MacBook Air 13″ e video: rendering e riproduzione in FullHD

Sul MacBook Air 13″ full optional che sto provando da qualche giorno, ho per il momento sentimenti contrastanti. È una macchina dalle performance considerevolmente differenti da quelle dell’11” base già testato, pur mantenendo elevatissima la portabilità. Tuttavia se per l’11” da 999€ sono rimasto stupito dalla sua funzionalità e praticità, inaspettate per quel tipo di computer, e per la sua unicità nella linea Apple, visto che non è minimamente paragonabile a MacBook e Pro, arrivando a spendere per questo 13″ ben 1.779€ (il prezzo del 2,13Ghz con 4GB di RAM e 256GB di SSD) ci si trova di fronte una macchina leggerissima, bellissima equellochevoletevoi, ma che sostanzialmente “ingombra” nel quotidiano quasi come un MacBook Pro 13″.

Ovvio che il peso e lo spessore siano inferiori, ma di contro la ridotta potenza, la perdita del lettore e soprattutto quella della firewire, mi fanno pensare a caldo che sia meglio un Pro 13″ ben carrozzato. Discorso valido “in linea di principio”. Poi è chiaro che se si necessità squisitamente di portabilità l’Air è insuperabile.

Approfondiremo la questione nella recensione completa che arriverà nei prossimi giorni, ma intanto vi do un’assaggio delle sue potenzialità nella riproduzione e nell’esportazione (o rendering) di video in FullHD con iMovie ’11. Per darvi un’idea delle reali possibilità produttive della macchina, vi propongo un confronto con il mio MacBook Pro 15″ i7 2,66Ghz, con 8GB di RAM ed SSD.

Chiaramente il confronto tra un i7 carrozzato come il mio Pro e l’Air, che monta una CPU “vecchia” di due anni, non ha lo scopo di scoprire chi sia più veloce, dato che questo si può dare per scontato. Il test proposto serve invece a valutare quanto questa macchina possa essere usata per attività pesanti. E da questo punto di vista il risultato direi che è soddisfacente.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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