Nella recensione del Magic Trackpad ho cercato di illustrare le differenze sostanziali tra questo e una tavoletta grafica, in particolare per coloro i quali non ne hanno mai usata una. Ho scoperto infatti che per quanto sia di immediata comprensione l’utilizzo per disegnare (che riprende grosso modo la funzione di una vera matita) non sono in molti ad immaginare come funziona anche come dispositivo di puntamento. Per cui questa recensione verte principalmente su tale specifico impiego.

Per me che la uso in sostituzione al mouse da almeno 10 anni può sembrare strano, ma ho notato che quando qualcuno vi si approccia per la prima volta, non riesce quasi a muoversi. Di contro io ci sono così abituato sul fisso (iMac 27″) che ho da sempre avuto la voglia di prenderne una anche per il MacBook Pro (seppur mi trovi molto bene con il trackpad e le gesture multitouch). Per quanto riguarda la marca non avevo dubbi, ne ho provate molte e le Wacom sono sicuramente le migliori (anche se non tutti i modelli sono riusciti). Ho visto che esiste ormai anche una variante senza fili (Intuos4 Wireless), eccezionale per il portatile, ma disponibile solo nel formato A5 (per la verità l’area esatta è di 223,5 x 139,7). Dal momento che di norma le tavolette si usano con puntamento assoluto (ho spiegato la differenza qui), collegata al piccolo schermo del MacBook Pro i movimenti sarebbero stato prevedibilmente troppo ampi, seppur più precisi. Per questo sull’iMac la uso in formato A5, ma sul portatile ero indirizzato su una A6 (per chi non lo sapesse nella scala ISO serie A, a numero superiore corrisponde un dimezzamento della superficie).

Insomma valutando dimensione e costi, ho capito che il modello Wacom che più si avvicinava alle mie esigenze era sicuramente uno della serie Bamboo. Anche tra le A6 però, vi sono numerose versioni:

particolare_bamboo

Tra queste secondo me le più interessanti sono la più economia Pen e la “full optional” Fun S. La prima da accesso al mondo delle tavolette con un prodotto economico ma di buona qualità, la seconda per 10€ in più della versione nera fornisce oltre alla duplice modalità Pen & Touch, una maggiore precisione e le licenze (in download) per Photoshop Elements 7, Corel Painter e ArtRage 2.6. Si tratta di versioni “vecchie” (nel senso che ne sono uscite di più recenti), ma sono comunque ottimi software, in particolare mi piace ArtRage, tra i migliori e più originali software di painting per Mac. La versione solo Touch l’ho esclusa a priori per due motivi. Il primo è che volevo proprio la funzione Pen che qui manca, il secondo è che anche volendo la funzione touch, il Magic Trackpad è letteralmente su un altro pianeta: costa uguale ma è wireless, tutto in metallo e vetro e supporta tutte le gesture multitouch native di OS X. La funzione Touch delle Wacom è infatti fortemente limitata e non ben integrata con il sistema operativo. Possiede poche funzioni rispetto ai trackpad Apple, ma soprattuto sono gestite diversamente. Pensate ad esempio alla rotazione delle foto in anteprima. Se provate ad eseguirla con il Magic Trackpad vedrete la foto ruotare insieme alle dita come sull’iPhone, se fate la stessa cosa con una Wacom Touch, la gesture di rotazione avrà il suo effetto solo una volta completata. In pratica è come se il driver della tavoletta leggesse il movimento e lo traducesse in uno squallido cmd+R o cmd+L (le due shortcut per la rotazione in anteprima).

