Come si fa: collegare un volume di rete all’avvio con Automator

Tempo fa ho illustrato il semplice metodo che uso per collegare un volume di rete all’avvio del Mac. Più di un utente mi ha segnalato però che seguendo quella guida si ottiene ad ogni avvio una finestra del finder aperta sul volume montato. Potremmo dire che non si tratta di un grosso problema, ma può dar fastidio.

Nella videoguida base su Automator ho introdotto i concetti base di questo strumento e successivamente è capitata più di una occasione in cui abbiamo visto come utilizzarlo in pratica. Ma vi sono infinite operazioni eseguibili miscelando le varie azioni in flussi di lavoro personalizzati. Per cui una volta preso confidenza con il mezzo, tutto sta nella creatività e nell’impegno dell’utente.

Federico ad esempio, ha messo insieme una semplice applicazione che esegue il mount di un volume di rete con pochissimo sforzo. Ed inserendola poi negli elementi di avvio è riuscito a migliorare il mio metodo, ottenendo il collegamento del disco in modo invisibile. Infine ha poi deciso di condividere con me il suo risultato (e per questo lo ringrazio) in modo da renderlo accessibile a tutti voi. L’ho già detto altre volte in passato, ma questo spirito di condivisione creatosi intorno a SaggiaMente è una delle cose che più apprezzo.

Ma a che serve collegare un volume di rete all’avvio? Come spesso in questi casi non vi è una sola risposta. Io lo uso in studio per avere immediatamente disponibile il disco del webserver su cui testo i siti web. Ma può essere usato anche per eseguire un backup di rete (con o senza Time Machine) senza dover andare a collegare il volume di destinazione in forma manuale. Andiamo a vedere come realizzare il tutto.

Aprite Automator dalla cartella Applicazioni (o con SpotLight che è sempre più veloce) e scegliete di creare una nuova applicazione (non un flusso di lavoro, perché quello non si può inserire facilmente all’avvio):

nuova applicazione

A questo punto selezionate “Documenti e cartelle” nell’elenco delle azioni ed usate la ricerca per localizzare quelle che contengono la parola server. Trascinate nel flusso di lavoro prima la funzione “Ottieni i server specificati” e poi “Connetti al server”.

collega server

Ora cliccando sul pulsante Aggiungi potrete definire l’indirizzo del volume di rete. Come fare? Lo abbiamo già accennato in passato, comunque la sintassi è piuttosto semplice. In primo luogo dovrete sapere se collegarvi tramite afp (il protocollo standard per i Mac) o smb, compatibile con Windows e Linux. In tutti e due i casi la stringa da inserire è così composta:

[code lang=”shell”]
afp://nomeutente:password@ip_o_nomecomputer/volumedirete
smb://nomeutente:password@ip_o_nomecomputer/volumedirete
[/code]

Come si può notare varia solamente il protocollo prima dei due punti iniziali, mentre il resto dei parametri vengono passati in modo identico. Non dovreste avere problemi a reperire tali informazioni, comunque potrebbe aiutarvi montare il volume tramite il finder, semplicemente navigando tra le posizioni di rete, e poi aprire il terminale e digitare mount, ottenendo così un elenco di tutti i volumi collegati al Mac, compresi quelli di rete.

mount

Quello riquadrato lo vorrei collegare all’avvio e qui si trovano già quasi tutti i dati:

  • www-data è l’utente
  • 192.168.1.12 è l’indirizzo IP locale del computer
  • www la cartella

Manca solamente la password (che ovviamente dovrete conoscere) che va inserita tra il nome utente la @, preceduta da due punti. Essendo il collegamento smbfs (ovvero samba file system) useremo dunque:

[code lang=”shell”]
smb://www-data:[email protected]/www
[/code]

Per sicurezza conviene premere sul tasto Esegui (in alto a destra) per vedere se va tutto a buon fine. Usiamo a questo punto Archivio / Salva con nome e decidiamo nome e posizione dell’applicazione così generata:

salva applicazione

Apriamo poi Preferenze di Sistema / Account e nel tab “Elementi Login” trasciniamo (o aggiungiamo con il tasto [+]), la nostra applicazione:

eseguire avvio

Al prossimo riavvio il volume di rete si collegherà automaticamente e senza nessuna notifica visuale.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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