Il futuro del salotto multimediale passa per lo streaming Ultra HD e non solo

Stiamo appena imparando ad apprezzare le potenzialità di Smart TV, contenuti on demand e streaming multimediale senza fili. Un territorio ancora abbastanza vergine, soprattutto considerando recenti statistiche, di cui si è parlato qualche settimana fa nel corso del programma 2024 in onda su Radio 24 il sabato, secondo cui l’uso dei nuovi televisori interattivi rimane concentrato soprattutto alla fruizione di YouTube o di filmati presenti su hard disk esterni e NAS. Le cose, però, sono destinate a cambiare in futuro: Ultra HD, touch e strumenti come Kinect avranno un forte impatto sul modo in cui accederemo ai contenuti multimediali, locali e remoti.

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Al Mobile World Congress LG ha effettuato la prima dimostrazione pubblica di streaming wireless a risoluzione 4K, da smartphone a TV. Il tutto si basa sul Wi-Fi, naturalmente, e sul protocollo Miracast, alternativa ad AirPlay supportata da diverse aziende tra cui Google a partire da Android 4.2. Le prove effettuate da The Verge sono alquanto lusinghiere: a parte alcuni rallentamenti sporadici dovuti anche alla natura sperimentale della funzionalità, quanto presentato dall’azienda coreana è già da considerarsi una realtà toccabile con mano. Una tecnologia che probabilmente non vedremo entro l’anno, ma certo sarà uno dei punti chiave della strategia commerciale di LG e delle altre che seguiranno nel 2014-2015.

Lo streaming, come possiamo vedere non solo da LG ma anche da Apple, per dirne una, avviene soprattutto da dispositivi touchscreen. E questo è l’altro punto fondamentale su cui si baserà la strategia futura della fruizione multimediale. Qualcosa su cui anche Google crede, visto l’aggiornamento arrivato negli scorsi minuti per l’app YouTube su iOS, che porta anche lì la funzionalità “Send to TV” già presente da qualche tempo sulla versione per Android, pensata principalmente per le Google TV, pressoché inesistenti in Italia, ma utilizzabile pure su PlayStation 3 e Xbox 360. Ma il discorso è ben più vasto rispetto a una singola funzionalità. Le statistiche di cui abbiamo parlato a inizio articolo hanno riportato infatti il maggior punto debole ancora largamente irrisolto dalle soluzioni Smart TV soprattutto quelle che usano telecomandi tradizionali, pieni di tasti e poco adattabili alle singole applicazioni, un parere su cui anche Steve Jobs era d’accordo nella sua visione sulla “iTV”. La progressiva riscoperta dell’IR nei recenti smartphone e tablet, incluso l’HTC One, consentirà di trasformarli in telecomandi universali versatili e soprattutto con una notevole flessibilità in presenza di apparati e servizi più disparati. Non ci stupiremmo se prima o poi i telecomandi veri e propri come finora li abbiamo conosciuti non venissero più forniti, sostituiti da dispositivi simili ad iPod touch e quindi utilizzabili come riproduttori multimediali anche fuori casa; sarebbe una mossa perfettamente in linea con la semplificazione della fruizione sperata da Jobs.

E se il touch non basta, potrebbe non passare molto tempo prima che un altro metodo di input prenda piede nelle nostre case: il corpo umano. Il Kinect di Microsoft è l’ottima dimostrazione del fatto che la domanda per dispositivi del genere si può creare, ed è ancora un prodotto che probabilmente non è stato sfruttato fino in fondo nelle sue potenzialità. In futuro vediamo i sensori di movimento già integrati nei televisori stessi, con la possibilità di aumentare ulteriormente l’interazione in servizi e applicazioni. Non sostituiranno i touchscreen, li vediamo piuttosto come complementari tra loro, in un mondo che nel frattempo tende a Ultra HD e H.265, il nuovo codec che promette risoluzione altissima con modesta richiesta di banda e hardware rispetto alle attuali soluzioni. Insomma, da qui a 5 anni il nostro salotto potrebbe essere molto diverso: la prossima rivoluzione multimediale è già iniziata.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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