Il Leone che arriva dalla montagna, iOS X è alle porte

A parte un ristrettissimo numero di persone, nessuno oggi si aspettava un annuncio del genere. Io stavo tornando in studio, dopo una brevissima pausa pranzo, quando ho ricevuto il tweet dal Razziatore che diceva più o meno: “ehi, sai qualcosa di questo Mountain Lion?” Inutile dire che pensavo fosse uno scherzo, ma è bastato un rapido passaggio su Google per capire che non lo era affatto. Il resto della storia lo sapete già.

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Come è accaduto per Lion, arriveranno numerosi spoiler con indiscrezioni interessanti ma, per il momento, ci preme parlare un po’ di questo “inatteso” aggiornamento, così vicino al precedente e così povero di contenuti importanti. Se avete seguito i commenti su Twitter, Facebook o su qualunque altro social, blog o forum, avrete sicuramente notato la classica ondata di frasi fatte, quelle esclamazioni che ormai sono diventate i luoghi comuni sull’azienda di Cupertino. E tra queste la più gettonata è: “Apple ormai è diventata troppo consumer”. Allora iniziamo sfatando questo mito: l’affermazione è assolutamente esatta. Non mi vorrete mica dire che in un ambiente di lavoro, più o meno professionale che sia, gli operatori stiano lì a scaricarsi l’ultimo OS X “perché c’ha l’app più figa del precedente” vero?

In queste fasi iniziali ci sono tante domande alle quali si vorrebbe dare una risposta. Ad esempio: che diavolo è il Mountain Lion? D’accordo, questa non è la questione centrale, ma secondo Wikipedia sarebbe il coguaro, altrimenti noto come puma… Puma?!? Tranquilli, non siamo sul set di ritorno al futuro, stiamo sempre parlando di OS X 10.8 (non più Mac OS X); evidentemente Apple non è così interessata alla zoofilia ma piuttosto a preservare una logica di nomi che rafforzi un concetto ormai evidente: Leopard / Snow Leopard, Lion / Mountain Lion, iPhone 4 / iPhone 4S… Tick Tock, come insegna Intel, un anno novità sostanziali e quello successivo affinamenti.

Gli sviluppatori hanno per le mani una prima beta, con qualche aspetto cosmetico da sistemare, ma tutto sommato stabile. E il motivo è molto semplice: è sempre Lion. Siamo stati abituati a pensare che una nuova release di un sistema operativo è qualcosa di drammaticamente diverso. Certo Mac OS X, pardon OS X, è sempre stato piuttosto coerente nel tempo, ma da uno screenshot si riusciva più o meno a dedurre l’OS in uso da particolari più o meno evidenti, come il dock, l’aspetto della barra dei menu, gli angoli arrotondati (ah, i bei tempi andati…).

Tralasciando i sentimentalismi ed andando al nocciolo della questione, dalle informazioni sinora in nostro possesso  questo nuovo sistema operativo sembra differire dal precedente solo per un pugno di app (forse dovremmo abituarci a chiamarle così anche sui computer?) e due funzioni interessanti: il centro notifiche e la duplicazione del display del Mac sulle Apple TV. Certo qua e là si notano tante piccole migliorie interessanti, come la gestione dei documenti in iCloud tramite TextEdit o Anteprima, ma applicando il tradizionale metro di valutazione sugli upgrade sembrerebbero comunque elementi da diluire in un paio di sostanziosi rilasci intermedi, diciamo di “minor release”.

Ma in fondo cosa ci importa di come Apple vuole numerare il suo OS? C’è Google che con Chrome rischia di arrivare a 100 in pochi anni (già me li immagino a Moutain View: “cento! cento! cento!”). Il vero problema, in fondo, non è nel numero ma nel fatto che associamo: nuova versione, nuovo pagamento. È pur vero che con un solo Windows copri il costo di 5 anni di OS X, ma non è neanche bello dover pagare ogni anno (perché il ritmo potrebbe essere questo anche in futuro) 20€ o 30€ per avere le app e le funzioni più recenti. Però attenzione: chi l’ha detto che dobbiamo? E sopratutto: chi l’ha detto che si paga? Certo Apple non è nota per i regali, tuttavia se davvero OS X di deve iOSsizzare (e mi pare non vi siano dubbi ormai) che almeno prendesse dagli iDevices una cosa bella: nuovi OS gratis per tutti. Non sarebbe già più interessante?

Se i commenti funzionassero (purtroppo la migrazione è ancora in corso) mi potreste dire: non mi sembra affatto bello che io compri un Mac e che Apple decida di darmi 2 o 3 major release, magari alcune volutamente castrate di qualche funzione sui vecchi Mac per favorire i nuovi, per poi decidere di mettermi da parte. In pratica quello che accade con gli iPhone per intenderci. Dopotutto succede già anche su OS X però, e non mi dite che non lo avete notato.

Per ora Mac OS X ha perso il Mac. Era già parzialmente successo con Lion, ma ora si chiama proprio OS X anche nella pagina di informazioni. Il prossimo passo potrebbe servire per trasformare OS X in iOS X. E, alla fine, iOS per totti (cit. noto calciatore della Roma).

Come ogni tanto ci piace fare, stasera abbiamo buttato giù due pensieri in libertà. Nulla di unico, niente di speciale, giusto qualche parola per ricordarci quello che facciamo. Seguiamo Apple, e non lo nascondiamo, ma ciò non ci vieta di applicare un po’ di pensiero critico. Non siamo troppo negativi rispetto questo Mountain Lion, dopotutto essendo lo stesso OS di prima si potrebbe anche installare senza troppi problemi in un ambiente di lavoro… ma di certo non ci sembra un’attitudine da professionista quella di passare di anno in anno a sistemi operativi più recenti per un paio “curiosità” più che un aumento di “produttività”.

Pensiamo che Apple sia sempre più incline a soddisfare l’utenza consumer? Non c’è dubbio alcuno.
Pensiamo che Mac OS X sarà sempre più un iOS X? Non v’è dubbio, lo stesso Cook lo dice.
Pensiamo che Mountain Lion sia inutile? Assolutamente no, contiene spunti molto interessanti.

Si tratta semplicemente di prendere atto di una direzione intrapresa piuttosto chiara. Direzione che personalmente critico, spesse volte anche per diletto, ma che non trovo complessivamente errata. Apple fa le sue scelte e, come ripeto continuamente, noi facciamo le nostre. Nessuno ci obbliga a fare nulla per fortuna. Ma quando si tratta di novità che arrivano da Cupertino, siamo abituati ormai a queste ondate di critica seguite da fiumi di vendite e record in borsa. Se quest’azienda continua a piacere e a macinare successi e premi in tutto il mondo un motivo ci sarà. Per cui, in conclusione, domani ci propongono un Mountain Lion, dopodomani questo iOS X che oggi ci suona così fastidioso (in misura direttamente proporzionale al numero di anni con computer Apple) ma siamo sicuri che non ci piacerà?

Certo, concludere con una domanda con i commenti disattivati non è stato un colpo di genio, ma ci piacerebbe davvero sapere come la pensate, per cui se vi va scriveteci un tweet indirizzato a @saggiamente o commentate l’articolo nella nostra pagina facebook.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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