Recensione: MacBook Air 13″ (2010), la sottile essenza di Apple

Dopo la recensione dello stupefacente MacBook Air 11″ base, oggi vedremo da vicino il 13″ top di gamma con tutte le opzioni di potenziamento in CTO possibili. In pratica ho provato per voi le due soluzioni agli estremi più lontani della linea Air. La prima nella configurazione base standard costa 999€, mentre la seconda (che mi accingo a recensire) è la versione top del 13″ da 1.599€ (che varia dalla base solo per il disco da 256GB invece di 128GB) sulla quale ho aggiunto la RAM (da 2GB a 4GB + 90€) e migliorato la CPU (da 1,86Ghz a 2,13Ghz + 90€). Insomma 1,32Kg di computer per un totale di 1.779€, circa 1,35€ al grammo. Non male direi.

Il modello base del 13″ ha un prezzo più “accessibile” di 1.299€ con la CPU da 1,86Ghz, 2GB di RAM e il disco solido da 128GB, mentre il resto delle caratteristiche rimangono invariate. Visto che dai miei test già sul piccolo 11″ è risultato come collo di bottiglia il processore e molto meno la RAM, che pur essendo poca è ben coadiuvata dalla velocità del disco, sarebbe stato ottimo avere l’opzione di upgrade della CPU anche sul base da 13″. Invece per averla è necessario passare al top, ritrovandosi anche con un raddoppio della dimensione del disco (pagato a caro prezzo), che potenzialmente a qualcuno potrebbe anche non interessare.

MacBookAir 13

A pelle devo ammettere che non si ha lo stesso effetto WOW dell’11”: quel piccoletto ti resta veramente nel cuore. Tuttavia lo spessore è identico e la portabilità rimane un evidente punto di forza. A prescindere dalle caratteristiche hardware, non si può non rimanere colpiti in prima istanza dalla linea e dalla qualità costruttiva. Anche in questa versione da 13″.

macbookair13-chiuso

Di differenze sostanziali rispetto al fratello minore non ce ne sono poi molte. Qui vi sono in più lo slot per le SD (molto utile) e processori più performanti. Oltre naturalmente ad uno schermo più grande. Sul display c’è però un’osservazione importante: per la prima volta Apple mette in un 13″ una risoluzione maggiore. Più precisamente quella standard per i 15″: 1440 x 900.

macbook-air-13-schermo

Questa che potrebbe sembrare una piccola cosa in verità è molto importante per chi usa il portatile anche per software professionali, dove un’ampia superficie della scrivania è un requisito essenziale. E in questo spazio si può arrivare a gestire piuttosto comodamente anche applicazioni come Final Cut, anche se ovviamente ne giovano tutte le altre attività, compresa la normale operatività con il finder.

Come nel caso dell’11”, le CPU in dotazione al MacBook Air 13″ sono piuttosto datate, pur essendo le top di gamma della linea SL Intel Core2 Duo:

Rispetto all’11” base, lo score generale di Geekbench 2 è risultato nei miei test il 46% più elevato:

geekbench2

C’è da considerare però che questa differenza è quasi esclusivamente appannaggio della CPU e del frontside bus, che passa da 800Mhz a 1066Mhz (di cui beneficia un po’ tutto, RAM compresa). Similmente agli altri Mac sono presenti WiFi b/g/n e Bluetooth 2.1+EDR, microfono e webcam iSight (che ora Steve ci dice di chiamare videocamera FaceTime). L’uscita audio per le cuffie supporta anche gli auricolari con telecomando e microfono Apple, ma manca sempre il line-in. Assenti giustificati per questo computer spesso come un rasoio e totalmente votato al lavoro wireless, sono il lettore ottico e l’Ethernet. Entrambi acquistabili in opzione:

porte laterali

L’altezza del profilo nella parte più spessa è di 1,7cm compresi i piedini. Esclusi questi l’area è così ridotta che MagSafe e USB entrano proprio a filo. Per cui una motivazione certa e sicura per l’assenza di Ethernet e Firewire 800 è proprio la dimensione: non ci entrano nessuna delle due. Se avete un MacBook Pro da 15″ e guardate il profilo, scoprirete che sono entrambe più alte. Per cui per quanto mi dispiaccia immensamente non avere la Firewire, utilissima per una veloce espansione del ridotto storage integrato (specie del 11″), non mi sento nella condizione di avanzare critiche sensate. Dopotutto se mi serve quella porta e sono disposto ad un maggiore spessore e peso per averla, propenderò per il MacBook Pro. L’Air invece si distingue proprio per la sottigliezza e non avrebbe avuto senso perdere tale caratteristica inseguendo invece quelle di un altro Mac, già presente nella linea Apple. Per quanto riguarda le USB sono raddoppiate rispetto al passato e sono “addirittura” due, 1 per ogni lato. L’uscita video è quella ormai standard per Apple, la mini DisplayPort. È capace di portare segnale audio e video contemporaneamente con opportuni convertitori HDMI e la scheda grafica NVIDIA GeForce 320M, con 256MB di SDRAM DDR3 condivisa con la memoria principale, consente di gestire un monitor esterno fino alla risoluzione di 2560 x 1600.

