Concludiamo questa sera il ciclo dedicato al 2012 di Apple, nel quale abbiamo prima parlato di Mac e poi degli iDevices. Ricordiamo di base le “regole principali”: sono solo nostre predizioni, nulla di vero o di certo, e sono fatte solamente per favorire un dibattito nei commenti, naturalmente nel rispetto di tutte le opinioni. Detto ciò, questa sera terminiamo parlando dei software. Non cercheremo di essere troppo lunghi, né di fare voli pindarici: ancor più che nell’hardware, prevedere nuove funzionalità nel software è davvero difficile. Perciò non si tratterà di un articolo corposo tanto quanto i precedenti, il necessario per dare nostre previsioni e per lasciare poi la parola ai lettori. Stavolta non andremo in un ordine cronologico: semplicemente, partiremo dalle applicazioni per poi andare sui sistemi operativi, analizzandone la situazione e guardando chi ha bisogno urgente di cambiamenti. Dall’analisi sarà esclusa iBooks, recentemente aggiornata.

iLife e iWork

Iniziamo dalle due suite consumer più famose prodotte da Apple. Ammesso che di suite si possa ancora parlare: da quando ci sono gli App Store, sia su iOS che su Mac, le applicazioni di iLife e iWork possono essere acquistate singolarmente, dando così all’utente la possibilità di personalizzare gli acquisti in base alle proprie esigenze. Ad esempio, c’è chi potrebbe aver bisogno di iPhoto e iMovie, ma non di GarageBand, oppure del solo Pages: grazie agli App Store non ha necessità di comprarsi l’intera suite per poi sfruttarne solo singole parti. Dato che i programmi sono disponibili sia su iOS che su Mac, l’analisi sarà separata. Diamo precedenza alle versioni per Mac.

Mac
iLife ’11 ha ormai più di un anno, e nonostante regga ancora bene i segni del tempo è chiaro che nei prossimi mesi necessiterebbe di un aggiornamento. I prodotti competitor di iPhoto e iMovie, sia a pagamento che gratuiti, migliorano sempre più. Situazione più rosea per GarageBand, il quale non è sottoposto a grandi pressioni da aziende concorrenti di Apple. Dunque è necessario per l’azienda di Cupertino iniziare a pensare a un rinnovamento per iLife, che la tenga al passo.

Per iWork la situazione è ancor più pesante: ormai sono tre anni dall’ultimo grande aggiornamento, col rilascio di iWork ’09. La suite da ufficio alternativa ad Office ora soffre un divario troppo grosso dal pacchetto Microsoft, soprattutto lato compatibilità, dove l’uso dei nuovi formati OOXML e ODF sta crescendo sempre più. Pages, Numbers e Keynote sembrano chiedere disperatamente cure che non arrivano mai, solo semplici rumors e nulla più. A questo punto diviene lecito chiedersi se Apple ha davvero ancora interesse per iWork su Mac oppure se, pur non volendolo ammettere, ha alzato bandiera bianca nei confronti di Office. Sarebbe bello sperare in una mossa a breve termine, anche negativa, eventualmente: quantomeno chiarirebbe qualsiasi dubbio.

Necessità di aggiornamento iLife per Mac: medio-alta
Necessità di aggiornamento iWork per Mac: elevata

iOS
Veniamo alle versioni per iOS. Qui la situazione è piuttosto tranquilla, le applicazioni sono più che sufficienti per i compiti da svolgere. iMovie e GarageBand hanno solo necessità di piccoli accorgimenti, soprattutto l’editor video che date le capacità dell’iPhone 4S ora necessita dell’esportazione in 1080p, ancora non disponibile. Ci chiediamo invece se sia davvero il caso che rimangano solo in due: e iPhoto? Seriamente, consideriamo le opzioni offerte dall’app Immagini integrata in iOS solo una base, per il resto è necessaria una applicazione più dedicata. Dal momento che con le nuove versioni di iPad storicamente hanno introdotto anche applicazioni già conosciute su Mac ma debuttanti nel mondo iOS è possibile che con l’iPad 3 possa arrivare pure iPhoto.

