Thunderbolt Display: perché è necessario un aggiornamento che potrebbe essere imminente

Qualche giorno fa il Thunderbolt Display su Amazon aveva raggiungo le 890€, probabilmente il prezzo più basso che si poteva sperare di trovare (oggi è di nuovo salito). Sono stato molto vicino ad acquistarlo: vendendo l’attuale Led Cinema Display, avrei aggiunto pochi euro per avere la flessibilità di connessioni derivanti dalla porta Thunderbolt (ovvero Firewire, Ethernet, ulteriore Thunderbolt ed hub USB 2.0 senza dove occupare una porta USB del Mac).

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L’unico motivo per cui ho atteso è che, dopo aver provato la comodità dell’USB 3.0, non si riesce più a tornare indietro. Mi farebbero davvero comodo altre 3 porte così rapide. Credo, e l’ho già detto in più di una occasione, che Apple aggiornerà relativamente presto il suo display prevalentemente per tre ragioni:

  • il connettore è ancora il MagSafe tradizionale e richiede un adattatore per collegarsi ai recenti MacBook
  • le porte sono ancora USB 2.0 mentre tutti i Mac ormai adottano le USB 3.0
  • Apple ormai produce monitor con vetro unificato al pannello riducendo del 75% i riflessi, cosa ben utile su un display professionale

Ad un livello meno essenziale vi sono altre due valutazioni da fare: la prima è che è possibile (non necessario, non dovuto e neanche voluto) un leggero redesign per affiancare il nuovo stile degli iMac, la seconda è che un nuovo modello potrebbe fare il paio con il famoso nuovo Mac Pro che Cook ha promesso per i primi mesi del 2013.

Mettendo da parte teorie e speranze, giungono segnalazioni da tutto il mondo che le scorte di Thunderbolt Display siano in fase di esaurimento presso negozi e catene di distribuzione. Questa indicazione di solito è sintomo di un lancio imminente del nuovo prodotto e l’eventualità sembra effettivamente vicina per tante ragioni già citate. Lo segnaliamo e speriamo, tuttavia conserviamo sempre un po’ di sano scetticismo in queste occasioni, ricordandoci delle molteplici circostanze in cui, a seguito di una simile indiscrezione, vi è stato semplicemente un ri-approvvigionamento dei prodotti “vecchi”.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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