Recensione: iPad 2, il secondo tablet Apple, aspettando iOS 5

Conosco solo due modi per parlare della seconda generazione di iPad: confrontarlo con il precedente modello, oppure tentare di valutarlo ex novo come strumento di svago e produttività. Ma ciò che intendiamo oggi per tablet è comunque legato a doppio filo con quanto Apple ci ha proposto solo un anno fa. In tutti i casi dunque, è inevitabile raffrontarlo con quello che oggi potremmo chiamare iPad 1.

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La seconda volta di Apple rappresenta una leggera evoluzione della ricetta originaria, come a significare una conferma della strada finora intrapresa. A voler essere volutamente riduttivi, l’iPad 2 si differenzia in termini di possibilità per l’utente solo per la doppia camera e qualche funzione software in più, che in pieno stile Apple contribuisce a caratterizzare un nuovo modello quasi quanto l’hardware. Ma allo stato attuale iOS non ha ricevuto un’importante aggiornamento insieme con la presentazione di iPad 2 e le novità sotto questo aspetto sono state più che altro le due app in più conseguenti alle camere (Photo Booth e FaceTime) e poi GarageBand e iMovie (quest’ultimo non disponibile per iPad 1) acquistabili sull’App Store separatamente. Dovremo attendere la WWDC del 6-10 giugno per scoprire il futuro iOS (5?), che interesserà ovviamente anche il tablet. Ed è facile che, come sempre accaduto in passato, le novità più importanti saranno esclusive degli ultimi iDevice, interessando molto più l’iPad 2 del primo modello. Tra qualche mese dunque, la seconda generazione del tablet Apple potrebbe allungare il passo ed accentuare in modo più consistente il distacco sul predecessore. “È la classica politica Apple”, diranno alcuni con accento denigratorio. Ed è vero che più di una volta abilitando su precedenti modelli le funzioni precluse via software con gli aggiornamenti, si è dimostrato come la giustificazione della minor potenza hardware non sia sempre valida. Ci sono indiscutibilmente anche ragioni di marketing a motivare alcune imposizioni discutibili, come la mancanza della funzione video sull’iPhone 3G ad esempio. Ma in fondo direi che c’è poco da lamentarsi visto che i modelli precedenti sono comunque tenuti in buona considerazione da Apple, che ha permesso ai primi acquirenti di iPhone EDGE del 2007 di arrivare fino ad iOS 3.1.3, supportandolo per oltre 3 anni e trasformandolo in un dispositivo completamente diverso senza costi aggiuntivi.

Tornando all’iPad 2, il nuovo cuore Apple A5, la GPU PowerVR SGX543MP2 ed il doppio quantitativo di RAM non sono sicuramente un aspetto secondario e la differenza di reattività e qualità grafica è indiscutibile. Ma anche considerando spessore inferiore e variante bianca (per alcuni può essere un plus), difficilmente si potrà considerare un’upgrade fondamentale per chi sia già in possesso del primo modello. Le app si lanciano molto più velocemente, il multitasking è decisamente più reattivo, la navigazione multitab in Safari è meno frustrante con la drastica riduzione dei reload di pagina, ma ritengo che le vere potenzialità di questo nuovo hardware siano ancora da scoprire e che il futuro iOS costituirà un passo importante in tal senso.

I pochissimi giochi aggiornati per iPad 2, tra cui l’incredibile Real Racing 2 HD, mostrano qualcosa del miglior dettaglio e realisticità ora raggiungibili (per rimanere sul comprensibile), ma i prossimi titoli pensati direttamente sul nuovo hardware lo sfrutteranno ancora meglio. E le potenzialità della GPU evidenziate dai test di AnandTech sono consistenti.

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Parlando di tablet si parla automaticamente di mobilità. Ma personalmente la intendo in senso molto ampio, ovvero anche tra le mura domestiche. È innegabile che al di fuori della scrivania un iPad si usa in modo decisamente più naturale, veloce ed immediato rispetto ad un normale computer. Ed è in questo campo che il nuovo involucro molto più sottile (da 13.4 ad 8.8mm) e con i contorni smussati, gioca un ruolo determinante.

