Mac, Final Cut ed SSD: un matrimonio felice e produttivo

Il cuore pulsante della mia attività è il video e Final Cut l’applicazione primaria con la quale lavoro (e di cui scrivo sul mio blog feelmaking). Dopo un periodo di indecisione, e dubbi di natura più economica che filosofica, ho deciso di acquistare un SDD, nella fattispecie un OCZ Vertex 3 da 120 GB. Seguendo la procedura indicata da Maurizio (e anche in parte i passaggi suggeriti da Whitson Gordon, specialmente per quanto riguarda la clonazione dei dati) ho installato la scattante memoria allo stato solido nel mio MacBook Pro.

MBP

Non è stata esattamente una passeggiata, ma probabilmente solo perché ho avuto la sfortuna di ricevere da newmodeus un adattatore non proprio perfetto: in pratica alcune viti non ne volevano sapere di tornare al loro posto, e alla fine (sudato e col mal di schieda) ho deciso di non rimetterle dov’erano. Fortunatamente le 3 viti che sono riuscito a riavvitare sono sufficienti per mantenere l’SSD – che, ricordiamo, non si muove durante l’uso – nel suo nuovo alloggiamento e, superato il panico dovuto a questi intoppi (grazie ad una chiamata di Maurizio, a cui farò un monumento prima o poi), ho acceso il Mac e sono passato alla fase successiva.

Dopo aver clonato il sistema sull’SSD con Carbon Copy Cloner, l’ho eliminato dall’HDD, dove ho lasciato solo la mia home folder. Onestamente anche questa operazione mi è costata un po’ di fatica, probabilmente perché, ancora infastidito dal problema delle viti che non entravano, agivo in modo impulsivo. Per svuotare il cestino dal sistema ho dovuto affidarmi al Terminale, in ogni caso dopo alcuni riavvi, copie e spostamenti di file, avevo ultimato la procedura e potevo finalmente passare all’azione.

Il risultato: avvio velocissimo, sistema più stabile, multitasking migliorato, operazioni di manutenzione velocizzate. Con meno di 200€ mi ritrovo a tutti gli effetti un nuovo Mac tra le mani. Negli ultimi giorni ho anche avuto modo di utilizzare Final Cut Pro X e il cambiamento è impressionante: ogni operazione è diventata più scattante. Ho notato ad esempio che trascinare clip, effetti e transizioni nella Timeline non crea più quelle fastidiose attese che avevo con l’HDD, e in generale l’interfaccia è molto più reattiva. Il disk test di Xbench da come risultato 41 per l’HDD e ben 386 per l’SSD. Molto interessante se si considera che avendo un MacBook Pro 15″ di inizio 2011 ed avendo scelto di installare il disco allo stato solido sul secondo canale SATA del SuperDrive, la velocità negoziata è 3Gbit/s e non 6Gbit/s come sarebbe nelle potenzialità del Vertex 3. Per questo Disk Speed Test trova una velocità limitata a 140 MByte/s in scrittura e 260 MB/s in lettura, valori che potrebbero sembrare “bassi” (per un SSD di questo calibro) ma che nell’uso pratico si dimenticano rapidamente grazie ad una estrema reattività complessiva, in ogni singola operazione.

ssd

Qualcuno può pensare che spendere 200€ per avere un Mac che si accende più velocemente è una follia, ma anche se quello dell’avvio è il cambiamento che si percepisce immediatamente, i vantaggi riguardano l’esperienza utente nella sua interezza. Tornando a Final Cut, con l’SSD mi sembra di usare un’altra applicazione, più stabile e più veloce. Inoltre, se devo aprire Photoshop per editare un’immagine mentre ho Final Cut aperto, prima avrei chiuso quest’ultimo (nonostante gli 8GB di RAM) mentre ora mi rendo conto di non averne bisogno; il sistema da, fin dal primo avvio, l’impressione di poter gestire molte più operazioni contemporaneamente.

Ho voluto condividere questa mia esperienza perché più di una volta ho letto commenti di chi pensa che gli SSD non servano a chi utilizza applicazioni professionali. Ebbene Final Cut ed il video sono il mio pane quotidiano e posso assicurarvi ora, dopo averlo provato, che un disco allo stato solido migliora enormemente la reattività del Mac anche nell’uso di tali applicazioni, rendendo il workflow incredibilmente più fluido e veloce.

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