10″ è meglio di 7″, il primo anno di tablet sembra dirci anche questo

Siete stanchi di sentire parlare di tablet? Forse lo siamo un po’ tutti, ma volenti o nolenti questo sarà decisamente l’anno dei tablet. C’è chi ha avuto il tempo di innamorarsene, chi ha venduto il suo perché fortemente deluso, chi non li sopporta e spera che spariscano e chi ipotizza che nel futuro prossimo avremo solo tablet per la mobilità e desktop (touch?) per casa. Quale che sia la vostra storia, anche se fino ad oggi vi siete tenuti ben alla larga da questa rivoluzione, presto o tardi, direttamente o indirettamente, ne sarete investiti.

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E non solo perché i produttori cercheranno a tutti i costi di convincervi che un tablet vi serve (ed è bellissimo), ma anche e soprattutto perché è uno strumento veramente valido. Almeno per quanto dicono la stragrande maggioranza delle persone che ne hanno uno. Certo c’è anche chi è rimasto deluso dall’iPad, ma più che altro per quelle lacune software che aveva anche il primo iPhone e che, probabilmente, potremmo lentamente veder sparire. Ma a quanto pare non è andata così bene con gli altri, visto che secondo All Thing Digital ben il 16% degli acquirenti del Samsung Galaxy Tab hanno preferito restituirlo dopo i primi giorni.

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Voi dite che 7″ sono sufficienti per un tablet? Sicuramente sono altre le lacune che distanziano il tablet Samsung da quello Apple e che giustificano i differenti risultati di vendite e soddisfazione, ma a quanto pare per la casa coreana la scelta dei 7″ è una delle principali. Engadget afferma di aver messo gli occhi su alcuni documenti da cui si evincono le caratteristiche del prossimo Tab II e tra le altre cose prevedibili, come l’hardware più performante e cpu dual core, arriverà proprio un display da 10,1″. Ognuno avrà le sue preferenze su questo come su altri aspetti, però la dimensione del dispositivo è molto importante e ne caratterizza l’uso.

Inizialmente si pensava che i tablet dovessero rubare mercato ai netbook. Ed effettivamente guardando i numeri sembrerebbe proprio così, visto che in corrispondenza del picco di vendite dei primi si è verificato un importante calo per i secondi. Ma andando più in profondità si può notare che l’acquirente tipo dell’iPad (e simili) non è lo stesso di quello dei netbook. Al momento si è creato un mercato e delle esigenze completamente nuove, andando a colmare un vuoto che non sapevamo esistesse. In effetti chi ha preso un iPad ha già un computer (anche perché altrimenti non lo potrebbe usare) che rimane il fulcro delle attività. Ed ha con molta probabilità iniziato a farci cose per le quali il netbook non era adatto, come la lettura a letto o in metro, il gioco passatempo, la fruizione di contenuti multimediali, la navigazione satellitare, etc.. Ma l’evoluzione possibile del tablet va molto al di là di questo. E la sua direzione è quella di differenziarsi sempre di più da uno smartphone e di stimolare, dal basso, la rivoluzione di computer e netbook. Dopotutto così come sappiamo che la tastiera fisica non può essere veramente sostituita da uno schermo touch, sappiamo anche che l’attuale — e datato — paradigma di scrivania, icone e cartelle è prossimo al canto del cigno.

Apple ci ha dimostrato che un tablet può veramente essere divertente e produttivo. Si è presentata con un’offerta per una domanda che non esisteva e che ora invece è così forte da spingere tutti gli altri produttori ad imitarla. E senza ombra di dubbio ormai il tablet è destinato non solo ai classici ritmi di upgrade hardware che stiamo già vivendo, ma anche a crescere concettualmente, abbracciando probabilmente più funzionalità e maturando dal punto di vista software. Forse in fondo, pur iniziando a prendere piede tramite un mercato differente che continuerà ad evolversi, le “tavolette” potrebbero riuscire ad intaccare consistentemente anche tutto il mercato di notebook (o netbook) mainstream.

Ecco perché a mio avviso Samsung ha sbagliato a puntare sul 7″. Sicuramente è un formato che porta altri evidenti vantaggi come la portabilità, ma se in futuro potrebbero presentarsi diverse linee di tablet, in tagli diversi per le diverse esigenze, almeno in questa prima fase i 10″ sembrano incarnare alla perfezione la voglia di netta distinzione rispetto agli smartphone e di sufficiente dimensionamento per gli scopi ai quali è predisposto.

Per il 2011 però c’è almeno un importante tablet che arriverà nel piccolo formato ed è il PlayBook di RIM. Pensate che i suoi 7″ saranno sufficienti? La curiosità per il nuovo OS e la folta schiera di utenza BlackBerry basteranno per fargli ritagliare sufficiente spazio nel mercato? Oppure gli acquirenti premieranno ancora una volta display più generosi come quelli dello Xoom, del TouchPad e, probabilmente, dell’iPad 2?

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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