Recensione: controllo remoto per fotocamere via iPhone con Triggertrap

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Triggertrap è costituito da un binomio hardware/software per il controllo remoto della fotocamera. La componentistica hardware consiste in un “dongle”, una piccola scatoletta a cui si deve associare il giusto cavo (che varia a secondo del corpo macchina), mentre la controparte software è l’app Triggertrap per iOS.

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Molti fotografi hanno familiarità con i video Time Lapse ma Triggertrap introduce numerose varianti:

  • Distance-Lapse: da la possibilità di configurare la fotocamera in modo da far partire l’otturatore ogni intervallo “spaziale” predefinito, ad esempio ogni 100 metri. Questo risulta particolarmente comodo se abbiamo installato la nostra fotocamera sull’automobile e vogliamo fare un time lapse del percorso.
  • Eased Timeplase: i normali timelapse sono costanti, ossia una volta scelta la velocità di scatto essa non può più essere cambiata in modo rapido. Questa funzionalità ci permette di scegliere una funzione matematica (es. quadratica, cubica,…) che accorci o aumenti nel tempo l’intervallo tra uno scatto e l’altro. Utile se vogliamo intensificare le catture in un dato momento, ad esempio per rallentare durante un tramonto o velocizzare nell’ora blu, dove i cambiamenti sono minori.

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Queste sono solo due delle 12 differenti modalità di “triggering” che quest’app fornisce. Vi sono molte altre opzioni come il riconoscimento facciale (e di movimento), scatto audio-comandato, HDR time lapse e star trails.
Pur non essendo particolarmente interessati ai Time Lapse, Triggertrap risulta comunque utile anche come  telecomando di scatto remoto, sfruttando l’iPhone per il controllo diretto della modalità “bulb” o per lunghe esposizioni programmate, con tempo impostabile da 1 secondo a 60 minuti.

Altra peculiarità dell’applicazione è il rilevamento automatico del lag di scatto. Per ovviare ad un’eventuale errore dovuto all’invio troppo rapido dei segnali, l’app memorizza automaticamente il lag della fotocamera e si regolerà di conseguenza.

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Il rilevamento del lag di scatto, insieme all’accorciamento del tempo di reazione, sono tra i miglioramenti principali di questa seconda versione del dongle. Inoltre c’è un tocco di colore in più con il cavo rosso ed il connettore jack da 3,5″ più sottile per evitare possibili incompatibilità con alcune cover dell’iPhone.

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Ho testato il Triggertrap durante una recente gita sulle coste spagnole di Santander. L’impressione è stata molto positiva e la quantità di funzioni dell’app è vastissima. C’è persino la modalità “Bang” che da la possibilità di far scattare l’otturatore fischiando, battendo le mani o con un qualsiasi altro rumore abbastanza forte. Sebbene fossi in una zona molto ventosa, impostando il valore di soglia si riesce ad usufruire pienamente di questa originale modalità.

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voto 4,5Conclusioni / Costi

Il prodotto non è strettamente rivoluzionario ma se si pensa che un solo oggetto unito ad uno smartphone (la versione Android è stata presentata recentemente) permette di avere così tante possibilità di controllo sul corpo macchina, si intuisce immediatamente la flessibilità che possiede. Dongle e cavo sono disponibili per numerosi corpi macchina e la scelta del modello adatto può essere effettuata direttamente su Amazon  sito Triggertrap. Da questo si viene rimandati sulla versione americana di Amazon con un costo di $35 per l’accoppiata cavo+dongle a cui vanno aggiunti i 3,99€ dell’app completa (ce n’è anche una free con funzionalità ridotte). Il prezzo è sostanzialmente contenuto rispetto alle funzionalità offerte e le versioni per i modelli Nikon e Canon sono già disponibili sullo store italiano a meno di 35€ spedizione inclusa.

PRO
+ Qualità costruttiva
+ Prezzo contenuto
+ Compatibilità con tutte le fotocamere
+ Vasta scelta di modalità di controllo
+ Continuo miglioramento dei prodotti

CONTRO
Nulla di rilevante

Gianmarco Meroni

Ingegnere per dovere, fotografo e viaggiatore per passione. Prediligo andare alla scoperta di posti insoliti e non convenzionali per conoscere i luoghi più remoti del pianeta attraverso gli occhi e i sorrisi della sua gente. La foto migliore è quella che non ho ancora scattato, il viaggio più bello il prossimo! Tutto il resto é su Ethnologies.it.

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