uscita mini display port hdmi

Riguardo alla riproduzione e conversione video ho fatto qualche giorno fa un test di confronto piuttosto arduo per l’Air, visto che l’ho messo sul banco di prova a fianco del mio MacBook Pro 15″ con Intel Core i7 2,66Ghz, 8GB di RAM ed SSD. Eppure ha dimostrato una incredibile scioltezza nella gestione di iMovie (anche con la preview di effetti live), tranquillità estrema con la riproduzione video FullHD e anche discrete performance nella codifica video. Ha terminato l’operazione in un tempo quasi il doppio rispetto al Pro, ma considerando le sue caratteristiche è un risultato veramente eccellente.

Discorso a parte va fatto per quello che ormai potremmo definire “il caso flash”. Già perché se sul piccolo 11″ con CPU da 1,4Ghz ci si poteva davvero preoccupare per l’eccessivo uso di risorse del plugin di Adobe (anche se poi abbiamo visto essere un timore non giustificato), questo C2D 2,13Ghz del 13″ (ed immagino anche l’1,86Ghz base), non mi pare che possa avere grossi problemi. Eppure tutta la linea Air è stata “epurata” dell’installazione di default del player flash. Allora vediamo come si comporta se sottoposto ad un piccolo stress-flash-test:

Comunque sia l’SSD in dotazione con l’Air 13″ è un mSATA che Toshiba ha realizzato appositamente per Apple, il quale viene riconosciuto da System Profler come APPLE SSD TS256C. E pur essendo di gran lunga superiore ad un comune HDD, rimane decisamente più lento rispetto ai primi della classe che sto testando in questo periodo, come l’OCZ Vertex 2E o l’OWC Mercury Extreme Pro. Lo si evince chiaramente dal risultato di Xbench:

xbench-ssd_vs_owc

E ancora meglio dai test più approfonditi con Quickbench 4:

Quickbench

Ci tengo però a sottolineare che tali osservazioni valgono per tutta la linea di SSD forniti da Apple. Per avere dischi più performanti al momento bisogna andare aftermarket. Ed anche per l’Air stanno arrivando soluzioni ad hoc con i controller SandForce che permetteranno di raggiungere prestazioni, sicurezza e longevità ancora migliori. Appena aperto i primi boot erano di circa 15 sec, ma dopo qualche giorno in cui l’ho riempito di installazioni ed aggiornamenti si è attestato intorno ai 22 sec. Nella prova di apertura consecutiva di molte applicazioni si è dimostrato incredibilmente reattivo, ancora meglio del piccolo 11″:

Anche qui al posto del DVD di Snow Leopard troviamo la piccola pen drive in cui Apple ha incluso sia il sistema operativo che le applicazioni. Come ho detto già in passato questa non è scrivibile, per cui non potete fare una copia di riserva ed usarla per altri scopi. Anzi per la verità ho scoperto che non si può neanche creare un’immagine dmg dal drive con Utiliy Disco (si disabilità il comando) per copiala. Personalmente la preferirei ai classici DVD anche in tutti gli altri Mac.

pen drive apple

È decisamente piccola, ma in caso si smarrisse potete ovviamente installare l’OS con il già citato SuperDrive:

superdrive

Ma anche sfruttando l’opzione disco remoto visto che direttamente dall’EFI BIOS in fase di boot si può accedere ad una rete e leggere il DVD di installazione inserito in un altro computer, Mac o PC:

disco remoto

Sulla durata della batteria devo ammettere che Apple pare avviata ad un nuovo corso, dichiarando finalmente dei numeri piuttosto attendibili. Per l’11” si parla di 5 ore ed effettivamente ci si arriva veramente molto vicino come già visto nella precedente rencesione, mentre per il 13″ la durata dichiarata è di 7 ore. Seppure non sia riuscito a raggiungere le 6, bisogna prendere atto che si tratta di un risultato di tutto rispetto visto lo spessore del computer. In piena attività e con intenso uso del processore si scende anche a 3/4, ma con un utilizzo medio ho raggiunto quasi le 5 ore. Se poi si manda spesso in stop in caso di inattività facendo delle pause, si può usare il MacBook Air 13″ per una intera giornata. Insomma, un dato certo è difficile da esprimere, ma tutto sommato ho trovato la batteria soddisfacente.

