Apple e il jailbreak: amore e odio (per migliorarsi a vicenda)

Sebbene i numeri degli utenti con dispositivi jailbreak-ati non siano mai diventati importanti, la pratica di sbloccare il proprio telefono è conosciuta da quasi tutti gli utenti Apple, soprattutto per la possibilità di scaricare — illegalmente! — le applicazioni a pagamento gratuitamente. Ovviamente vi invito a non mettere in pratica queste procedure — tutto l’ecosistema ci rimette e alla fine siamo solo noi a perderci, voglio però parlare del rapporto che Apple ha col “lato buono” del jailbreak.

Le prime versioni di iOS (allora ancora chiamato iPhone OS) erano molto limitate nelle funzioni, addirittura la prima non permetteva di installare applicazioni addizionali oltre a quelle predefinite. Presto gli esperti si misero al lavoro e permisero l’aggiunta di software grazie al jailbreak. Una storia simile si è ripetuta in numerose occasioni e nel WWDC di Lunedì abbiamo avuto la conferma che Apple è molto attenta al lavoro svolto dagli “hacker”.

Notificationscenter

Ad esempio, iOS 5 avrà un miglioramento notevole delle notifiche, le quali oltre a comparire dopo uno swipe sulla barra di stato saranno temporaneamente visibili nella lockscreen. Io è già da tempo che uso una soluzione simile grazie all’app LockInfo, disponibile a pagamento su Cydia. Dire che la versione sviluppata da Apple è simile a quest’ultima è essere cauti. Ancora, il sistema di backup integrato in iCloud era già disponibile per coloro che utilizzassero iBye, perlomeno in una forma più spartana.

LockInfo1

Come è facile vedere, Apple sebbene combatta duramente il Jailbreak è anche fortemente ispirata dalle varie sperimentazioni che vi compaiono. C’è un rapporto di amore-odio che, a mio avviso, deve essere mantenuto tale per il bene dell’ecosistema e degli utenti finali. Tuttavia, più il tempo passa e più il bisogno di effettuare una procedura che mina la garanzia del dispositivo e lo rende instabile scema sempre di più, anche se sono sicuro che molti di voi avranno valide ragioni per eseguirla.

Lunga vita a Apple, quindi, ma lunga vita anche al jailbreak (quello buono), che l’ha spronata a migliorarsi di anno in anno.

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