Recensione: Nikon AF-S 28mm f/1.8G un grandangolo luminoso dalle ottime qualità

Come accennato nell’anteprima, appena presentato il nuovo Nikon AF-S 28mm f/1.8 avevo già deciso che avrebbe fatto parte del mio corredo, in sostituzione dell’egregio 35mm f/2 AF-D. Nell’articolo di presentazione non ci siamo soffermati su nessun dettaglio saliente quale MTF, nitidezza, contrasto, resistenza al flare, distorsione o quant’altro; oggi rimedieremo con una completa recensione.

Prima di iniziare la vera e propria recensione volevo condividere con voi un piccolo grafico di Pro/Contro che sono solito fare prima di scegliere ogni lente. Abitualmente tendo ad analizzare molto attentamente le caratteristiche dandogli un peso soggettivo in base alle mie preferenze.

Nikon-28mm-pro-contro

Solo basandosi sulle specifiche date dalla casa madre, ho ottenuto cinque punti a favore e due a sfavore, un bilancio più che positivo. Inoltre il contro della mancanza del VR l’ho inserito solo per mantenere una certa oggettività ma, per le mie esigenze puramente fotografiche, scattando quasi sempre a TA (Tutta Apertura), non lo utilizzerei mai su una lente del genere.

Caratteristiche tecniche
Range di apertura da f/1.8 a f/16
Costruzione 11 elementi in 9 gruppi con 2 lenti asferiche e il famoso trattamento a Nano cristalli
Angolo di campo 75° su FX / 53° su DX
Macro Minima distanza di messa a fuoco di 0.25m
Diaframma 7 lamelle arrotondate
Diametro dei filtri 67mm
Dimensioni 73 x 80.5 mm / 330gr

Perché comprare questa lente o, meglio, per cosa è utile? Se siete reduci dall’articolo sulla profondità di campo nel ritratto saprete bene che può essere utilizzata per il ritratto ambientato, campo in cui la impiegherò prevalentemente. Ovviamente è ottica adattissima anche per paesaggi (Su FX) e, grazie all’apertura f/1.8, è comoda anche per notturne in cui si vuole evitare di eccedere con gli ISO.

1.8

Appena arrivato l’obiettivo, con garanzia Nital da Riflessi Foto, l’ho montato sul corpo macchina, notando un gran senso di leggerezza con i suoi di 330gr. L’ottica è, nel contempo, ben bilanciata e particolarmente solida: peso a parte la costruzione sembra simile a quella riscontrabile su lenti dal costo ben superiore. Montata su una D3 restituisce un buon feeling, si riesce a sorreggere con le dita la testa della lente e con il palmo a sostegno della base della D3 si ha un bilanciamento ottimale:

foto con macchina

Ho confrontato il 28mm con il 50mm f/1.4 AF-S per quanto riguarda ergonomia e peso. Il 28 ne è uscito sorprendentemente vincitore perché, pur essendo leggermente più pesante (382gr con tappi e paraluce contro i 329gr del 50mm), in mano sembra invece più leggero. Ritengo che il merito sia di un ottimo bilanciamento interno delle masse, non riscontrabile nel “50tino” che, al contrario, presenta un leggero sbilanciamento in avanti. C’è da ritenersi assolutamente soddisfatti dalla costruzione meccanica di questo gioiello.

28-vs-50

Nitidezza e Contrasto
Grazie all’articolo su ALCE abbiamo avuto modo di evidenziare la differenza tra nitidezza e microcontrasto, nonché imparare ad interpretare un grafico MTF (Funzione di trasferimento in frequenza):

MTF-28mm

La lente presenta un notevole contrasto fino ai bordi del frame, ha un vistoso calo agli angoli anche se questa piccola pecca è un classico su tutti gli obiettivi a causa del decadimento della qualità delle lenti ai bordi. Tenendo presente che l’occhio umano ha una risoluzione approssimabile alle 20 linee/mm possiamo ritenerci soddisfatti del fatto che il contrasto al centro del frame si attesti intorno allo 0,8. Ovviamente un paragone con la versione AF-D f/2.8 è obbligatorio e, come possiamo vedere, la lente più “vecchiotta” si comportava leggermente meglio in quanto a contrasto al centro, andando a perdere man mano che ci si allontana.

