Nel 2010 il rampante giovane Chrome aveva già convinto moltissimi utenti, compresi quelli Mac, ben felici di abbandonare il pesante blindato noto come Safari. La quantità di funzioni, la sincronizzazione, le estensioni e l’efficienza del browser di BigG hanno entusiasmato un pubblico vasto ed eterogeneo. Di questo nuovo ed ingombrante player ne hanno pagato le spese un po’ tutti ma è forse Firefox ad aver affrontato il conto più salato. Su Windows non abbandoni mai completamente Explorer, come su OS X fai per Safari, per cui era in gioco il posto del browser “alternativo” e Chrome ha drasticamente frenato il generale entusiasmo verso Firefox che pure ha ancora una vastissima base di aficionados.

È un mercato competitivo e dinamico quello dei browser ed Apple ha lavorato alacremente su Safari, migliorandolo in molti ambiti. C’è finalmente la barra unificata per indirizzi e ricerca, l’elenco lettura, la sincronizzazione iCloud che si estende anche alle tab aperte – quando funziona – e, non da ultime, le estensioni. A fine 2010 ero arrivato ad impostare Chrome come browser predefinito su OS X, e non ero l’unico. Avevo anche pubblicato un succoso elenco di utili estensioni, la cui gran parte utilizzo ancora oggi. Safari 6 si è meritato una seconda chance grazie ad alcuni dei succitati miglioramenti ed ha finito per riprendere il posto di browser predefinito. Eppure, chissà perché, finisce lo stesso che clicco sull’icona di Chrome per navigare. Probabilmente sarà l’abitudine ma noto anche una migliore risposta nelle ricerche dalla barra unificata, aspetto su cui Safari fa decisamente pena rispetto il browser di BigG.

Quale che sia il browser non mancano le estensioni, ormai parte integrante dell’esperienza di navigazione. Ve ne sono di tutti i tipi e per ogni gusto ma quelle di Safari sono catalogate in modo semplicemente vergognoso sulla pagina extensions.apple.com, curata esteticamente ma senza neanche un banalissimo campo di ricerca. Per trovarle si deve fare un po’ più di fatica in giro per il web ma quelle buone ci sono. Di seguito un elenco delle migliori, selezionate sia in base all’utilizzo pratico di chi vi scrive sia grazie ad un rapido sondaggio tra i followers del mio account @simplemal su Twitter.

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NoMoreiTunes Avete presente quando un link verso un contenuto apre iTunes o il Mac App Store? Esiste un modo per bloccare completamente questa funzione ma è decisamente più pratica questa Estensione che oltre ad interrompere l’apertura automatica mostra un sottile messaggio con un pulsante, lasciando a voi la scelta.

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Evernote WebClipper Un vero must per gli utilizzatori di Evernote, basta un clic per inviare il contenuto dell’attuale pagina sul proprio account, specificando il taccuino, tag ed eventuali commenti.

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ClickToFlash Prima era un plugin ma da quanto non sono più supportati in Safari si è scomposto in due estensioni: ClickToPlugin e ClickToFlash. Sarà sufficiente installare quest’ultima per far sì che Safari mostri l’icona [Flash] in corrispondenza di ogni contenuto destinato al noto player e solo dopo un nostro click se ne avvierà il download e la visione. È molto utile per limitare quei banner molto invadenti, quelle pubblicità con audio e video che partono in automatico e, non da ultimo, per limitare l’occupazione di banda e velocizzare la navigazione.

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Incognito In perfetto clima anti-gradefratello, dove il cattivo può essere Facebook, Google, Twitter o tutti loro contemporaneamente, Incognito consente si navigare proteggendo un po’ della propria privacy, evitando che questi siti seguano le nostre tracce sul web. Chi controlla il controllore?

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Shortly Un semplice click e viene generato un url breve per la pagina attuale, sfruttando goo.gl, bit.ly, TinyURL. Inoltre, se il servizio lo supporta, subito dopo la generazione apparirà un messaggio nel quale poter modificare l’url a nostro piacimento. Forse non per tutti, ma chi è solito condividere link la troverà di grande utilità.

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AdBlock Elimina in tutto o in parte le pubblicità, cambiando radicalmente l’esperienza di navigazione. È una delle extensions più note ed apprezzate dai geek ma spesso finisce per snaturare anche l’aspetto estetico di un sito. Con un po’ di configurazione si ottengono buoni risultati, specie su tutti quei blog che mettono pubblicità addirittura tra le parole di un articolo, oppure con enormi popup che coprono lo schermo e bisogna attendere o cliccare per poter leggere. Ma ricordate che nulla è gratis, per cui se bloccate ogni tipo di annuncio su ogni sito indiscriminatamente, danneggerete anche quelli meno invadenti e finisce che blog come il nostro possano chiudere.

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Franker Questo traduttore agisce in modo particolarmente interessante, ovvero su singole selezioni all’interno di una pagina. Basta identificare la parola o il periodo da tradurre, scegliere Frankate dal menu contestuale (tasto destro) o configurare una shortcut, per ottenere la traduzione nella lingua impostata, direttamente all’interno della pagina che si sta visualizzando al fianco del testo originale. È un’approccio originale e in molti casi utile e supporta non solo il servizio di traduzione di Google ma anche quello di Bing.

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Feeder Progetto promettente che consente di tenere sempre sott’occhio l’attività dei propri FeedRSS mentre si naviga. Supporta anche l’integrazione con l’account di Google Reader e la grafica è pulita, l’unico problema è che con le numerose iscrizioni del mio account non c’è stato verso di farlo funzionare a dovere. È comunque da provare, con un numero di iscrizioni ragionevoli sembra non dare problemi e chissà che in futuro non venga ottimizzato a dovere anche per i più esigenti.

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BetterSource Safari, ovvero WebKit, ha integrato un ottimo inspector per il codice, il quale consente anche di apportare modifiche in tempo reale. Per i web designer questo strumento risulta molto utile ma spesso una semplice vista codice può risultare più pratica. Il problema è che il sorgente HTML non è più lo specchio diretto di ciò che vediamo, sempre più frequentemente le pagine sono generate, in tutto o in parte, in fase di runtime da Javascript e/o tramite chiamate ajax. BetterSource ci mostra in vista codice sia il sorgente originale che quello “attuale”, ovvero generato durante la nostra navigazione.

safari-pocket

Pocket Il mio preferito tra i sistemi di Read It Later, il quale si chiamava proprio così prima di trasformarsi in Pocket. L’estensione consente di inviare la pagina attuale al proprio account con un effetto grafico anche molto piacevole e curato. Oltre a questo fa ben poco, si può giusto aggiungere dei tag o aprire il sito web con il nostro elenco di letture. Speriamo che aggiungano altre funzioni, ad esempio per segnare la pagina come “letta” o cancellarla dal nostro elenco.

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LastPass Famoso Password manager specificatamente pensato per la generazione e memorizzazione sicura delle credenziali relative agli account web. Non possiede una controparte desktop completa come quella del rivale a pagamento 1Password ma l’account base è completamente gratuito. È multipiattaforma ed ha un utilissimo bookmark per Safari iOS che consente di recuperare rapidamente le proprie password.

Ci fermiamo qui con l’elenco delle estensioni più utili per Safari ma sono sicuro che ve ne siano moltissime altre interessanti. Vi ricordo che per la configurazione di ognuna di esse basta accedere nell’apposito pannello “Estensioni” nelle preferenze (cmd+,).

preferenze

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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