più indirizzati a togliere che ad aggiungere. Alcune applicazioni come iTunes hanno un servizio nascosto (iTunesHelper) che verifica ad esempio quando collegate l’iPhone e la avvia automaticamente. Di norma tutto quello che togliete da qui, può essere rimesso direttamente all’interno delle preferenze delle singole applicazioni. Trovando e spuntando nelle preferenze, la voce “avvia al login” (o simile, ognuno lo dice a modo suo). Togliete da qui tutto quello che non vi serve e, visto che ci siete, disinstallate anche qualche applicazione che non usate.

La salute del disco

Importantissima non solo per la sicurezza dei nostri dati, ma anche per la velocità del computer, è la salute del disco. Accedete ad Utility Disco e fate una verifica del disco. Se vengono trovati dei problemi partite dal DVD di installazione del sistema operativo (o con cmd+R all’avvio) ed eseguite la riparazione da lì perché non si può fare sul volume di avvio. Se non vengono trovati problemi allora effettuate una verifica e riparazione dei permessi (che fa sempre bene). Trovate una serie di errori non riparabili? Niente paura, molto probabilmente saranno quelli che possono essere ignorati, controllare su questa pagina. Per i più ansiosi, può essere rassicurante installare un tool di verifica continuo del disco che avvisa in caso di problemi, come SMARTReporter.

Cache problematica

Può capitare che problemi nella cache di sistema, rendano l’avvio lento ed il computer più pesante. Utilizzate un tool semplice come YASU per svuotare tutte le cache ed i file di swap. Anche le preferenze danneggiate possono creare dei problemi: verificatele con Onyx (che per la verità esegue anche le operazioni di YASU, ma singolarmente).

Reset PRAM / NVRAM

Il sistema memorizza alcune informazioni nelle PRAM/NVRAM al fine di agevolare l’avvio del computer. Alcune volte però, magari in seguito a modifiche hardware o software, può capitare che tali informazioni siano errate e causino rallentamenti. Eseguire un reset di PRAM ed NVRAM alle condizioni di default potrebbe dare inaspettati quanto graditi risultati. Anche se il miglioramento lo vedrete poi al successivo riavvio.

Da quale disco parto?

Rallentamenti all’accensione alcune volte derivano dalla ricerca di volumi di avvio. Cosa che capita specialmente se avete un secondo disco (esterno o interno), un’altra partizione, un altro Mac tramite firewire o il cavo ethernet collegato (cerca anche avvio da rete). Andate dunque in Preferenze si Sistema / Disco di Avvio ed impostate manualmente il disco da cui partire (dovete effettuare un riavvio). In qualunque caso rimangono salve le possibilità di decidere manualmente tenendo premuto il tasto alt al momento del boot.

avvio lento

Visto che ci sono vi ricordo anche che è possibile:

Allora, va meglio ora il computer?

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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