Recensione: calibrazione del colore con Pantone Huey Pro di xrite

Per chi faccia un uso amatoriale o professionale del computer nel campo della grafica e della fotografia, la corrispondenza del colore è un fattore determinante. L’argomento è molto complesso e anche dopo anni di lavoro sul campo e di studio non se ne sa mai abbastanza. Ogni dispositivo che si inserisce nel percorso di un’immagine necessiterebbe di calibrazione. Monitor, stampante, scanner, etc.. in un mondo perfetto dovrebbero riprodurre gli stessi colori. Ma ciò non è ovviamente possibile, in primo luogo perché su carta o su video i colori si generano in modo diametralmente opposto. Se il foglio è bianco ed aggiungiamo colore in pigmenti per raggiungere il nero (sintesi sottrattiva) nel caso dei display si parte dal nero e si aggiungono le componenti cromatiche luminose fino a raggiungere il bianco (sintesi additiva).

Quando un’immagine si acquisisce in digitale e si lavora al computer, una buona calibrazione è essenziale. Il mio Led Cinema Display 27″ aveva di fabbrica una dominante giallo/verde che, se non corretta, mi avrebbe portato a ritoccare erroneamente tutte le immagini in post produzione. Sia chiaro che il monitor Apple è solitamente sconsigliato ai fotografi e i designer professionisti perché, per quanto bello e ben costruito, non è assolutamente semplice da gestire nella resa colore. Non possiede calibrazioni interne (sRGB/AdobeRGB) e lo schermo lucido è il peggior nemico che si possa avere in ambito colore. Al momento sto affiancando anche un secondo piccolo monitor da 21″ e si presenta inoltre il fastidioso effetto di avere colori differenti tra l’uno e l’altro.

Pantone, un nome una garanzia quando si tratta di colore, in collaborazione con xrite ha realizzato il calibratore huey pro, un prodotto che ha come target sia l’utente amatoriale particolarmente attento al colore che quello professionale.

hueypro-imballo

È il primo strumento del suo genere a possedere anche un sensore di luminosità ambientale, ragione per la quale viene fornito con una basetta d’appoggio e conviene tenerlo sempre collegato al computer. A seguito della prima calibrazione le variazioni ambientali verrano recepite dallo huey pro, che adatterà la resa dello schermo automaticamente. Dove il colore deve essere curato a livelli quasi perfetti la possibilità che vi siano variazioni nell’illuminazione dovrebbe essere pari a zero. Questo denota un approccio molto più “easy” dello huey pro che non lo rende forse lo strumento più professionale ma al contempo è il più pratico da usare anche per i non addetti ai lavori.

hueypro-scrivania

Il software allegato purtroppo non è a 64bit ma il funzionamento è impeccabile. All’avvio ci chiede la tipologia di monitor: LCD, anche quelli dei portatili, o CRT. Il sensore corregge la luminosità e successivamente si deve semplicemente attaccare il calibratore sullo schermo, che rimane su grazie a delle piccole ventose, facendolo combaciare (neanche tanto precisamente) con la sua immagine posta in grafica.

hueypro-calibrazione

A questo punto sul display appariranno una serie di colori “chiave” che lo huey pro utilizzerà per valutare la resa attuale del display e correggerla con il profilo che creerà al termine dell’operazione. Potete vedere il tutto nel video:

voto 4Conclusioni
Strumento assolutamente valido, semplice da usare, con buoni risultati e dal costo contenuto rispetto ad altre soluzioni. Non sarà forse il calibratore migliore del pianeta per il professionista che ricerca la perfezione ma fornisce ad un prezzo ragionevole una buona resa colore con in più il vantaggio del sensore di luminosità che lo adatta alle variazioni dell’ambiente. Un quattro stelle veramente meritato per un prodotto che consiglio veramente a chiunque, anche gli amatori, che vogliano finalmente vedere le loro immagini con colori più congrui con la realtà. Adatto anche al professionista per avere migliore corrispondenza con i colori di stampa.

Costi
Il prezzo di 145€ su MacShop.it è commisurato alla qualità del prodotto e, in tutta onestà, l’ho preferito ad altre soluzioni più costose per cui anche sotto questo aspetto il giudizio è buono.

PRO
Processo di calibrazione completamente automatico e con numerosi patch per una buona accuratezza
Compatto e facile da trasportare
Può calibrare anche differenti monitor in sequenza (così da ottenere colori uniformi su tutti)
Sensore di luminosità ambientale che adatta la resa alle modifiche nell’ambiente di lavoro

CONTRO
Nulla di rilevante

Ecco la differenza nello spazio colore prima (a sinistra) e dopo la calibrazione:

spaziocolore

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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