Anche la situazione di iWork è abbastanza buona, gode certamente di molta più cura rispetto alla versione per Mac. Ciò di cui Pages, Numbers e Keynote hanno bisogno è più che altro una migliore compatibilità coi formati recenti, come OOXML e ODF. Attualmente non sono neanche in grado di aprirli, e ciò è limitante, oltre ad esporre le tre app al fianco di Microsoft qualora davvero arrivasse Office per iOS come sembra. Dal momento che sono tutti standard certificati ISO, l’implementazione non dovrebbe porre problemi. Un consiglio più grosso che ci sentiamo di dare è invece relativo a iCloud: perché non rendere disponibili online le funzionalità di editing di iWork per iOS? In maniera simile a quanto fanno Office Web Apps e Google Docs. Ciò potrebbe portare la suite Apple a essere conosciuta e utilizzata da molte più persone, anche su piattaforme per cui non è e probabilmente non sarà mai disponibile, come Android e Windows. Se la preoccupazione è che ciò possa danneggiare le vendite di iWork sulle piattaforme Apple, beh, l’esperienza delle Office Web Apps è testimone di come non danneggino affatto le versioni a pagamento, anzi risultino essere assaggi molto graditi che possono portare all’acquisto. Nell’eventualità, qualche funzionalità opzionale come i template potrebbe essere tralasciata, concentrandosi perlopiù sulla creazione di documenti da zero e sulla modifica di quelli già esistenti.

Necessità di aggiornamento iLife per iOS: media
Necessità di aggiornamento iWork per iOS: medio-bassa

Aperture, Final Cut e Logic Pro

Eccoci qua a parlare dei software professionali. Anche qui non ci dilungheremo a lunghissimo. Iniziamo da Aperture. L’applicazione prosumer per la gestione e la modifica delle fotografie è ancora un’ottima soluzione, favorita anche da un prezzo piuttosto accessibile da quando è disponibile sul Mac App Store. Tuttavia, come nel caso della “cuginetta” iPhoto, inizia a sentirsi il peso del tempo, soprattutto nei confronti della concorrenza che di certo non sta a dormire (Adobe ha Lightroom 4 in fase di Beta pubblica, ed essendo le Beta pubbliche di Adobe non molto lunghe il rilascio potrebbe essere solo questione di qualche mese; da considerarsi anche il recente ingresso di Corel nella partita). Nulla da segnalare invece per Final Cut Pro, così come per i suoi companion Motion e Compressor, tutti rilasciati recentemente. Dopo un periodo nero post-rilascio in cui molti hanno lamentato mancanze rispetto alle versioni precedenti, con migrazioni verso le soluzioni di Adobe e Avid, l’editor video professionale di Cupertino sta piano piano riguadagnando ciò che si era perso per strada con la riscrittura del software: proprio pochi giorni fa è stato introdotto l’editing multicam con l’aggiornamento 10.0.3. Siamo fiduciosi che una 10.1 potrà definitivamente sanare la questione facendo tornare Final Cut Pro appetibile a tutti i suoi utenti storici. Meno appetibile, invece, sta diventando Logic Pro, così come il suo companion MainStage. Da troppo tempo non ricevono grandi aggiornamenti, e anche in questo caso la concorrenza avanza sempre più rapidamente. La sensazione è che con Logic Pro assisteremo a quanto già visto con Final Cut Pro, una versione X totalmente riscritta, perciò si prega gli utenti di “allacciare le cinture” e prepararsi alle “turbolenze” nel periodo iniziale post-rilascio.

Necessità di aggiornamento Aperture: alta
Necessità di aggiornamento Final Cut Pro: bassissima – prodotto ancora dal rilascio recente
Necessità di aggiornamento Logic Pro: alta