Dopo questo lunghissimo preambolo che spero mi perdoniate ma che ritengo utile anche per chi volesse fare una scelta diversa dalla mia, andiamo ad analizzare la Wacom Bamboo Fun S.

wacom_bamboo_fun_s

A livello fisico è molto bella nella sua livrea argentea che si sposa alla perfezione con il MacBook Pro al quale, nel mio caso, è destinata. Sulla sinistra vi sono 4 tasti simmetrici con funzioni personalizzabili. Essendo simmetrici sono di facile accesso sia per i mancini che i destrorsi. Sulla destra la cosa che ho più apprezzato: il portapenna. Bello come realizzazione perché quando non utilizzato sembra una etichetta e molto pratico perché rende la tavoletta compatta e semplice per il trasporto. Proprio per questo fattore per me determinante, ho avuto piacere di scoprire una volta registrata la tavoletta sul sito Wacom, che c’era anche una borsa specifica per lei in offerta a 14,99€. L’ho presa immediatamente e devo dire che secondo me è un accessorio fondamentale per chi pensa di portarla con se insieme al portatile.

wacom_borsa_fun

La penna è ben costruita, una delle migliori tra i prodotti Wacom consumer visti finora. Molto compatta e senza i difetti di alcuni modelli precedenti. Ho avuto una Graphire White con un’area in gomma per rendere agevole la tenuta, che però poi si spellava e staccava. Oppure un’altra, più recente, che alla prima caduta smetteva di funzionare (me l’hanno sostituita due volte prima di decidere di venderla). Questa invece non ha parti mobili e apparentemente delicate, quindi sembra piuttosto longeva. I tasti sono sempre tre: due sulla parte frontale (anche se appare come uno solo bascultante) ed uno in testa (che viene automaticamente riconosciuto da quasi tutti i software come gomma).

wacom_penna

Installati i driver vanno a finire in un pannello “Bamboo” nelle Preferenze di Sistema. Qui le opzioni sono veramente tante: si va dalla personalizzazione dei tasti sulla tavoletta e sulla penna, fino alla definizione dell’area sensibile, passando per le funzioni tattili. Di seguito la mia configurazione:

animazione-preferenze

Avvicinando a circa 1cm la punta della penna alla superficie della tavoletta, un led di stato si illumina di rosso. Mantenendo la penna entro questa distanza (ma senza toccare con la punta) si muove il puntatore. Può sembrare difficile o facile, ma in tutti i casi è solo questione di abitudine. Basta qualche giorno per prendere mano e si va alla grande. Per di più avendo un posizionamento di tipo assoluto non è sempre necessario vedere il puntatore che si muove. Questo infatti non va “spinto” come con mouse e trackpad, ma ci si può posizionare direttamente sul punto di destinazione. Ovvio che non si lavora in questo modo perché è più semplice spostarsi, ma lo preciso giusto perché è importante sapere che non esiste la limitazione di tenersi a quella specifica distanza e che poi in verità si usa in modo molto naturale. Il clic singolo si esegue toccando con la punta, ma il doppio clic diventa un’operazione circense. Io ho un settaggio ormai standard che adotto in tutte le tavolette (e che vedete nel primo tab dell’immagine sopra), ovvero clic destro con il tasto vicino alla punta e doppio clic con il secondo tasto. Sicuramente e questione di abitudine anche questa, ma vi posso garantire che a livello ergonomico questa soluzione è perfetta.

Come dicevo nelle configurazioni c’è di tutto, si può anche creare un menu personalizzato per lanciare le operazioni più comuni. La cosa che ho trovato ottima è che la tavoletta capisce quando la stiamo usando con la penna e disattiva automaticamente gli input tattili. Per cui possiamo tenere abilitate entrambe le modalità senza che l’una intralci l’altra. Tuttavia si può anche disattivare totalmente la funzione Touch nei casi in cui durante l’uso con la penna possa creare impedimenti. Ad esempio a me capitava le prima volte di toccarla involontariamente con l’avambraccio mentre digitavo sulla tastiera posta un po’ più avanti. Per cui ho configurato uno dei tasti per attivare / disattivare la funzione all’occorrenza.

