Lightning, tra scoperte e previsioni sul suo futuro

Tra le caratteristiche dei prodotti recentemente introdotti da Apple, tra cui l’iPhone 5 che in queste prime ore di disponibilità negli USA e nel resto del gruppo iniziale di paesi (Canada, Australia, Regno Unito, Germania, Francia, Giappone, Singapore e Hong Kong) sta macinando ritmi di vendita impressionanti, molta attenzione ha certamente riscosso Lightning. Dopo quasi un decennio, infatti, la vecchia connessione a 30-pin lascerà gradualmente il posto alla nuova e più compatta da 8-pin. Gli adattatori sono già in commercio, e accessori compatibili con Lightning non dovrebbero tardare troppo a lungo ad avere una buona presenza nei negozi. Non sono mancate le polemiche del caso, alcune effettivamente legittime dato che le direttive europee prevedono l’uso della microUSB come standard comunitario. Staremo a vedere come proseguirà la vicenda, sebbene difficilmente Apple cambierà la sua posizione fornendo adattatori gratuiti con ogni iDevice a meno che non comporti infrazioni salate (Microsoft ne sa qualcosa).

Nel frattempo, tornando al lato più tecnico dell’argomento, non mancano nuove scoperte rispetto a quanto rivelato ufficialmente dall’azienda di Cupertino. Accanto ai più soliti teardown dei dispositivi, incluso quello fresco di iFixit sull’iPhone 5, c’è anche chi si concentra nello smontaggio del cavo dati, al fine di trovare eventuali sorprese. E AppleInsider le ha trovate, grazie all’intraprendenza di un lettore, Peter, che per lavoro si occupa della vendita di cavetteria e accessori.

Aperto l’involucro che protegge le parti interne del connettore, Peter ha trovato il chip visibile nell’immagine qui sopra: essenzialmente, sarebbe dedicato all’autenticazione tra cavo e dispositivo. La conseguenza di ciò è che, almeno per il momento, creare cavi Lightning non originali risulta tecnicamente impossibile senza passare prima dall’approvazione di Apple (e dalle royalties sui brevetti riguardanti questa tecnologia), in quanto sarebbe necessario il suddetto chip. I prodotti replica che sono già disponibili su Internet sono quindi da considerarsi non funzionanti. Se poi in futuro la situazione cambierà non è possibile dirlo.

Il futuro, appunto. Per Lightning se ne prospetta uno piuttosto lungo, una durata nel tempo simile, se non superiore, a quella del predecessore. La strada, almeno inizialmente, sarà in salita a livello di prezzi, secondo le previsioni dell’analista Ming Chi-Kuo. I costi di produzione presso i fornitori per queste nuove connessioni sono sensibilmente più alti rispetto alle soluzioni a 30-pin, con la conseguente necessità di ricaricare i costi sull’utente finale. Stessa sorte dovrebbe toccare agli accessori di terze parti, che nei primi tempi potrebbero avere prezzi più alti rispetto ai corrispettivi con la vecchia tecnologia; in ogni caso, uno scenario già visto con tutte le novità del settore (anche Thunderbolt, come sappiamo, ci sta passando). La situazione dovrebbe perdurare per uno o due anni, dopodiché il ritorno degli investimenti sarà sufficiente a calmierare in maniera definitiva costi di produzione e prezzi di vendita. Nei prossimi anni potrebbero poi arrivare ulteriori evoluzioni del cavo: due dei pin, infatti, non sarebbero stati al momento utilizzati, secondo Kuo. Ciò aprirebbe le porte a miglioramenti per la velocità di trasferimento dati, rendendolo compatibile con la USB 3.0 o con Thunderbolt. Il tutto prevedendo per Lightning un ciclo compreso tra i 5 e i 10 anni.

Se il futuro è sicuramente di Lightning, nel presente parlare di morte immediata per i 30 pin risulta altrettanto esagerato. Ci sono vari prodotti Apple in commercio con il vecchio connettore, alcuni ancora relativamente freschi come l’iPad di terza generazione. Il passaggio di consegne dovrebbe entrare nel vivo nei prossimi due anni, con l’introduzione di sempre più iDevice con porta Lightning e la progressiva dismissione di quelli vecchi, rispettando così le previsioni di Kuo. Fino ad allora, quindi, ogni utente potrà trovare accessori per tutte le sue esigenze in entrambi i formati, con una transizione affrontabile in tranquillità.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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