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A vederlo così non sembrerebbe che vi siano ben 5mm di differenza, tutto merito del sapiente lavoro di Cupertino già sul precedente modello. Su questo il profilo era piatto e sottile, mentre una consistente bombatura lungo tutto il dorso quasi raddoppiava lo spessore. Ecco un’immagine in cui ho sovrapposto dall’alto: iPad 2, iPad 1, MacBook Air 11″ e MacBook Pro 15″.

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Sull’ergonomia confermo in larga parte quanto esposto nel video di prova con la Smart Cover, anche se un utente mi ha fatto notare che la copertina si blocca con la calamita anche piegata in due. Così posizionata è un ottimo e morbido appiglio per la base dell’iPad, che evita di avere i bordi leggermente appuntiti che premono sul palmo della mano. Il peso è solo leggermente inferiore ma, complice un corpo molto più compatto, sembra più leggero di quanto non sia.

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Altre piccole variazioni si notano lungo tutta la cornice. Come per l’altoparlante, delle medesime caratteristiche ma spostato più verso il dorso, dietro un piccolo rettangolo traforato (poggiato in piano la potenza si attutisce):

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Oppure i tasti laterali, leggermente più inclinati e sporgenti per via della smussatura:

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La camera sul dorso è una delle novità principali. Le foto scattate hanno risoluzione 960 x 720, per cui inferiore al megapixel (foto di esempio). Anche i video, seppure in qualità HD, non brillano certo per la resa. Devo dire che visti in numeri mi aspettavo anche di peggio, ma considerando le potenzialità di iMovie (videoprova) avrebbe avuto sicuramente senso un componente migliore. L’idea di andare in giro a scattare foto o catturare filmati con in mano uno schermo da 10″ fa un po’ sorridere (per non dire altro), tuttavia ho potuto verificare la praticità della camera anche nell’espletamento di funzioni di servizio. Ad esempio mi avevano lasciato un foglio A5 con annotato un indirizzo: ho preso l’iPad, ho scattato una foto e l’ho conservato come una scansione. Sotto questo aspetto la risoluzione si è dimostrata sufficiente allo scopo, anche se dipende chiaramente dalla dimensione dei caratteri.

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La FaceTime camera è posta sul fronte, in cima, al centro della cornice. Questa ha permesso l’introduzione del noto Photo Booth anche su iPad, divertente app per creare istantanee originali (che può essere usata anche con la camera posteriore). Tutte le elaborazioni grafiche avvengono in real time ed anche se non ha le opzioni complete del corrispondente desktop, risulta comunque simpatico.

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Poco sopra si nota anche un cerchietto costituito da micro-forellini, che nasconde il sensore di luminosità, mentre più in alto sulla smussatura si trova il microfono (grazie Eugenio per la segnalazione). Un grande rammarico rimane la necessità di essere sotto rete WiFi per l’uso della videochiamata FaceTime. In tutti i casi funziona veramente bene e sfruttando come hotspot l’iPhone 4 si riesce anche ad aggirare l’ostacolo (la qualità d’immagine dipende anche dalla velocità della connessione).

Il display rimane identico a quello precedente, con buona pace degli sviluppatori che non dovranno impazzire con una ennesima risoluzione. Non si raggiunge chiaramente il livello dell’iPhone 4 e del “Retina”, ma chiunque abbia provato ad usare un iPad avrà notato che la lettura è chiara e piacevole, così come foto e video vengono riprodotti decisamente bene. Inoltre gli elementi, sia le icone che i testi, sono sicuramente più grandi, per cui non si percepisce un particolare peggioramento rispetto l’iPhone 4, che rimane indubbiamente più nitido.

