Allarme Vertex 2 rientrato, ritorna ad essere la scelta migliore tra i SATAII

Seguiamo molto da vicino l’evoluzione dei dischi allo stato solido e, di recente, ho testato alcuni dei più promettenti SSD SATA3: OWC Pro 6G, OCZ Vertex 3 ed Intel 510 Series (in base all’ordine del mio personale gradimento). Con il primo di questi abbiamo anche verificato che, se collegato ad un Mac con SATAII, le performance decadono ma continuano ad essere mediamente superiori a quelle dei migliori SSD SATAII (risultati dei test). Tanto che moltissimi utenti hanno acquistato un recente disco SATA3 anche per vecchi Mac, con l’intenzione di “spostarlo” successivamente su un eventuale nuovo Mac acquistato in futuro.

Sul fatto che un disco allo stato solido sia il compagno perfetto per i moderni computer non c’è alcun dubbio. Abbiamo già sottolineato come l’acquisto di un fiammante Mac da 2000€ con processore ultraveloce sia un assurdo controsenso se poi si sceglie di montare un hard disk tradizionale. E questo a prescindere dall’uso che si fa del computer. Anzi, gli SSD migliorano particolarmente tutte le attività quotidiane, come l’avvio e l’esecuzione delle applicazioni, ancora più delle operazioni professionali come il rendering ed il fotoritocco che richiedono in gran parte l’intervento di CPU/GPU.

Non di meno i dischi solidi rappresentano il migliore upgrade che ogni utente possa concedersi. In barba anche alla RAM nella maggior parte dei casi. E i “vecchi” SATAII, ormai presenti da oltre un anno sul mercato, continuano a perdere lentamente quotazione, euro dopo euro. Non vi è mai stata una repentina riduzione ma alcuni dei migliori dischi di ieri si acquistano oggi a metà del loro prezzo originario. Fra questi una particolare menzione va senz’ombra di dubbio al Vertex 2E (recensione) che oggi si compra su Amazon.it all’allettante prezzo di 157€ per il 120GB, spedizione incluse. Su questo ottimo disco si è però abbattuta l’impietosa mannaia di una pessima operazione commerciale di OCZ che, qualche mese fa, ha introdotto in maniera silente le nuove NAND da 25nm con celle da 64Gbit portando ad un netto calo prestazionale (da alcuni quantificato addirittura al 50%) e ad una riduzione dello spazio usabile dall’utente (perché aumenta l’area di over-provisioning o “sicurezza”). Vista l’ondata di reclami OCZ ha però bloccato la produzione di quel modello e resa possibile la sostituzione, su richiesta, con la precedente versione. Almeno questo si è detto.

In verità si è continuato a produrre solo con la nuova tecnologia a 25nm (che volente o nolente rappresenta il futuro) inserendo però delle più resistenti celle da 32Gbit. Questi nuovi dischi vanno un pelino più lenti degli originali (ricordo che il Vertex 2 era praticamente il più veloce) e hanno anche lo stesso spazio a disposizione per l’archiviazione con l’area di over-provisioning che ritorna al 7%. Se vi state chiedendo quanto sia “un pelino” ve lo spiego subito: è quell’unità di misura identificabile dai benchmark ma inafferrabile dall’essere umano. E visto il prezzo di vendita del 120GB, al momento consiglierei il Vertex 2E anche a chi si ritrovi un Mac SATA3 ma abbia la necessità di risparmiare.

Alcuni utenti hanno spesso parlato di un altro prodotto con un buon rapporto qualità/prezzo nello stesso range del Vertex 2, ovvero il Crucial RealSSD C300. Questo ha un controller SATA3 e costa qualcosa in più ma, un po’ come l’Intel 510 Series, si posiziona molto vicino ai SATAII, con un score complessivo poco sopra il Vertex 2. Inoltre lo considero non troppo adatto ai Mac per via di un Garbage Collector meno efficace. Per dovere di cronaca ne ho però acquistato uno e domani, tempo permettendo, pubblicherò una recensione dettagliata dove analizzeremo i limiti di questa unità per gli utenti Apple.

crucial-realssd

Se già non lo sapete il mio personale motto è +SSD -GHz.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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