wacom_bamboo_con_custodia

La classica video recensione per questo prodotto non mi è sembrata particolarmente adatta. Però ho realizzato un confronto tra la Fun e il trackpad del MacBook Pro nella realizzazione di un semplice task con Photoshop. Sia chiaro che non è un test di velocità. Infatti mi è anche capitato in alcuni casi di soffermarmi alla ricerca del comando da eseguire (!?#”) e soprattuto ognuno usa entrambi i dispositivi in modo e con risultati diversi. Per cui un test di pura velocità avrebbe avuto poco senso. Il raffronto che propongo è prevalentemente incentrato sulla diversa mobilità, infatti ho evitato il più possibile di usare le shortcut da tastiera (che avrebbero velocizzato enormemente la lavorazione).

Test con tavoletta

Test con trackpad

voto 4m5Conclusioni
Come già detto questa recensione è indirizzata prevalentemente all’uso della Wacom Bamboo Fun S come dispositivo di puntamento. Dal punto di vista tenico segnalo la buona risoluzione di 2560 lpi, che garantisce un’ottima precisione nello spostamento e il fatto che la Fun differisce dai modelli neri anche per una maggiore sensibilità alla pressione: 1024 gradi contro i 512 dei modelli più economici. Questa caratteristica può essere sicuramente determinante per chi acquista il prodotto prevalentemente per la pittura digitale, garantendo una migliore risposta e precisione rispetto la reale forza con la quale si preme la penna sulla superficie della tavoletta. Nonché una maggiore progressività del tratto. Tuttavia continuo a sottolineare le ottime possibilità offerte del mezzo anche come semplice dispositivo di puntamento. La Fun è molto bella esteticamente e curata nei minimi dettagli. Da quel che i miei sensi suggeriscono però, la superficie che appare simile all’alluminio è in verità di plastica. Peccato perché questo avrebbe garantito maggiore durabilità. La soluzione originale per il portapenna è sopratutto una grande comodità, sia per chi la voglia usare con un desktop che in accoppiata ad un portatile. Ed è proprio per il piccolo schermo dei MacBook che il modello taglia “S” è maggiormente indicato. Dal punto di vista driver per Mac Wacom ha fatto grandi passi avanti e questo delle recenti Bamboo mi sembra molto più completo e stabile. Un utente che pensa di comprarla per fare grafica dovrebbe valutare proprio il modello Fun, sia per la maggiore precisione della risposta alla pressione, sia per i software in dotazione. Ripeto che non si tratta delle versioni più recenti, ma per 10€ in più rispetto alla versione Pen & Touch è comunque un’ottimo affare. La funzionalità Touch invece non è un granché. Difatti se la volete prendere prevalentemente come dispositivo di puntamento molto più comodo ed ergonomico rispetto ai mouse, vi consiglio di optare sulla più economica versione nera denominata Pen.

Costi
Considerando la buona riuscita del prodotto, la sua comodità, la bellezza del design, la cura costruttiva della penna (che ha anche diverse punte sostitutive) e sommando a tutto questo la garanzia del marchio Wacom e i software in dotazione, la Bamboo Fun S merita in tutto i suoi 99,90€. Di contro ho già detto (ma lo ripeto) che se non avete particolare interesse verso la pittura artistica e il touch non vi interessa, potete optare per il modello Bamboo Pen che costa 59,90€ ed è molto simile nella sostanza.

PRO
ico.piu.png Design molto riuscito e livrea argentata perfetta per il matrimonio Mac
ico.piu.png Tasti simmetrici (per uso dx/sx) completamente personalizzabili
ico.piu.png Disattivazione automatica delle funzioni Touch durante l’uso con le penna
ico.piu.png Buon livello di risoluzione/sensibilità per il mercato consumer
ico.piu.png Ottima dotazione software (seppur in versioni non attuali)
ico.piu.png Geniale soluzione per riporre la penna

CONTRO
Pro Le funzionalità Touch non sono un granché

DA CONSIDERARE
Pro Se la portare a spasso con voi, valutare anche la borsa da trasporto

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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