Un piccolo accenno anche per la tastiera non retroilluminata, che in un precedente post abbiamo già visto essere comunque molto più visibile di quella del Pro a luce spenta, per via della diversa pigmentazione delle lettere. In questa foto vedete a sinistra il Pro e a destra l’Air. Chiaramente accendendo poi la retroilluminazione sul Pro questo risulta molto più visibile, ma nel complesso l’Air si difende comunque bene risultando usabile con la sola luce riflessa dello schermo.

tastiera

voto 4Conclusioni

Tralasciando un po’ gli effetti speciali visti finora, come identificare il MacBook Air 13″ 2010? In primo luogo è, come ci si poteva aspettare, l’Air più veloce e completo di sempre. Tra processore, disco e scheda grafica si ottiene un portatile ultraleggero e performante. Sicuramente la chiave di volta risiede sempre nel SSD, ma a differenza del piccolo 11″ qui la CPU non rappresenta un evidente collo di bottiglia. E si è visto nel confronto con il mio “pompatissimo” MacBook Pro e iMovie. Se aggiungiamo alle buone performance uno schermo che alla dimensione già accettabile aggiunge una migliore risoluzione rispetto al passato (arrivando ad equiparare il Pro da 15″ standard), potremmo dire che il nuovo MacBook Air 13″ è il primo Air a poter essere usato con buona soddisfazione anche da un professionista. Chiaro che tale affermazione va presa con le dovute accortezze visto che se si usa il Mac prevalentemente con Motion o con Archicad in modo evoluto, di certo non è la macchina più adatta. Ma per grafica bidimensionale e piccoli montaggi si è dimostrato più che all’altezza. Design e qualità costruttiva riassumono poi in questo modello tutte le capacità e lo spirito di Apple degli ultimi anni. Devo confessarvi però che se l’11” conserva un fascino e caratteristiche uniche in tutta la linea Mac, sul 13″ è logico iniziare a fare qualche confronto in più rispetto ad altri modelli, come ad esempio il MacBook Pro 13″, che con la stessa cifra si può prendere in versione base e poi aggiungere un SSD molto performante, ottenendo un computer sicuramente più completo. Seppure lo schermo dell’Air possieda al momento una migliore risoluzione (che penso verrà adottata anche nel prossimo aggiornamento del piccolo MBP) e considerando anche portabilità, silenziosità (e perché no bellezza), l’Air al momento è un punto di riferimento in tutto il settore notebook, anche oltre Apple.

macbook air

Costi

Il 13″ base più o meno fornisce le medesime prestazioni. Dopotutto il top differisce solo nel taglio del disco (da 128GB a 256GB). Però con quest’ultimo si ha la possibilità di scegliere oltre all’upgrade di RAM a 4GB (+90€), anche quello sulla CPU (+90€). Personalmente dovendo optare per l’uno o per l’altro darei priorità all’upgrade della CPU perché, come già ripetuto più volte in occasione della recensione dell’11”, l’SSD sopperisce parzialmente alla carenza di RAM con uno swap molto veloce su disco. Riepilogando abbiamo:

Personalmente tra i due preferisco l’11”, che si comporta egregiamente ed è di una dimensione perfetta per la mobilità: piccolissimo, ma al tempo stesso con una superficie visibile sufficiente per il normale uso quotidiano (sostanzialmente sovrapponibile a quella del MBP13″). Il 13″ invece penso che avrà minor successo nelle vendite, seppure il costo del modello base non è poi così fuori misura rispetto al vecchio. Poi certo facendo la sommatoria dei singoli componenti ritorniamo a fare il solito discorso che un assemblato costa meno di un Mac. Ma se poi si ha per le mani per qualche minuto l’Air, penso sia veramente difficile paragonarlo a qualsiasi altro computer, anche nella stessa linea Apple.

PRO
ico.piu.png Design e qualità costruttive senza compromessi: il massimo
ico.piu.png Il primo Air con la potenza sufficiente per essere usato come computer principale
ico.piu.png Tra performance e schermo HiRes, anche un professionista della grafica o un fotografo lo apprezzerà
ico.piu.png Batteria di buona durata

CONTRO
Pro Prezzo elevato in funzione delle sole prestazioni

DA CONSIDERARE
Pro Per un case così sottile qualcosa si deve accettare di sacrificare. Altrimenti scegliete un MacBook Pro 13″

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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