Safari e iTunes

Parliamo ora dei due software free e multipiattaforma di Apple: Safari e iTunes. Iniziamo subito col dire che non ci aspettiamo stravolgimenti veri e propri in termini di nuove funzionalità. Safari 5.2, ammesso avrà questo numero di versione e ammesso uscirà quest’anno (cosa auspicabile per non perdere terreno e competitività), dovrebbe principalmente portare un browser più stabile e completo. La 5.1, nonostante due aggiornamenti minori, non si può dire sia perfetta in termini di stabilità ed efficienza, soprattutto nel consumo di RAM dove talvolta si concede un po’ troppa libertà. La conseguenza è che molti sono passati (come l’autore di questo articolo) oppure rimasti (come Maurizio) su Chrome quale browser principale. Eppure Safari 5.1, a livello di funzionalità, non è affatto male: con WebKit 2 e le tab isolate in singoli processi ora è un programma di navigazione moderno. Ma ha tutti i difetti tipici delle prime implementazioni, appunto. La 5.2 servirà a migliorare i problemi di gioventù di WebKit 2, nonché ad aumentare ulteriormente le funzionalità di Safari. Tra tutte ci aspettiamo finalmente di vedere un miglior supporto all’accelerazione grafica hardware, tramite WebGL e HTML5: quella attualmente presente non è abilitata di default e neanche efficacissima, a dire il vero. Anche nella sicurezza ci aspettiamo ulteriori miglioramenti, in particolare nella tracking protection: a tal proposito ci sentiamo di suggerire una delle caratteristiche che riteniamo interessanti di Internet Explorer 9 (eh, sì, ogni tanto anche loro ci azzeccano). Si tratta delle Tracking Protection Lists, che di fatto non solo aiutano a proteggere la privacy dell’utente ma fungono anche in parte come ad-blocker. Tra i nomi che spiccano sicuramente EasyList dirà molto, agli utenti di AdBlocker Plus. Estensione che non ha sempre un rapporto felice con Safari, peraltro. Anche per tale motivo, dunque, uniformarsi alle TPL promuovendone l’uso potrebbe costituire una opportunità interessante per Safari. Un’altra funzionalità interessante è costituita dall’HTTP Pipelining, che consente di diminuire i tempi di caricamento delle pagine. Tra i browser, Opera la usa di default, mentre Chrome lo farà in una delle prossime release. Firefox, invece, la supporta ma la tiene disabilitata di default, per evitare potenziali incompatibilità. Eventualmente, andrebbe pure bene farle fare un anno di incubazione nella sezione Sviluppo, in modo da valutarla meglio e implementarla di default solo se giudicata sufficientemente affidabile.

Per quanto riguarda iTunes, non c’è molto da dire, a dire il vero. Probabilmente quest’anno si andrà alla versione 11, la quale dovrebbe portare una interfaccia “rinfrescata” e qualche funzionalità nuova. Già, ma quali? Sostanzialmente non è che ci siano grandi movimenti ulteriori da fare, per un media player, e uno di quelli che magari si desidera di più, come il supporto FLAC oppure DivX/XviD, difficilmente sarà mai considerato. In assenza di elementi per capire come potrebbe evolvere ulteriormente a livello di funzionalità iTunes, al di là dell’aspetto grafico che è sempre migliorabile, non ci sentiamo di predire features. Ci affidiamo all’operato degli ingegneri di Cupertino. Anzi, una cosa a dire il vero sarebbe auspicabile: che la versione per Windows migliori. Non è di certo la miglior vetrina per Apple, considerato che non gode proprio di prestazioni eccelse. Perciò, un po’ di impegno non guasterebbe, anche per farsi una pubblicità più efficace sul “territorio nemico”.

Necessità di aggiornamento Safari: medio-alta
Necessità di aggiornamento iTunes: media

iOS

Cosa dire di iOS? Con la versione 5 ha raggiunto davvero un importante livello di funzionalità, e sicuramente la competizione con Android continuerà a stimolare in quel di One Infinite Loop per ulteriori miglioramenti. iOS 5.1 si rivelerà un minor update, senza grandi funzionalità nuove, a meno che non stiano di proposito rallentando i tempi per tenersi in caldo qualche sorpresa con l’iPad. In particolare, se per caso la nostra previsione fatta (lo ammettiamo, alquanto azzardata) sulla Thunderbolt per iPad 3 dovesse rivelarsi corretta, è plausibile aspettarsi un simile di Versioni o anche di Time Machine, da usare sul tablet in combinazione con un drive esterno di supporto. Ma non è dei rilasci minori che vogliamo parlare, bensì di iOS 6. Dando praticamente per scontato che uscirà quest’anno, dunque non staremo nemmeno a chiederci se vi è necessità di aggiornamento in fondo al capitolo, ci concentriamo perlopiù sulle funzionalità che ci piacerebbe vedere. Bisogna dire che, per l’appunto, lo stato avanzato del sistema rende difficile dare spazio all’immaginazione, che nel nostro caso è di semplici utenti e non di ingegneri del software. Per quanto riguarda l’interfaccia grafica, non ci sentiamo di segnalare nulla di importante, se non due possibili accorgimenti. Il primo riguarda l’iPad: riteniamo che il limite di 4 applicazioni per fila nelle schermate home sia migliorabile, perlomeno a quota 5. Gestendo al meglio gli spazi è un risultato sicuramente ottenibile, senza pregiudicare la funzionalità di iOS su iPad. Il secondo accorgimento è sul task switcher, quello che si attiva premendo due volte il tasto Home: non sarebbe più elegante una visualizzazione simile a Exposé. Del resto, nel mondo jailbreak è già possibile ottenerla e in passato erano emersi pure prototipi di iPhone 4 contenenti una build di iOS 4 in cui era incluso proprio un task switcher che mostrava tutte le app aperte, e non le sole icone come nell’attuale. Sull’iPad in particolare un Exposé per iOS sarebbe decisamente più comodo della soluzione attuale. Un’altra soluzione che da OS X potrebbe arrivare a iOS è AirDrop: se Google con Ice Cream Sandwich ha introdotto una sua modalità di scambio dati Wi-Fi e NFC, che non passa dal Bluetooth e dunque limita gli scambi ai soli dispositivi dotati di Ice Cream Sandwich, perché Apple non può dare almeno agli utenti iOS di scambiarsi tra loro file in modalità wireless tramite AirDrop, come su Lion? Ci aspettiamo poi anche maggiori opzioni per la messaggistica, con il supporto a circuiti come Yahoo!, Facebook e Windows Live (ora che quest’ultimo funziona ufficialmente anche con XMPP è più facile da implementare). Infine, sarebbe conveniente mettere una nuova app integrata per la gestione e visualizzazione dei documenti Office/iWork: perché bisogna per forza avere Pages, Numbers e Keynote per vederli, oppure passarseli via email? Un simile di Immagini, applicato stavolta ai documenti, potrebbe essere molto utile. Naturalmente, sola lettura e stampa: le opzioni di modifica rimarranno esclusive delle app a pagamento di iWork. Ci fermiamo qui, per quanto riguarda iOS 6: lasciamo a Apple il compito di stupirci e di tener testa ai concorrenti, tra i quali si dovrà contare anche Windows 8, con la sua interfaccia Metro e lo Store di applicazioni. Ma non abbiamo proprio finito del tutto di parlare di iOS…

