Più crescono le capienze dei dischi e più aumentano le dimensioni dei file. Nei portatili si hanno 500GB, 750GB o addirittura 1TB; cifre da capogiro qualche anno addietro. E così, se prima ci circondavamo di CD e DVD, spesso disordinati o difettosi, ora abbiamo preso l’abitudine ad avere documenti, musica e filmati sempre con noi. Tuttavia i GB finiscono prima di quanto si possa immaginare, specie se abbiamo fatto l’upgrade più interessante degli ultimi anni: un disco allo stato solido. Questi SSD hanno mille vantaggi ma di certo non la capienza. L’anno scorso avevamo detto che nel 2012 saremmo arrivati a raggiungere il rapporto 1$/1€ e ci stiamo avvicinando davvero tanto a questo traguardo, ma ci vorrà del tempo per poter acquistare un SSD da ~500GB a prezzi popolari. Al momento una delle più interessanti soluzioni sembra essere il Vertex 3 da 240GB a 299€, la metà rispetto le 600€ richieste per un taglio analogo 18 mesi fa, ma ancora lontano da poter essere considerato “economico”. Tutti, chi prima, chi dopo, si sono visti costretti a fare un po’ di pulizia allo scopo di liberare spazio su disco. A me è capitato proprio ieri e, incredibilmente, ho fatto fuori ben 80GB. Ovviamente non era tutto materiale da cancellare, in parte mi sono avvalso di unità esterne per spostare i dati superflui, ma vediamo insieme dove si può annidare dello spazio sprecato o, più simpaticamente, la “fuffa”.

Se volete seguire tutto il procedimento insieme a noi vi chiedo di fare massima attenzione a ciò che cancellerete, nonché di segnare lo spazio disponibile su disco prima e dopo l’operazione.

Svuotare il cestino
La prima cosa da sapere, per quanto banale e probabilmente nota a tutti, è che lo spazio occupato dai file cancellati non viene considerato come “libero” finché non si svuota il cestino. Io ho l’abitudine di svuotarlo troppo spesso, tant’è che sono rarissime le volte in cui mi è davvero servito al suo scopo, ma ci sono tanti altri utenti che lo lasciano gonfiare a dismisura per settimane, anche mesi. Per cui, anche se è una cosa ovvia per molti, è sempre meglio ripeterlo: iniziate svuotando il cestino.

svuotare-cestino

Cancellare le lingue superflue
Le applicazioni si portano quasi sempre dietro tutte le localizzazioni, anche se alla fine noi usiamo solo quella italiana (o inglese quando non disponibile la nostra). Alcuni programmi permettono di cancellare tutte le traduzioni non necessarie. Esiste ad esempio monolingual che è gratuito e secondo i report degli utenti compatibile al 100% con Lion, anche se sul sito viene segnalato solo fino a Snow Leopard. Io cancello tutto lasciando solo inglese ed italiano e per il momento non ho avuto nessuna spiacevole sorpresa.

monolingual

Disinstallare le applicazioni inutili
Squadra che vince non si cambia e la stessa cosa vale per i software. La cosa migliore è quella di selezionare nel tempo quelli più importanti per il nostro flusso di lavoro ed installare solo quelli. Tuttavia la curiosità o le nuove necessità ci portano a provare, più o meno frequentemente, anche altre applicazioni. E non sempre ci ricordiamo di cancellarle in seguito. Come saprete la maggior parte dei software su Mac si installa con un semplice drag&drop nella cartella applicazioni, con eccezione di quelli acquistati sul Mac App Store e dei pochi che richiedono un installer data la loro complessità (come la suite Adobe CS). Per questi ultimi è sempre fornito anche un apposito uninstaller che si trova, nella maggior parte dei casi, insieme al setup nel disco di installazione, oppure nella cartella stessa dell’applicazione se ne possiede una. Per le altre basterebbe quasi sempre un semplice drag&drop nel cestino (con autenticazione se acquistata dal Mac App Store) ma così si rischia di lasciare qua e là dei file spazzatura. Magari sono pochi KB, ma in alcuni casi possono essere anche decine e decine di MB. Meglio quindi utilizzare un’applicazione dedicata alla disinstallazione. Ce ne sono tantissime, molte anche gratuite, per cui c’è solo l’imbarazzo della scelta. Io tempo fa ho acquistato CleanMyMac che a seguito di diverse comparative mi è sembrato il migliore ed il più sicuro, per cui continuo ad utilizzare questo, tuttavia vi segnalo tra le varie alternative free il noto AppCleaner. Eliminate senza troppa pietà tutte quelle applicazioni che non usate, accertatevi solo di poterle reinstallare in caso di necessità conservando i seriali se sono originali o rammentando il nome se sono tra quelle gratuite e riscaricabili dal web al momento del bisogno.