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Una nota di riguardo la merita sicuramente la Smart Cover. Uno di quegli “oggetti” che ti fanno esclamare: questa è Apple! È un prodotto con alcuni evidenti limiti visto che non protegge il dorso. E posso anche confermare che, seppur in misura ridotta, lascia sovente delle strisce sul display in corrispondenza delle piegature (come evidenziato in passato tramite un video a cui nessuno credeva). Eppure dopo 10 giorni di utilizzo, ancora mi stupisco mentre la uso. Per non parlare dell’effetto che fa sui non-apple-addicted, i quali spesso rimangono attoniti per qualche secondo prima di dire: ma dddai!

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Non è niente di speciale in fondo, solo qualche calamita. Ed ho già evidenziato alcune sue problematiche innegabili. Eppure sono le cose semplici che fanno la differenza. Pensavo di non usarla inizialmente, anche se l’acquisto viene quasi automatico al momento dell’ordine (magie del marketing), eppure ad oggi sono sicuro che con una buona protezione invisibile per il dorso, rappresenta la soluzione definitiva. In effetti sto aspettando a giorni la wrapsol integrale per iPad 2 e poi vi dirò come “calza”. Uno degli aspetti migliori probabilmente di questa Smart Cover è che lo spessore complessivo del tablet confrontato con quello del precedente modello più custodia Apple è incredibilmente inferiore:

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Mentre rimangono assolutamente invariate le possibilità di uso in modalità stand, sia per l’inclinazione orizzontale, identica rispetto a prima, che per quella verticale, dove risulta anche più stabile dell’iPad 1.

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In generale tutta l’esperienza d’uso dell’iPad 2 è veloce e piacevole. E su alcune app la differenza rispetto al modello precedente è notevole. Nel giorno del lancio presso l’APR nocode store di Napoli, la prima cosa evidente è stata l’effetto di cambio pagina su iBook, molto più fluido e con un tempo d’attesa iniziale decisamente ridotto. Usando per un po’ solo l’iPad 2 ci si abitua, ma ritornando sul primo si percepisce la differenza. Alcune app che uso quotidianamente come Zinio, hanno dei tempi di risposta inferiori alla metà. Grosso modo mi ricorda la differenza che notai passando dall’ìPhone 3GS al 4. Niente di trascendentale tutto sommato, ed il precedente rimane assolutamente validissimo, ma è difficile non accorgersi del miglioramento.

Piccolissima nota anche per la batteria praticamente invariata rispetto al passato, sia per durata che per capienza (solo leggermente superiore). Si raggiungono le 10 ore senza problemi con iOS 4.3.1 (il precedente era un disastro su tutti gli iDevice) e se si tiene spesso in standby ci si dimentica di ricaricarlo per giorni e giorni. Con app molto spinte nel settore grafico, ovviamente la durata cala in modo drastico. E con Real Racing 2 HD, pochissime ore possono succhiare oltre metà carica.

Viste le premesse relative ad iOS, analizzare per filo e per segno le funzioni dell’iPad 2 ha poco senso. In pratica, ad oggi, si tratta di un iPad 1 più veloce, con due camere e le app in più evidenziate durante la recensione. Certo è più sottile, più leggero, anche più bello se vogliamo (specie chi preferisce il bianco), ma a chi possiede già il primo modello non suggerirei un upgrade a meno di specifiche necessità. E tra queste una menzione d’onore la merita sicuramente il Video Mirror, non disponibile con nessun’altro iDevice. Acquistando l’Adattatore AV digitale si guadagna un’uscita HDMI che mostra sulla TV esattamente ciò che si vede sul tablet in formato 1080p (con le bande nere laterali su 16:9). Lo stesso accessorio è compatibile anche con iPad 1 ed iPhone 4, ma in quel caso avrà la risoluzione di 720p e la classica funzione abilitata solo con specifiche app, come youtube o la presentazione fotografica. Anche in questo caso però, con il jailbreak ed un hack si può “sbloccare” il Video Mirror su tutti i modelli, a conferma che si tratta di una — fastidiosa — limitazione software. La cosa più interessante di questa funzione è che gli sviluppatori possono anche gestire in modo differente i due display, come preannunciato nella futura release di Real Racing 2 HD che, appena disponibile, vi mostrerò in video.

