Ecco cosa succedere al buon Design: viene copiato

In più di una occasione ho elogiato l’app Reeder per iPad e poi ancora la versione Mac, seppure sia attualmente in beta. Oltre a funzionare bene in sincronizzazione con l’account Google Reader (cosa che parrebbe scontata, ma che non tutti fanno con efficacia), la vera forza di Reeder, specie nella versione iPad, è stata l’introduzione di una interfaccia innovativa e molto semplice, che non segue le logiche base di iOS ma posiziona pulsanti e barre nei luoghi in cui ci si trova naturalmente con le dita usandola. Ed è stato questo essenzialmente a decretarne l’enorme successo.

Proprio di recente abbiamo parlato di Design ed abbiamo considerato che non si tratta solo di forma ed estetica, ma anche di sostanza, organizzazione, funzionalità ed equilibrio. E seppure ho affermato che prendere spunto dal passato riproponendo stili riusciti ricontestualizzandoli con la moderna tecnologia, il plagio resta plagio. La copia spudorata delle idee dei tuoi contemporanei (e non di chi ha fatto scuola anni ed anni or sono) è decisamente poco apprezzata a livello universale ed è cosa di cui Apple è spesso vittima su tutti i fronti, dalle interfacce fino ai dispositivi elettronici, passando per le più piccole innovazioni funzionali.

Destino simile è capitato anche a Silvio Rizzi, sviluppatore di Reeder, quando si è visto presentare una nuova versione di MobileRSS per iPad con una grafica “totalmente nuova”. Già perché se l’interfaccia è effettivamente nuova per MobileRSS, risulta invece molto familiare a chi conosce Reeder. Così tramite un tweet da @reederapp è stata resa nota una pagina in cui si propone un confronto visuale tra le due UI, mettendo a mio giudizio in ridicolo gli sviluppatori di MobileRSS, che non hanno preso spunto, ma semplicemente fotocopiato.

Ecco qualche esempio (Reeder è a sinistra):

Lo so che non si tratta di una notizia eclatante, ma quando accadono cose simili, resto sempre basito.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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