appcleaner

Controllare le cartelle utente, tra cui Download e Documenti
Troppo spesso scarichiamo file dalla rete per un uso temporaneo e poi li lasciamo a sedimentare nella cartella Download. Oppure eseguiamo una scansione o salviamo un allegato Mail in Documenti che poi rimane lì anche quando non ci serve più. Soffermatevi qualche minuto nelle cartelle utente della vostra Home perché senza dubbio troverete un bel po’ di MB da liberare. Anche la scrivania, per i più disordinati, può diventare un ricettacolo di materiale superfluo. Fate un po’ di pulizia da quelle parti perché un desktop con pochissime icone aiuta la produttività e la serenità al computer.

home

I misteri di iPhoto
iPhoto è un programma semplice, divertente e produttivo, ma libreria monolitica non è semplice da digerire. In primo luogo con le opzioni di default ogni immagine aggiunta viene duplicata al suo interno, per cui se avete importato le foto da una cartella, questa può essere cancellata o salvata come backup su un disco esterno: è inutile tenerne due copie. Inoltre ogni modifica e correzione apportata sulle immagini causa una ulteriore spreco di spazio, in quanto iPhoto conserva una copia dell’originale da poter ripristinare. Tali copie non sempre vengono rimosse anche a seguito di cancellazione della fotografia, per cui dopo aver maneggiato troppo tempo sulla stessa libreria, ci si può trovare con uno spazio occupato incredibilmente superiore al necessario. Per prima cosa provate a lanciare iPhoto e a tenere premuti alt+cmd: si aprirà una finestrella da cui avviare la procedura di riparazione del database, che spesso permette di recuperare un po’ dello spazio perso.

ricostruisci

Tuttavia questo non è sempre necessario e in alcuni casi, se ritenete che la dimensione sia sproporzionata in relazione ai contenuti, si può ricorrere ad un trucchetto. Io non lo uso da tempo essendo passato completamente ad Aperture, eppure con 6 eventi poco corposi mi trovavo con una libreria da 16GB. Ho trascinato fuori tutte le fotografie, evento per evento, su delle cartelle create sul desktop con lo stesso nome. È meglio seguire questo procedimento perché non crea lui le cartelle e spostando un evento sulla scrivania la troverete costellata di file immagine. Poi ho creato una nuova libreria (partendo con alt premuto dopo il clic sull’icona di iPhoto) ed ho trascinato dentro le cartelle. Risultato: 4GB. C’erano ben 12GB di informazioni che non mi interessavano più, come gli originali dei file corretti, le presentazioni create, ecc.. Ovviamente queste cose vanno perse, ma se quel che vi interessa sono le foto, con questa procedura su una libreria di vecchia data potreste risparmiare molto spazio.

Se la libreria di iPhoto è comunque molto corposa, potreste anche tenere in considerazione l’ipotesi di duplicarla su un disco esterno per avere un backup di tutto e cancellare da quella rimasta nel computer gli eventi e le fotografie attualmente meno importanti.

I backup di iTunes
Un altro ricettacolo di spazio perso può essere iTunes. Come per iPhoto le opzioni base causano l’importazione di ogni brano eseguito all’interno della sua cartella, contenuta in home/Musica, per cui il rischio di duplicati è molto alto. Ma il peggio succede avendo uno o più iDevice in quanto vengono conservati i vari backup e tutti i file .ipa delle app installate. Se siete passati al backup su iCloud tutti questi file saranno improvvisamente inutili e allora sarete molto felici, come lo sono stato io ieri, di liberare tantissimo spazio in un colpo solo (nel mio caso 5,8GB). Se ancora usate la sincronizzazione tradizionale, allora un backup è sempre meglio conservarlo, ma potete rimuovere i precedenti (sempre che ve ne siano) ed anche quelli di eventuali iDevice non più in vostro possesso. Li trovate in Preferenze / Dispositivi:

backup

Le app possono sempre essere riscaricate dallo store, anche se non tutte dal momento che capita ogni tanto che qualcuna venga eliminata successivamente per le politiche Apple. Se non sono immediatamente necessarie e se usate iCloud per il backup, allora le potrete cancellare tutte da iTunes, si trovano in libreria sezione App. Queste di solito occupano tantissimo spazio, specie se vi sono navigatori o giochi molto corposi. Ricordate però di disattivare il download automatico delle app dalla sezione Store delle preferenze, altrimenti grazie ad iCloud ve le ritroverete di nuovo tutte sul computer senza volerlo. Sempre in iTunes capita spesso di tenere podcast, video o musica non più utili. Una scrematura ogni tanto non fa male.

