Tra Facebook, Twitter e compagnia bella, le idee viaggiano alla velocità della luce. Difficile trovare aspetti negativi nella globalizzazione dell’informazione, eppure capita che alcuni concetti, frasi o parole, vengano così massificati e storpiati da perdere significato. Non so se vi è mai capitato di vedere chiaramente la dinamica di questi flussi trasversali che, dall’oggi al domani, portano la stessa frase ad essere ripetuta a pappagallo, più o meno consapevolmente, da tutti quelli che vi circondano e finanche da voi stessi. Improvvisamente accendete la TV e si esprimono come quel vostro follower che ieri ha twittato “quella cosa” che ha letto sul diario del suo amico su Facebook. E non necessariamente in quest’ordine.

Anche noi, alla fine, parliamo delle stesse cose. Questi sono i giorni dell’iPhone 5 e ci troviamo in quel piacevole limbo in cui, finiti i rumors su questo modello, non sono ancora iniziati quelli sul successivo. Godeteveli finché durano, perché già mi è capito di scorgere le prime affermazioni visionarie come “dovremo aspettare l’iPhone 5S per avere la tecnologia NFC”. Sapete perché si parla tanto di questi iCosi? Non perché Apple è “figa” o perché non si può vivere senza un iPad ma per puro e semplice passatempo. Come per il calcio, quando un argomento diventa sufficientemente diffuso da poter essere facile terreno di dialogo, ognuno di noi ha il piacere di esporre le proprie teorie e convinzioni, spesso spacciandole per verità assolute.

Non conto più gli anni trascorsi da quando ho letto su qualche forum che “questo Mac segna l’inizio del declino della qualità Apple”. Stessa cosa dicasi per i sistemi operativi, oggi tutti a lamentarsi perché Mountain Lion possiede qualche bug e non ci si ricorda che con i primi OS X c’era da impazzire in quanto a gestione delle risorse. E con gli iDevices? L’iPhone EDGE era ridicolo perché non aveva neanche il 3G, il 3G non si poteva concepire che non facesse videochiamate e non mandasse MMS, il 4 non potevi telefonare perché cadeva la linea, il 4S era inutilmente uguale al precedente, il 5 è sempre la solita minestra riscaldata e nato con tecnologie non al passo con i tempi. Eh già…

Il problema è che le parole hanno perso significato. Non conto più le persone che in questi giorni mi dicono che Apple ha smesso di “innovare”. E inizio a pensare che questa parola sia entrata nel frullatore dell’informazione per uscirne trasfigurata. Nei nostri pensieri a freddo sull’iPhone 5 abbiamo volutamente parlato di rivoluzione ed evoluzione, cercando di metterle nel giusto ordine. Non si può sempre “rivoluzionare” semplicemente perché non ha senso. Esiste il momento per l’una e per l’altra cosa e, se si parla di tecnologia, questi dipendono da una incredibile quantità di fattori.

A noi piace l’iPhone, ma non tifiamo per l’iPhone. I nostri articoli lo sottolineano quanto le nostre azioni. In redazione utilizziamo terminali differenti, Razziatore usa Android ed io stesso ho più volte preferito terminali Android e Windows Phone in determinati momenti. L’importante è sapere di cosa si ha bisogno e scegliere di conseguenza. È inutile prendersela con Apple perché non ha fatto un 5″ o non ha messo l’NFC. Il mercato è vasto e, senza dubbio, qualcun’altro offrirà ciò che cerchiamo. Discorso analogo vale per i prezzi e la diffusione: è evidente che Apple potrebbe triplicare la sua presenza sul mercato degli smartphone con prodotti più economici, ma non andrà in quella direzione. Che senso ha lamentarsi tutti gli anni perché il contemporaneo rivale a marchio Samsung o Nokia costa la metà?

E vogliamo parlare della “mancata innovazione” di iOS 6, sempre uguale a sè stesso da anni? A livello personale è del tutto normale sentire il bisogno di cambiare ogni tanto e in questo iOS non aiuta. Ma siamo davvero sicuri che ci piacerebbe avere Android su iPhone o iOS sul Galaxy SIII? È questa l'”innovazione” che cercate?

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Abbiamo invertito i display dei due terminali giusto per capire che effetto ci avrebbero fatto. Siamo stati tutti concordi nel valutare che iOS dona molto all’SIII mentre l’iPhone 5 perde molto del suo fascino con quella homescreen. Molti di voi potrebbero pensare il contrario, ovviamente. Ciò non toglie che il Galaxy SIII sia un terminale davvero interessante, non a caso è il più venduto negli Stati Uniti. E si trova anche nel nostro mirino da alcuni giorni, considerando che Samsung sta facendo di tutto per spingerne le vendite. Presumibilmente l’iPhone 5 si aggirerà sulle 700€ in Italia (con oscillazioni di +/-30) mentre acquistando un Galaxy SIII di regolare importazione italiana (589€ su Amazon) fino al 30 settembre, si ottiene gratuitamente un Galaxy Tab 2 da 7″ WiFi (del valore di almeno 200€). Facendo due conti lo si paga più o meno 389€, specie se si ha un po’ di pazienza per rivendere il tab e recuperare parte dell’investimento. Ci sembra che con queste condizioni, anche chi adora l’iPhone avrebbe giuste motivazioni per considerare il rapporto qualità/prezzo dell’SIII ed è su questo che Samsung può giocare le sue migliori carte.

Le esigenze, il gusto e le scelte rimangono prettamente personali e gli utenti Apple è difficile che cambino “bandiera” dal momento che l’azienda vanta uno tra i più alti tassi di gradimento e soddisfazione. Ma, come ricordavamo ieri, è bene che a Cupertino non si cullino troppo su questa convinzione.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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