E’ scoppiato il caso AppleCare: l’antitrust italiana indaga sulla garanzia Apple

Da un po’ c’erano sospetti, anche qui su SaggiaMente. Un lettore, Cesare, aveva segnalato tramite il modulo dei contatti già un mese fa alcune stranezze durante l’acquisto di un iMac, relative all’AppleCare. In pratica, il negozio non era in grado di vendergli l’AppleCare abbinata all’iMac poiché le scorte di scatole relative ad essa erano finite e in più Apple non ne spediva di nuove in quanto sotto la lente dell’antitrust. Tuttavia, a quel tempo c’era poco per poter approfondire più nei particolari la questione. Ora quella che sembrava una singola segnalazione è confermata ufficialmente: l’AppleCare è sotto inchiesta da parte dell’AGCM (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato). Il pomo della discordia non è la sua presenza, quanto il servizio che essa stessa offre. Secondo direttive stabilite dall’Unione Europea, infatti, il rivenditore è tenuto a fornire almeno due anni di garanzia sul bene acquistato dal cliente e Apple starebbe trasgredendo le direttive.

Ma cosa è successo per portare a questa azione dell’AGCM nei confronti di Apple? A quanto risulta dalle loro indagini, l’azienda di Cupertino, assieme alla catena di distribuzione Comet, non farebbe chiarezza sui termini temporali della AppleCare. Secondo quanto riportato nel contratto dell’AppleCare:

10.3 SE SIETE UN CONSUMATORE QUESTA GARANZIA SI AGGIUNGE A QUELLA DI LEGGE E NON INFICIA IN ALCUN MODO I DIRITTI A VOI SPETTANTI IN BASE ALLA LEGGE.

la garanzia a pagamento di Apple sarebbe una aggiunta ai due anni già previsti dalle direttive europee, non trasgredendo quindi alcuna legge. Purtroppo le cose risultano diverse rispetto a quanto viene riportato dal contratto: di fatt0, l’AppleCare si sovrappone al secondo anno di garanzia legale del rivenditore. La versione per i Mac ha una sovrapposizione parziale, in quanto copre anche per un terzo anno non rientrante nella garanzia legale, mentre la versione per dispositivi iOS e accessori si sovrappone alla garanzia legale in modo integrale. Nel caso di Comet, viene dunque proposto a pagamento un servizio aggiuntivo, quale è l’AppleCare, che di fatto per legge deve essere compreso senza ulteriori spese nell’acquisto, o il cui periodo di copertura debba riguardare solamente l’anno aggiuntivo alla garanzia legale. La questione diventa ancor più spinosa quando Apple non è solo produttrice, ma anche venditrice diretta. Un colloquio telefonico fatto da setteB.it con un incaricato AppleCare ha fatto emergere come l’azienda di Cupertino, come venditrice, non applichi la garanzia legale europea di due anni, limitandosi di base al solo anno concesso da Apple stessa come produttrice. Viene inoltre fatta menzione a Apple come azienda americana, da cui secondo l’addetto arrivano i prodotti acquistati. Gli Apple Store europei, sia online che fisici, vengono però gestiti dalla filiale in Irlanda, Paese aderente all’Unione Europea e dunque soggetto alle direttive, perciò la giustificazione dell’azienda americana non è accettabile. A complicare ancor più le cose, The Apple Lounge mostra come l’azienda stessa non sembri essere intenzionata a mettere bene in chiaro la situazione: in un documento ufficiale dapprima Apple declina ogni sua responsabilità per l’applicazione di garanzie legali, poi prosegue dichiarando come nel caso vi siano garanzie implicite da applicare l’azienda si impegna a fornire assistenza solo per il periodo della garanzia esplicita, ossia quella di un anno; infine, qualora vi siano Paesi che non ammettano limitazioni alla durata minima delle garanzie, quelle citate in precedenza da Apple non sono applicabili, presumendo quindi che l’azienda si adegui alle condizioni legali del posto. Ma se Apple stessa prevede di applicare la garanzia legale qualora vi fossero direttive precise che non ammettano limitazioni alla durata minima, perché invece si comporta come se fosse in grado di poter applicare questa limitazione? Quella parte del documento risulta quindi un autentico controsenso, in cui Apple stessa si contraddice non una, ma due volte da sola.

L’AGCM, che secondo quanto riporta setteB.it ha iniziato la procedura d’infrazione due o tre settimane fa, farà sapere l’esito dell’inchiesta e l’eventuale sanzione entro 120 giorni dall’inizio della procedura, dunque entro fine Agosto. Solo allora, probabilmente, ne sapremo di più. Ma se Apple sarà ritenuta colpevole, per l’azienda di Jobs non sarà molto piacevole: sanzioni fino a un massimo di 500.000 €, ma soprattutto possibilità per tutti i clienti che risultino coinvolti nella vicenda di sfruttare l’esito al fine di richiede e ottenere risarcimenti in sedi giudiziarie. Una gatta da pelare che certamente l’azienda vorrebbe evitare. Che a breve cambi qualcosa nella gestione delle AppleCare?

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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