OS X

Arriviamo al capitolo conclusivo, riguardante OS X. Perché prima abbiamo detto che il discorso su iOS non era concluso? Beh, semplice: i felini sono finiti, Lion denota già segni di integrazione tra i due sistemi, dunque ci si chiede cosa potrà succedere. È tempo di procedere alla fusione definitiva tra i due ambienti? Oppure alla sola fusione dei due sistemi operativi in un unico prodotto, ossia iOS, mantenendo però le interfacce app-centric e window-centric separate? A nostro parere, l’ago della bilancia sarà… Windows 8. Eh, sì, il sistema Microsoft è visto con molto interesse anche dai concorrenti, in primis Apple, che potrebbe stare in una posizione attendista vedendo come sarà accolto il sistema di Redmond con la sua nuova interfaccia Metro, destinata a soppiantare per molti compiti quella classica a finestre col menu Start usata fino a 7. Le reazioni sono piuttosto contrastanti: c’è chi adora i cambiamenti, c’è chi invece è alquanto scettico o addirittura refrattario. Attualmente in 8 si nota un vero e proprio problema di coerenza grafica, con continui salti tra l’ambiente Metro e quello a finestre Aero. Bisogna quindi vedere se Microsoft vorrà proseguire su questa strada, rischiando una commistione potenzialmente non gradita da molti, oppure se preferirà staccare i due ambienti, rendendoli più dedicati ai loro compiti, ossia uno per i tablet e l’altro per i computer con tastiera fisica e dispositivi di puntamento. Dalle scelte dell’azienda di Ballmer potrebbero dipendere anche quelle di Cupertino, che in presenza di un precedente incoraggiante nel 2013 potrebbero essere tentati dal procedere con la fusione definitiva o anche solo a livello di brand tra OS X e iOS. In caso contrario, invece, è lecito aspettarsi una 10.8, eventualmente senza felini: semplicemente 10.8. Poiché, appunto, non lo consideriamo un prodotto per quest’anno, ma al massimo una anteprima come successe verso fine 2010 per Lion, non cerchiamo di approfondire il discorso sulle funzionalità. Di quelle ci sarà sicuramente spazio per parlarne nel “Cosa ci possiamo aspettare nel 2013 di Apple”, Maya permettendo, ovviamente.

Con le riflessioni su OS X abbiamo concluso anche la terza parte relativa al software. Speriamo che le nostre predizioni vi siano piaciute, o quantomeno sembrate interessanti, e che nel caso possano avervi strappato pure qualche sorriso. L’importante è ricordarvi che non è molto diverso da un gioco, il tutto: non lo facciamo con l’obiettivo di fare gli indovini, semplicemente per divertirci insieme e confrontare le diverse opinioni su come potrebbe agire Apple nel corso di quest’anno. Man mano che arriveranno i rilasci, vedremo per curiosità quanto ci avremo preso. Il “palinsesto” regolare di SaggiaMente tornerà da domani: buona lettura e buona discussione a tutti.

 

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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