Oggi parlavamo di tablet riflettendo sul futuro di iPad con l’imminente nuova versione, ma gli sfidanti? Tra questi spiccano sicuramente come “promesse” future, il blackberry PlayBook ed il Motorola Xoom. Quest’ultimo è stato presentato come una rivoluzione: un prodotto destinato a stracciare l’iPad e a dimostrare la potenzialità vera di Android con la prima release destinata esclusivamente ai tablet (HoneyComb). Mirabolanti dichiarazioni di intenti a parte, devo dire che il tablet proposto da Motorola è un discreto mix di potenza e design. Sperando che non si concretizzi in un cumulo di grezza plasticaccia come quella del Galaxy Tab.

Qui un video realizzato al CES 2011 da BGR, uno dei pochi riuscito ad usare per tanto tempo il modello esposto:

Iniziano però a venir fuori i prezzi… e le speranze di successo per motorola secondo me calano notevolmente. Secondo questo volantino in america si potrà avere a soli $799 dal 24 febbraio. Ricordiamo che è “tasse escluse”, per cui da noi fatta la conversione ed aggiunta l’IVA potrebbe costare dai 700€ ai 750€.

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Un po’ troppo a mio avviso per impensierire già l’iPad attuale, figuriamoci la nuova versione. Si tratta pur sempre di una modello con il 3G integrato (anche se non è chiaro il taglio di GB della memoria). Ma l’obiettivo di prendere terreno al tablet Apple non può essere giocato solo su questo piano. Si dovrebbe produrre qualcosa di ben funzionante, con caratteristiche accettabili ed a prezzo molto competitivo. Una volta creatasi una base d’utente si poteva poi allargare con nuove proposte. Ma iniziare con un prodotto simile per motorola potrebbe essere un grande salto nel vuoto.

Hanno preparato anche un video…

La mia impressione è che abbiano ripreso l’idea del famoso spot Apple del 1984 (che era indirizzata verso i regimi autoritari e non verso IBM come molti pensano) e che abbiano però piazzato in tutta (e cuffie) bianche gli utenti Apple.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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