MacBook Pro 2011 e Lion, il punto della situazione

I nuovi MacBook Pro sono online da pochi minuti e già mi chiedono quale sarebbe meglio comprare. Vi dirò in primo luogo cosa ho detto a me stesso: se fosse uscito un 13″ con display HiRes (identico a quello dell’Air, magari opaco) sarebbe stato mio. Anche perdendo in prestazioni della CPU rispetto al mio attuale 15″ i7 2,66Ghz (dual core). Tanto ci sposterei dentro l’SSD che uso attualmente ed andrebbe alla grande. Purtroppo invece, è rimasto quello di sempre. Non che sia male in senso assoluto, ma con quello schermo le mie attività sono impossibili. Non potevano metterlo almeno come opzione?

La delusione sul design, se vogliamo, non ha ragione di esistere. Tutti sognavamo, pochi o nessuno ci credeva sul serio. Ma sotto il cofano, l’architettura è ovviamente cambiata. Il 13″ in particolare fa un doppio salto, abbandona i Core 2 Duo e arriva direttamente nell’era Sandy Bridge. E senza passare da i3, si fionda su un buon i5 da 2.3Ghz. Per la grafica qui ci si è “accontentati” della Intel Graphics HD 3000. Soluzione che sulla carta sembra più o meno equivalente alla precedente 320M, con alcuni risultati migliori ed altri peggiori. Ciò significa che però non ci saranno problemi nel presentare nei prossimi mesi un MacBook bianco con Sandy Bridge.

Sui 15″ e 17″ il salto è “singolo” e riguarda l’architettura. Abbiamo già avuto modo di conoscere gli Intel iX, ma ora il BUS è più veloce (attenzione perché anche la RAM cambia) e darà maggiore reattività a tutto il sistema. Ottimo infine avere soluzioni Quad Core già dal 15″ base. Insomma, sul piano della potenza pura, queste nuove macchine si difenderanno bene. Da notare che la GPU del modello base da 15″ è vecchiotta e fatica nel gaming e che Apple ha creato un bel gap tra questa e la soluzione top, che oltretutto passa di colpo da 256MB ad 1GB di memoria.

Un breve passaggio sullo storage lo vogliamo fare? Con Sandy Bridge arriva la SATA3, capace di 6Gb/s invece dei 3Gb/s dei precedenti MacBook Pro. Questo sottolinea il fatto che si poteva osare di più sugli SSD. Non era così assurdo prevedere un SSD da 64GB per lo startup ed un HDD per i dati al posto del superdrive. Dopotutto questa soluzione “homemade” l’abbiamo eseguita in moltissimi e funziona alla grande (io la utilizzo anche sul Mac Pro). Ad ogni modo questo è un plus non da poco visto che (seppur aftermarket) si potranno usare i nuovi dischi SATA3, con velocità incredibili.

Collegamento SATA

C’è altro di cui parlare secondo voi? Ah già, ThunderBolt (e qui parte la colonna sonora stile supereroe)!

tb_vrt_rgb_3000

Intel ha presentato oggi la tecnologia in oggetto, insieme all’introduzione nei MacBook Pro. 10Gb/s su rame: sembra incredibile, ma i dati non lasciano molti dubbi. Per cui molto più veloce dell’USB3.0. Per l’uso professionale sembra una porta di “nicchia”, ma dal potenziale fantastico. Pensate che è anche più veloce della SATA3 interna su cui è collegato l’HDD. Personalmente mi aspettavo che Apple ed Intel stringessero qualche accorto per presentare contestualmente a ThunderBolt qualche NAS o periferica che lo sfruttasse. Non è stato così purtroppo, ma non dovremo attendere molto in tal senso. Preciso però che questa è stata praticamente integrata nella mini DisplayPort, che permette con un solo cavo di utilizzare entrambe le tecnologie:

Thunderbolt_Technology

Vi vorrei però fare notare un paio di cose. La prima riguarda i prezzi. Fino a qualche settimana fa, un po’ tutti continuavano a comprare regolarmente i MacBook Pro. Ora tutti si lamentano dei prezzi (e lo faccio anche io visto che avrei voluto maggiori upgrade o minor prezzo). Però guardate che i costi sono rimasti assolutamente invariati su tutta la linea, con eccezione del 17″ che è aumentato addirittura di 250€. Sia i 13″ che i 15″ hanno il medesimo costo di prima, ma con architettura nuova e processori più veloci. Badate che non è un giudizio di merito sui contenuti, ma solo l’affermazione di un dato di fatto. Lo dico perché chi già era quasi quasi disposto a spendere quella cifra per ottenere un C2D nel 13″ e una architettura più vetusta e processori dual core su 15″ e 17″, non vedo perché oggi dovrebbe farsi tanti scrupoli.

prezzi macbookpro

Io penso che tarderò nell’acquisto, l’unica cosa che mi dispiace è che vorrei proporvi una delle mie classiche recensioni anche di questi nuovi MacBook Pro. Vedremo se qualche distributore ce ne fornirà uno di test.

La seconda è che ormai Lion fa sentire la sua presenza. Il ruggito arriverà tutto a 64bit, per cui bye bye ad alcuni dei primi Mac dell’era Intel. Le sue caratteristiche le abbiamo già viste accennate nella pagina di preview, ma sto scaricando la beta per sviluppatori e nei prossimi giorni vedrò di darvene un assaggio più concreto. Altra cosa molto interessante è che sparisce la versione separata per i Server. Usando le parole di Apple: ora Lion Server fa parte integrante di Mac OS X Lion.

osx lion server

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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