Riassumendo i due grafici MTF sono piuttosto simili in quanto si assestano su valori di partenza equiparabili e il decadimento ai bordi ha un gradiente analogo. Tuttavia il nuovo f/1.8 è un un ottica ben più luminosa (1,5stop) per cui Nikon ha fatto davvero un lavoro egregio.

Dalla recensione sul Samyang 85mm f/1.4 sapete che non amo i crop al 100% che ritengo essere un esercizio masochistico nei confronti di noi stessi e sadico per la lente. Ahimè il test seguente è purtroppo doveroso per mostrare minuziosamente la resa della lente.

Per la nitidezza al centro abbiamo quattro crop eseguiti da f/1.8 a f/5.6. Escludendo il primo risultato a TA, possiamo ritenerci molto soddisfatti dato che ad f/2.8 si è ottenuta una resa praticamente identica rispetto ai diaframmi più chiusi. Ad f/1.8 la lente mostra un po’ di morbidezza ed una leggerissima aberrazione cromatica (il magenta che notate sui bordi del cerchio), fattori del tutto comprensibili visto l’importante apertura e l’ingente crop.

Per quanto riguarda il decadimento della nitidezza sui bordi sono rimasto piacevolmente colpito. Dagli MTF la situazione si preannunciava un po’ grigia ma i risultati sembrano decisamente migliori. Già ad f/2.8 il mantenimento è buono e migliora a f/5.6. Volendo utilizzare il 28mm per qualche paesaggio, su diaframmi da iperfocale (f/16 piano di fuoco a 2m) avremo una nitidezza ai bordi pari a quella del centro del frame:

caduta-ai-bordi

Bokeh
L’obiettivo possiede 7 lamelle arrotondate (2 in meno del fratellone Nikon 24mm f/1.4) e presenta un bokeh decisamente piacevole. I punti luce (dettagli nell’articolo sulla PDC nei ritratti) si presentano arrotondati fino ad una apertura di diaframma di f/3.5, da f/4 in poi inizia ad evidenziarsi una forma “ettagonale” dettata, appunto, dalle 7 lamelle.

Bokeh-28mm

Velocità Autofocus
Per l’uso che ne ho fatto, ossia ritratti prevalentemente rubati in scarsità di luce e mai in posa, non ha mai fallito ed è sempre stato rapido. Per essere un fisso molto luminoso la velocità è adeguata dato che a TA vi è una certa necessità di precisione. Ovviamente la velocità non è paragonabile a quella di un Nikon AF-S 70-200 f/2.8 o ad un ottica AF-D montata su un corpo PRO con motore interno per l’autofocus abbastanza importante.

Vignettatura
La caduta di luminosità ai bordi è stata una caratteristica abbastanza odiata al tempo della pellicola, proprio perché non vi era la possibilità di applicare in un battito di ciglia un profilo di correzione (Vignettatura, Distorsione, Aberrazione cromatica,ecc) che mettesse a posto tale “caratteristica” (oggi spesso apprezzata). Ritengo che non debba essere un parametro di distinzione tra le lenti visti i progressi fatti dalla Post Produzione però, ad onor di recensione, riporto ugualmente i risultati:

vignettatura

Come potete notare vi è una vignettatura moderata da f/1.8 a f/2 su FX che va ad attenuarsi a f/2.8 fino a quasi svanire ad f/4. Per quanto riguarda il DX la vignettatura praticamente non è presente se non in misura davvero minima ad f/1.8 (visibile solo su sfondo chiarissimo).

Distorsione
Piacevolmente colpito! La lente presenta una distorsione a botte (o barile) che è difficilmente percepibile se non in foto architettoniche. Ad ogni modo, se non volete utilizzare il profilo lente creato da Adobe (in Lightroom o Camera Raw), in Photoshop è facilmente correggibile con un +1,5 con messa a fuoco su infinito o con +5 con messa a fuoco alla minima distanza. Su FX potrete quindi sbizzarrirvi con foto architettoniche o di interni senza timore, l’obiettivo si comporta molto bene!

