Il formato audio Apple ALAC è ora aperto: voglia di ricucire con l’Open Source?

Con una mossa a sorpresa, oggi Apple ha rilasciato in forma Open Source uno dei suoi formati audio: ALAC, Apple Lossless Audio Codec. L’annuncio è arrivato su MacOS forge: le specifiche del formato sono disponibili con licenza Apache, già utilizzata per molti altri componenti Open Source di Apple.

Come il più conosciuto FLAC, l’ALAC è un formato di tipo lossless, ossia senza perdite di qualità. Il lossless va in contrapposizione diretta con formati chiamati lossy come MP3 e AAC, che invece pagano il risparmio in termini di spazio occupato su disco con una perdita di qualità. Al contrario però di formati di simile concezione come il WAV, i lossless sono più sofisticati e consentono di ottenere gli stessi risultati con un consistente risparmio di spazio, pur rimanendo molto lontano da quanto offerto dai lossy. Per queste caratteristiche, i lossless come FLAC e ALAC hanno un buon successo tra gli audiofili, che non accettano compromessi altrimenti da fare con i formati lossy.

L’estensione dell’ALAC è la .m4a, usata anche per gli AAC di iTunes, tuttavia questi due formati non hanno nulla in comune. Sono inclusi sia il codice per la decodifica sia quello per la codifica, così come una utility da linea di comando per la conversione verso ALAC.

In tutta franchezza, la trasformazione Open Source di ALAC difficilmente cambierà le forze in gioco. Il FLAC è già presente da più tempo, con la sua fetta di appassionati. Inoltre è difficile che l’utente medio baratti un formato lossy per uno lossless: a meno di non essere davvero audiofili, molti continueranno a preferire MP3 e AAC. Tuttavia, questa vicenda mostra buoni segni. Il primo è l’apertura di questo codec al di fuori di Apple, con maggiori potenzialità d’uso. Il secondo è un riavvicinamento con la comunità Open Source, con la quale l’azienda di Cupertino non ha più ottimi rapporti vista la tendenza alla chiusura di iOS e il rilascio talvolta rallentato di sorgenti soggetti a licenze aperte, tutte cose che hanno visto in passato il maggior esponente del software libero, Richard Stallman, a scagliarsi contro Apple e contro Jobs, della cui morte non si è definito affatto dispiaciuto. Questa apertura può avere dunque anche un po’ i crismi di una “operazione simpatia”, per riguadagnare rispetto nel mondo Open. Lecito domandarsi, dunque, se ci si possa aspettare qualche ulteriore passo di riavvicinamento con l’eventuale apertura di altre specifiche e componenti Apple. A prescindere comunque come proseguirà la sua esistenza l’ALAC e il rapporto tra l’azienda di Cupertino e l’Open Source, ciò che è successo apre una possibilità in più per gli utenti interessati a un audio di buona qualità, senza costi di licenze.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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