Mail e lo spazio locale
Se usate Mail per la posta elettronica ed avete caselle collegate via IMAP, come @gmail o @me, considerate l’eventualità di non conservare in locale tutti i vecchi messaggi. Questo non comporterà la cancellazione delle email dal server e neanche queste spariranno dall’elenco locale, semplicemente quelle più vecchie richiederanno un collegamento internet per essere riscaricate all’occorrenza. Se ricevete tante email e con numerosi allegati, allora potrete risparmiare molti GB in questo modo. Per maggiori dettagli sulla procedura da seguire e sulle varie opzioni vi rimando a questo articolo.

mail

Lion e gli snapshot di Time Machine
Con Lion è stata introdotta un’utile funzione che crea delle copie locali dei file di backup prima di scaricarli sull’unità dedicata a Time Machine. Per quanto possa essere virtualmente utile, spesso causa l’occupazione di spazio importante che potete recuperare disattivando gli snapshot. Basta un comando da terminale che è comunque sempre reversibile ed è stato già illustrato in questo tip.

È anche possibile disattivare l’ibernazione nei portatili, liberando uno spazio direttamente proporzionale al quantitativo di RAM del Mac. Tuttavia sconsiglio questa procedura a meno che non sia veramente necessaria in quanto arrivare al minimo di batteria causerebbe uno spegnimento totale del computer, senza la possibilità di riattivazione dopo la carica, e perdendo anche eventuali documenti in lavorazione.

time machine

Le cache
Il sistema operativo, i servizi e molte applicazioni, memorizzano dei file per velocizzare i successivi accessi. Le cache non sono necessariamente così ingombranti da rappresentare uno spreco di spazio, ma se non le avete mai ripulite allora potrebbe essere un buon momento per farlo. Si possono usare tante applicazioni allo scopo, come la nota Onyx. Personalmente preferisco un approccio meno invasivo e più o meno una volta al mese eseguo quello che chiamo “un giro di vite” con YASU, un piccolo software mono-finestra che lancia alcuni script di sistema e ripulisce le cache. Non esagerate però, farlo di continuo non serve a nulla.

YASU

Alcune delle procedure fin qui elencate possono essere anche eseguite in un colpo solo da CleanMyMac, l’applicazione di cui ho parlato poco sopra e che potete trovare ben illustrata in una precedente recensione.

I file di installazione del Mac App Store
Alcuni software del Mac App Store si installano in due passaggi: nel primo si scarica il file di setup e nel secondo avviene la vera e propria installazione. Succede ad esempio con l’upgrade del sistema operativo, se avete acquistato Lion sullo store, ed anche con Xcode, ad esempio. Di norma dopo il setup questi vengono automaticamente cancellati ma può anche succedere che non vada tutto liscio e che continuino ad albergare nella cartella applicazioni. Succede di rado, ma verificare non costa nulla e nel caso avvenga si possono risparmiare anche 4GB.

Altro spazio perso…
Per quanto si possano seguire dei principi di ordine nella gestione dei file, può capitare che all’interno del disco si annidino file inutili, anche molto corposi. Ma come fare per scovarli? Il modo più semplice è quello di utilizzare un’applicazione come WhatSize (11.9€) o la più graziosa DaisyDisk (7.99€). Quest’ultima è quella che preferisco per l’innovativo metodo di navigazione tra le cartelle, seppure la prima sia più completa ed offra una migliore vista d’insieme (e nelle recenti release ha anche “preso spunto” da DaisyDisk per una nuova vista). Utilizzandola ieri ho scoperto di avere un file di backup di Mail nella cartella Library del mio utente, denominato “.Mail.sparsebundle” del peso di oltre 10GB! Dopo essermi accertato che non fosse essenziale (l’ho prima spostato su un disco esterno e verificato il funzionamento di Mail e la presenza completa dei dati) ho provveduto a cancellarlo con buona soddisfazione del mio SSD.

Girando tra le cartelle noterete che molto spazio viene occupato dalla librerie, come quelle musicali di GarageBand. Anche se non lo usate spesso, sconsiglio la rimozione perché inficia il buon funzionamento del programma.

whatsize

Eseguendo tutti i passaggi indicati e spostando qualche dato non più necessario su un disco esterno, ieri ho liberato tantissimo spazio. Se vi fa piacere segnalateci nei commenti la quantità di GB che riuscite a recuperare voi, nonché se siete a conoscenza di qualche altro “spreco in agguato”.

Buone pulizie!

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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