passare con il mouse per visualizzare la correzione

Aberrazioni Cromatiche
Siamo tutti consci che con grandi aperture le aberrazioni cromatiche sono un problema serio. Con l’avvento delle lenti apocromatiche che, purtroppo, costano non poco, qualcosa è stato risolto ma, in questo caso, i loro impiego avrebbe influenzato ulteriormente il prezzo. Ciò detto i test mostrano che le aberrazioni cromatiche del Nikon 28mm f/1.8 possono essere abbastanza estreme se la lente viene utilizzata per fare dei close-up:

aberrazione

Nell’uso reale e non con un close-up su un foglio ISO12233 e crop al 100%, l’esito è decisamente migliore e, per i più esigenti, eccone un esempio:

ca

Non è comunque una caratteristica da cui essere particolarmente spaventati visto l’impatto effettivo, specie considerando che quasi tutti i software di Post Produzione la rimuovono (con Lightroom basta un clic).

Flare & Ghost
Non è di certo il Nikon 12-24 f/4, ossia il mostro sacro dei grandangoli per quanto riguarda i controluce. Il piccolo 28 soffre di un po’ di flare se usato per fotografare direttamente il sole ma non è nulla di eccessivamente allarmante, molto lontano insomma dal Nikon 14-24. Con un po’ di attenzione in fase di scatto (inclinare leggermente il sensore in modo da minimizzare l’effetto) e qualche colpo successivo con il clone si riesce spesso ad eliminarli del tutto.

Controluce

Lo scatto che vi propongo evidenzia il maggior flare+ghost che sono riuscito intenzionalmente ad ottenere (ho effettuato varie prove con diverse angolazioni) e, come potete notare il 28 pecca in quanto a gestione del controluce.

voto 4,5Conclusioni
Il parere su questa lente non può che essere positivo. Si è comportata molto bene in tutti i test che abbiamo condotto, l’unica pecca è la resistenza ai flare & ghost, forse Nikon avrebbe potuto migliorare quest aspetto con un trattamento più aggressivo di Nanocristalli ma, così facendo, avrebbe pregiudicato l’apertura delle ombre ed il contrasto della lente. Per l’utilizzo che ne intendo fare personalmente, ossia ritratti ambientati, preferisco una leggera sofferenza nel controluce piuttosto di un carattere simile al 14-24. Il consiglio è quindi di non pensarci due volte: se state cercando un fisso luminoso “tutto fare”, questo grandangolare vi permetterà di passare da ritratti in ambienti bui a tramonti mozzafiato, da reportage “light weight” a fantastiche notturne. Se foste possessori di un corpo DX (APS-C) non mi sento di consigliarvi tale ottica in quando i 7mm che la separano dall’ottimo Nikon 35mm f/1.8 non valgono le 500€ di differenza.

N.B Alcuni possessori lamentano problemi di “Focus Shifting” ossia uno spostamento del punto di messa a fuoco a seguito di un cambio nell’apertura del diaframma. Il mio esemplare non ha tali problemi e così come molti altri esemplari testati da conoscenti. Tuttavia consigliamo di valutare il vostro esemplare al momento della ricezione.

Costi
Il prezzo visto in termini assoluti è abbastanza alto: 700€ per un fisso f/1.8 non sono affatto pochi. Però si tratta di un un grandangolare per FX abbastanza spinto, luminoso, dal dettaglio eccellente, dalla distorsione contenuta e dal bokeh strabiliante. Questi 700€ diventa una spesa meno “faticosa” per chi cerca la qualità.

PRO
+ Ottima Nitidezza
+ Leggerezza ed ottimo bilanciamento
+ Costruzione di qualità e ghiera MF molto precisa
+ Apertura f/1.8
+ Rapporto qualità/prezzo conveniente viste le qualità

CONTRO
- Leggera sofferenza nei controluce

DA CONSIDERARE
| Su DX il 35mm f/1.8 e’ preferibile in quanto molto più economico

Gianmarco Meroni

Ingegnere per dovere, fotografo e viaggiatore per passione. Prediligo andare alla scoperta di posti insoliti e non convenzionali per conoscere i luoghi più remoti del pianeta attraverso gli occhi e i sorrisi della sua gente. La foto migliore è quella che non ho ancora scattato, il viaggio più bello il prossimo! Tutto il resto é su Ethnologies.it.

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