Editoria-iPad-Digitale: stato e prospettive, da JPM a The Daily

Cos’è per voi l’iPad? Io dopo un primo periodo in cui non me ne separavo in nessun momento della giornata, ora lo tratto come un jolly per la connettività in movimento, almeno da quando ho il modello 3G. Ma prima di ogni cosa è diventato il mio unico strumento di lettura. Il mio edicolante probabilmente odia l’iPad, dal momento che gli ha fatto perdere uno dei suoi migliori clienti. Escluso il mio caso però, l’andamento per questo settore non è stato così roseo come si sperava. Sicuramente ci sono ampi margini di crescita, ma dopo il boom iniziale si è assistito ad un netto calo delle vendite. L’esempio più eclatante in tal senso è stato Wired, passato da 100.000 copie a 30.000 in pochi mesi.

Tuttavia editoria-digitale non suona più come un ossimoro. Ed anche se la carta stampata sarà fortunatamente dura a morire (con l’unico rammarico per gli alberi) le pubblicazioni in formato “bit” iniziano ad acquisire una maggiore maturità. Per quanto mi riguarda anche il semplice esempio di “edicola digitale” proposto da Zinio è molto interessante. Si tratta di banalissime trasposizioni della carta stampata, con considerevoli limiti anche nella qualità fotografica, ma per uno che era abituato a comprare anche 10 riviste al mese che, presto o tardi, era costretto a buttare nel bidone della spazzatura, è già un gran bel passo avanti. Una sottile tavoletta ora contiene tutte le mie riviste preferite e quando lo spazio finisce si cancella; tanto poi si possono nuovamente scaricare all’occorrenza anche dal computer o dall’iPhone. Altri esempi, come il già citato Wired, ci hanno dimostrato che si ottengono risultati “migliori” ri-pensando le pubblicazioni adattandole al mezzo e sfruttandone le sue peculiarità fisiche e multimediali. Anche se con risultati ancora acerbi.

pubblicazioni

Un’altra scommessa importante sarà quella sull’informazione quotidiana. Abbiamo numerosi esempi e tentativi anche in Italia, ma sicuramente il progetto più interessante è quello di “The Daily”, il nuovo quotidiano all-digital realizzato da News Corp e potentemente spinto da Apple. Disponibile per il momento solo negli USA (e gratuitamente per il primo periodo) The Daily potrebbe essere un buon affare anche per l’azienda di Cupertino. Insieme al suo lancio sono state infatti modificate le regole dell’App Store relative alle pubblicazioni, agli acquisti in-app ed agli abbonamenti. Il succo del discorso è che Apple non vuole che gli editori possano vendere i propri contenuti passando per un proprio sistema d’acquisto. Per essere più precisi Apple vuole che ogni transazione passi per l’App Store, così da intascare il suo buon 30%. Giusto o sbagliato le regole sono ormai cambiate. E senza neanche troppo clamore per la verità. Temo che anche il già citato Zinio verrà pesantemente “bacchettato” visto che la sua app è gratuita mentre tutti gli acquisti avvengono tramite carta di credito o paypal direttamente sul suo sito web (in barba a Tim Cook). Nel frattempo però c’è chi ha trovato il modo di rendere accessibili anche ai non paganti i contenuti del quotidiano di Murdoch, visibili sul sito The Daily: Indexed. E se non è stato ancora oscurato probabilmente è solo perché a News Corp e ad Apple in questa fase di gratuità iniziale non provoca nessun mancato introito ma solo maggiore visibilità.

the daily

Altre riviste mensili come Quattroruote o Digital Camera si sono già adeguate da qualche tempo al meccanismo dell’in-app purchase. Ma la vera novità per quanto mi riguarda l’ho vista solo questa mattina, quando ho scaricato JPM (Jumper Photo Magazine). Anche questo progetto nasce direttamente in digitale come The Daily, ma si tratta di un mensile dedicato ai fotografi, attualmente proposto a 2,39€ con futuro acquisto in-app.

jpm

In JPM niente è come sembra e la lettura ha molti livelli di approfondimento. Aprendo e sfogliando velocemente le pagine sembrerebbe contenerne una decina al massimo. Ognuna di queste però ha in sé le vie d’accesso per ulteriori approfondimenti, alcuni raggiungibili con un tocco delle dita, altri girando lo schermo o scorrendo in sensi diversi. Un po’ quello che si è visto per Wired, ma qui proposto con un livello di interazione a mio avviso superiore. C’è da dire che la prima volta che ci si trova di fronte ad una logica totalmente nuova rispetto al banale scorrimento delle pagine si può avvertire un senso di disorientamento. Ma vi esorto a dedicarle 5 minuti del vostro tempo andando a scoprire tutto ciò che nasconde. Una volta appresa la metafora ci si sentirà a proprio agio e il progetto avrà ancora modo di cresce e migliorare con il tempo. Vi lascio con un breve video di Jumper Photo Magazine:

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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