Ad inizio del 2010 acquistai Things per la gestione delle note sul Mac e ne scrissi anche una recensione verso aprile dello stesso anno. Lo uso tutt’ora, mi trovo discretamente bene, ma già due anni or sono si parlava di una versione che supportasse la sinronizzazione via web. Dopo numerose promesse e due anni di tempo si inizia a vedere qualcosa perché è stata rilasciata una versione beta Things Cloud.
Bene! direte voi. Male, dico io
In primo luogo non funziona come un’aggiornamento ma come un’applicazione separata da quella originale. Inoltre non importa i contenuti della vecchia, almeno non allo stato attuale, per cui volendola usare subito si è costretti a ricominciare da capo… per chi usa Things già da diversi anni questo è un grande problema. Ed è strano perché mi aspettavo che questi fossero gli utenti maggiormente “coccolati” dopo questa lunghissima attesa per una funzione che già molti hanno, magari anche sfruttando DropBox.
Oltre al sync con più Mac, si può ovviamente sfruttare questa nuova forma di sincronizzazione anche con iOS. Bisogna scaricare le app aggiornate e seguire una curiosa procedura descritta a destra in questa immagine:
Ma le versioni mobile sono un altro punto debole. Things per iPhone costa 7,99€ e la versione per iPad è separata e costa ben 15,99€. Sono buone app, così come lo è la versione per Mac, ed è sicuramente tra le più usate, specie negli States dove si trova la pubblicità a piena pagina su ogni giornale Apple oriented. Però ci sono troppi svantaggi ed il tempo d’attesa è stato così lungo che sta per arrivare Mountain Lion.
Le versioni di Note e Promemoria sono piuttosto basilari, ma saranno incluse nel sistema operativo e nativamente sincronizzate con iOS. A livello di completezza non si raggiunge Things, ma per avere il pacchetto completo di tutte le app con quello si arriva ormai a spendere circa 65€.
Quanti sentiranno ancora la necessità di spendere così tanto per alcune funzioni in più rispetto a quelle native?
Sicuramente quelli che hanno veramente bisogno di quel qualcosa in più, ma moltissimi si abitueranno facilmente alla comodità e semplicità di Note e Promemoria. E la colpa è di Cultured Code che ha aspettato due anni per arrivare ad aggiungere una banalissima sincronizzazione cloud della sua applicazione su diversi Mac e che vende le versioni iOS a prezzi elevati considerando che non sono universali ma richiedono un doppio acquisto.