iPhone 5 è un capolavoro, ma dirà addio ai bumper e al dock da tavolo

La stampa americana sta iniziando a ricevere i primi iPhone 5 da recensire: mentre il blog Boy Genius Report pubblica le prime foto del rito dell’unboxing del nuovo dispositivo (da notare le cuffiette EarPods inserite nel packaging con la loro custodia di plastica e non bloccate con la striscetta adesiva come per i precedenti iPhone), il New York Times, C|Net e il Wall Street Journal pubblicano le loro prime recensioni a firma di giornalisti del calibro di Walt Mossberg e di David Pogue.

Tutte le testate sono unanimi nel giudizio: l’iPhone 5 è l’iPhone che tutti aspettavamo, ciò che Apple avrebbe dovuto rilasciare nel 2007 (lo stesso giudizio fu espresso al lancio di iPhone 4, ndr).

La leggerezza del device é ciò che colpisce al primo impatto: nonostante la riduzione di peso rispetto al 4S sia del 20%, al tatto la sensazione di leggerezza é maggiore, accompagnata da una di forte solidità della scocca e di piacere per la qualità dei materiali utilizzati. Non sembrano esserci scricchiolii di sorta e le parti combaciano alla perfezione.

Il display realizza ciò che Apple ha promesso: anche chi ha una mano piccola riesce ad arrivare da ogni angolo e ad usare il terminale senza problemi e sembra che la luminosità riesca a regolarsi da sola alla perfezione. Per quanto tutti sono concordi nel ritenere che un display più alto non visualizzando delle schermate più ampie non porta particolari benefici, soprattutto per quanto riguarda la lettura di siti web per i quali é necessario ricorrere doppio tap o al pinch per zoomare, é ritenuto ottimale per la visualizzazione di app come Mappe, in quanto permette di visualizzare una porzione maggiore di percorso.

La connettività LTE é supportata alla perfezione, tanto che l’iPhone 5 risulta attualmente il terminale 4G più veloce sul mercato.

Il sistema operativo é stato limato e ottimizzato alla perfezione per sfruttare al meglio il nuovo hardware, tanto che i primi benchmark realizzati con geekbench danno un punteggio di quasi 1600, molto più del doppio del 4S e di gran lunga superiore al suo concorrente diretto Galaxy S III. La fluidità generale é superiore rispetto a quella di qualunque altro terminale.

Finalmente sembrano essere stati risolti tutti i problemi di ricezione, tanto che Apple ha deciso di eliminare dal commercio i bumper, che servivano a ridurre il problema di caduta della linea in seguito all’impugnatura non corretta di iPhone. Una mossa che lascia qualche dubbio, soprattutto dal punto di vista dei profitti: Apple guadagnava ben 28 $ per ogni bumper venduto, visto che il costo di produzione si aggirava attorno al dollaro.

Il bumper, purtroppo, non è l’unico accessorio made in Cupertino che ci lascia: l’avvento di iPhone 5 porta con sè la scomparsa del dock da tavolo. Il dock fu creato per la prima volta nel 2003 per gli iPod, permettendo di assicurarli in verticale alla scrivania senza che cadessero. Nel 2007, con il lancio del primo iPhone, la base fu inserita nella sua confezione, per poi essere commercializzata a parte a partire dall’iPhone 3G.

Ora sembra che l’utenza non abbia più bisogno di un dock da scrivania: secondo una mail inviata da Phil Schiller ad un utente preoccupato che lo interrogava circa la scomparsa dell’accessorio (che io ho personalmente sempre amato), gli utenti preferiscono collegare il proprio iPhone a basi stereo o impianti hi-fi piuttosto che alloggiarlo nel dock da tavolo. Speriamo che Apple ci ripensi, o quanto meno progetti un dock stereo “per il resto di noi” da tenere sulla scrivania in studio o in ufficio: con l’avvento di Lighting, non sarà più possibile riutilizzare i vecchi dock con il nuovo iPhone.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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