Maroni deciso a superare il decreto Pisanu e liberalizzare il WiFi

Su SaggiaMente ci siamo occupati saltuariamente anche della condizione della Banda Larga in Italia. Purtroppo, a fronte di tante parole, abbiamo dovuto constatare un’effettiva immobilità del governo in merito ad un tema così centrale per lo sviluppo futuro del nostro paese.
La crisi economica dalla quale siamo ancora tutt’altro che usciti sicuramente rende difficile, se non impossibile, lo stanziamento dei fondi che sarebbero realmente necessari quantomeno per colmare il nostro gap ed avvicinarci agli altri paesi europei.
Tuttavia c’è almeno un intervento, praticamente a costo zero, che il Governo potrebbe mettere in atto ed infatti pare che, ogni tanto, in Italia in fin dei conti qualcosa si muova. Noi appassionati di tecnologia e informatica ci sentiamo spesso dei trogloditi quando, grazie ad Internet, ci scontriamo con realtà  dove il progresso tecnologico ed alcune libertà permettono un avanzamento in questo settore che noi possiamo sognarci. Nella fattispecie l’argomento del giorno è il WiFi.

Ministro Maroni

Durante il Consiglio Dei Ministri tenutosi ieri, infatti, e più in particolare durante il cosiddetto question time il Ministro Maroni ha finalmente ammesso che il decreto Pisanu è ormai antiquato e che si è reso necessario adottare metodi nuovi per garantire la sicurezza in Italia. Maroni ha infatti dichiarato: “La prossima settimana verrà portata in Consiglio dei Ministri una proposta che supera la norma Pisanu, in scadenza il 31 dicembre”.

“C’e’ stata un’evoluzione tecnologica che ci consente di superare le restrizioni previste dal decreto Pisanu del 2006 e di contemperare le esigenze di sicurezza e l’attività investigativa con lo sviluppo dell’accesso alla rete internet” ha poi continuato.

Questi “metodi nuovi” verranno, si spera, annunciati al prossimo Consiglio Dei Ministri anche se non ci sono indiscrezioni a riguardo. Ciò che è certo è che finalmente un decreto vecchio di 4 anni (che in Internet equivalogono a 4 decenni) è stato dichiarato obsoleto dal Ministro dell’Interno che, tra l’altro, si è da sempre dimostrato attento alle problematiche della Rete.

Ricordo ancora come qualche mese fa Maroni fermò con decisione alcuni altri deputati che avrebbero voluto censurare Facebook in seguito alla creazione di molti gruppi che inneggiavano all’oramai tristemente celebre aggressione da parte di un “Duomo volante” a Berlusconi. In quell’occasione Maroni infatti riuscì a comprendere che non erano necessarie misure eccessivamente drastiche ma che sarebbe bastata una collaborazione con i moderatori del social network.

Il decreto Pisanu, peraltro, era nato in modo del tutto analogo in quanto la votazione della manovra Pisanu aveva seguito di poco la scoperta del fatto che i brigatisti autori degli omicidi Biagi e D’Antona avevano organizzato gran parte degli spostamenti relativi al crimine sfruttando punti d’accesso pubblici (e quindi anonimi) alla rete. Il decreto Pisanu introduceva infatti l’obbligo, da parte degli ISP e dei gestori dei punti d’accesso pubblici, di identificare tramite documento  gli utilizzatori di questi servizi. La manovra nella pratica avrebbe poi bloccato il proliferare di hot spot WiFi pubblici  i quali avrebbero potuto in questi anni rendere l’Italia un paese molto più avanzato sotto questo profilo.

Non resta adesso che verificare che lavoro riuscirà a portare a termine il Consiglio Dei Ministri e se, finalmente, potremo vedere anche da noi Internet distribuito gratuitamente tramite WiFi nei luoghi pubblici delle nostre città.

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