Recensione: con il ricevitore audio bluetooth di Lindy la musica viaggia senza fili

Uno dei motivi per cui mi piace la Apple TV è AirPlay. Mi capita frequentemente di inviare video dall’iPhone al televisore ma quando si tratta di audio continuo a preferire la mobilità. Se ascolto musica mi piace che questa si muova con me, che mi segua se decido di cambiare stanza. Per questo motivo mi trovo spesso con le cuffie o gli auricolari seppure non sia un amante dei fili. Anche se si tratta di dispositivi wireless molto spesso preferisco evitare di – o semplicemente non posso – raggiungere quell’isolamento dal mondo esterno che deriva dal “tapparsi le orecchie”.

Ho trovato un’idea simpatica nel ricevitore audio di Lindy, un piccolo dispositivo circolare del diametro di 7cm ed un’altezza da 1,5cm a 2,5cm che è in grado di ricevere un flusso audio da qualsiasi sorgente bluetooth. Non possiede delle casse ma diventa un ponte tra il nostro smartphone – per fare un esempio – ed uno stereo, un televisore, una docking station o qualsiasi altro dispositivo con un ingresso da 3,5mm.

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È realizzato interamente in plastica nera con finitura lucida su cui spiccano un bordo argentato ed una pulsantiera circolare dello stesso colore. Da qui è possibile accendere o spegnere il ricevitore oppure modificare il volume di uscita (ed è compatibile con l’iPhone). Frontalmente c’è un LED che può assumere due colorazioni e che segnala la connessione o lo stato di ricarica. La costruzione è economica ed anche i tasti sul davanti sono troppo rigidi ed emettono un fastidioso “clic” alla pressione. Comunque il volume si comanda tranquillamente anche dal dispositivo sorgente – che può essere anche un computer dotato di bluetooth – e questo ne rende l’utilizzo non strettamente necessario.

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Sul retro sono disposte le uniche due porte, quella da 3,5mm per l’uscita audio e la micro USB per la ricarica. La batteria interna è dichiarata per 10 ore di funzionamento ma forse ci si ferma ad 8 se alternati da qualche periodo di pausa, inoltre anche in stand-by continua a consumare per cui è molto meglio spegnerlo se si prevede di non usarlo per un po’. La cosa interessante è che può svolgere il suo lavoro anche mentre è collegato via USB per la ricarica, così si può utilizzare senza doversi preoccupare della batteria. Ad esempio ho provato a metterlo dietro la TV sfruttando una delle sue porte USB per la ricarica e collegando l’uscita audio alla sound bar (sia il cavo USB che quello audio sono in dotazione). Avendo la Apple TV è un uso superfluo ma l’esperimento è servito per aprire altre possibilità di impiego sfruttando un qualsiasi alimentatore USB/presa o anche dall’accendisigari.

Un altro utilizzo che ho trovato è nato dall’associazione con un dispositivo a batterie che ho provato qualche tempo fa, ovvero l’altoparlante portatile X-mini II. Collegandolo all’uscita audio ho ottenuto la possibilità di ascoltare musica o la radio con un volume sostenuto anche mentre sto facendo la doccia o la barba al mattino. Si potrebbe collegare direttamente la cassa ma in questo modo ho potuto posizionare il tutto in un punto in cui non si vede e non rischia di ricevere schizzi. In questo caso si sommano le problematiche dovute alla ricarica ma se ci si ricorda di spegnerli entrambi dopo l’uso, ci si possono fare anche due settimane a 30 minuti la volta.

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voto 3Conclusioni

Il ricevitore audio bluetooth di Lindy non è certo un best seller, sia per struttura/estetica che per funzioni/uso. Tuttavia può, in talune circostanze, rendere la fruizione audio decisamente più piacevole e semplice. Molte docking station hanno anche l’ingresso aux, così come gli stereo, per cui sarà facile “aggiungere” la funzionalità bluetooth ed inviare l’audio da computer, smartphone, tablet, ecc… senza alcuna difficoltà. L’idea di base mi è piaciuta e anche se non è necessariamente utile a tutti il prodotto funziona bene. Un prezzo non particolarmente conveniente di 35,90€ sul sito Lindy unite ad una costruzione ed estetica solo mediocri non mi fanno andare oltre la sufficienza.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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