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Come argutamente evidenziato su un articolo di techinch, l’iPad è un po’ come il microonde. In effetti non fa niente che non si possa fare diversamente, ma per alcune specifiche attività è più semplice e veloce. Ci sono molte persone che ancora oggi non accettano il forno a microonde perché pensano sia inutile e sostanzialmente non hanno tutti i torti. Se vuoi riscaldare una pietanza lo puoi fare anche sul fuoco o nel forno tradizionale, se devi scongelare basta l’acqua calda corrente o ricordarsi magari la sera prima. Eppure anche queste persone usando un microonde scommetto che cambierebbero idea in pochi giorni. L’iPad non è un sostituto di un computer e neanche dello smartphone. Dopo più di un anno in sua compagnia, devo dire di aver capito solo di recente cosa intendeva Jobs quando lo presentò come “anello mancante” (di cui nessuno però sentiva la mancanza) tra Mac ed iPhone. È quel dispositivo che ti porti in giro per casa o sul lavoro quando 3,5″ non bastano e il computer è troppo ingombrante e inutile. Lo porti dietro durante un viaggio rimanendo leggero come una piuma e al tempo stesso capace di effettuare le più disparate attività, dal gioco alla produttività, sia professionale che di svago (vedi iMovie e GarageBand). Di tutto si può fare a meno, compreso l’iPad. Ma avendolo difficilmente lo lascerete inutilizzato. Ognuno gli affiderà specifici e differenti compiti a secondo delle proprie necessità, ma rimarrà un prezioso jolly in molteplici circostanze. Personalmente ho una visione forse anche troppo entusiasta del tablet e l’ho espressa nell’articolo iPad 2: per chi riconosce il futuro. Sono convinto che rappresenti solo l’inizio di un cammino che porterà questa “terra di mezzo” non solo ad influenzare l’ambito desktop (cosa che già accade oggi), ma anche a ripensare i paradigmi e le metafore che ci hanno accompagnato in questi brevi-lunghi anni nei sistemi operativi desktop (scrivania, finestre, puntatore) e che richiedono di essere superati per compiere un deciso passo verso le interfacce del futuro.

Costi
Il modello solo WiFi ha subito una variazione di prezzo positiva (-20€) rispetto al passato, mentre il WiFi+3G (che acquisisce anche bussola e GPS) rimane invariato. Tagli da 16GB e prezzi da 479€ a salire per un prodotto che volente o nolente ha segnato il primo grande passo verso l’era del Post-PC (per dirla alla Jobs). Il prezzo è allineato ormai a quello del “mercato” creatosi dopo l’iPad, ma la vastità dell’offerta, l’ecosistema iOS e in parte anche il fascino strutturale e del prodotto che ha reinventato i tablet, continueranno quasi sicuramente a fare la differenza nelle vendite anche nel 2011. Così come già i primi dati di confermano.

PRO
ico.piu.png Sottile e compatto: il peso c’è, ma è ben bilanciato
ico.piu.png Realizzato con una cura costruttiva spettacolare fin nei minimi dettagli
ico.piu.png Veloce, veloce, veloce
ico.piu.png La batteria continua ad essere un punto forte con 10 ore reali di autonomia in uso WiFi
ico.piu.png La Smart Cover è un complemento unico
ico.piu.png Le fotocamere aggiungono praticità e differenti potenzialità di sviluppo di nuove app
ico.piu.png Compatibilità con FaceTime (peccato solo WiFi)
ico.piu.png Il progetto “tablet Apple” continua a maturare e iMovie ne è solo un primo esempio

CONTRO
Pro Fotocamera posteriore da migliorare
Pro Le solite limitazioni di iOS (perché non c’è l’hotspot WiFi sul modello 3G? perché non si può navigare dal finder? etc..)

DA CONSIDERARE
Pro Con iOS5 le differenze rispetto al primo modello si accentueranno

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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