La favola dell’IP statico nel paese delle meraviglie

Vi devo raccontare una storia. Qualche mese fa sono rimasto senza ADSL a causa di un trasferimento di linea/operatore, risolto soltanto quando mi sono deciso a mettere la testa nelle fauci del leone. Ebbene sì, in questo mercato libero, liberissimo che abbiamo in Italia, quando si prova a fare un semplice cambio operatore può andare bene o può andare male, che nel mio caso ha voluto significare totale assenza di telefono ed ADSL per oltre un mese. Internet è un bene di necessità per tutti ma lo è ancor di più per chi, come me, lavora on-line. Dopo innumerevoli disagi con gli operatori di questo magnifico mercato libero, le necessità stringenti mi hanno spinto a fare un ultimo tentativo con i servizi business di Telecom Italia. Ho pagato quasi il doppio per avere con Impresa Semplice le stesse caratteristiche del precedente operatore, ovvero 20Mb e IP statico, ma ho avuto la linea telefonica attiva in 24h e l’ADSL in 48h. So cosa state pensando e se non lo state pensando un piccolo suggerimento ve lo hanno dato Wind e Fastweb nel momento in cui hanno presentato denuncia all’Antitrust asserendo che “Telecom boicotta i clienti degli altri operatori”. Ad ogni modo non è mia volontà approfondire la vicenda o stimolare il dibattito in tal senso, quanto parlarvi di una cosa scoperta oggi, quasi per caso.

Sempre per la fretta di cui sopra, nonché per una offerta che mi ha fatto pagare di meno il costo di attivazione del servizio, ho acconsentito a ricevere il modem fornito dal provider. Dal momento che la linea era attiva giorni prima la ricezione dello stesso, ho voluto provare a configurare il mio precedente modem/router Linksys. Il primo istinto è stato quello di chiamare il 191, servizio clienti per Impresa Semplice, chiedendo i parametri da utilizzare. L’operatore mi ha detto che se non volevo usare il modem fornito da loro, o risolvevo da me oppure dovevo attivare un intervento tecnico a domicilio, per un costo X che ora non ricordo, credo qualcosa come 59€ ma non ne sono sicuro. Ho preso tempo ed ho fatto un tentativo con dei parametri piuttosto standard ed inserendo come nome utente e password “aliceadsl”, perché questa è stata l’unica informazione certa che sono riuscito ad ottenere dall’operatore del call center e non dopo poche rimostranze.

dati-accesso

Da quel momento tutto è filato per il meglio, se non vogliamo considerare che ho pagato per una 20Mb e navigavo a 10Mb pur essendo a pochissimi km dalla centrale. Sono passati un paio di mesi, forse qualcosa in meno, e non ho mai pensato di usare il router fornito da loro, perché meno performante e poco configurabile. Questa mattina ho dovuto staccare la connessione ADSL per un paio d’ore ed al successivo collegamento mi sono trovato con un IP diverso.

“Ma come è possibile, io ho pagato per un IP statico!”, dico al simpatico omino del call center, il quale mi chiede con molto garbo e per nulla spazientito, se stessi usando o no il modem Telecom. “No”, dico io, e subito dopo scopro che senza di quello l’IP statico non si può avere a meno di non pagare un intervento tecnico di 29€, comodamente addebitabili nella bolletta del successivo bimestre. Comodamente a parte, proprio non capisco perché dover pagare per qualcosa che si dovrebbe già possedere e che si sta regolarmente pagando nel canone. Chiedo maggiori lumi sull’intervento: di cosa si tratta? deve venire qualcuno qui da me? è complicato? posso farlo io??

Sommando tutte le risposte ottenute, il quadro dipinto dall’operatore mostrava un laborioso tecnico esperto che interveniva sulla mia linea per far sì che anche il mio router di terze parti, e quindi figlio di un Dio minore, potesse ottenere in grazia l’IP statico facente parte del mio abbonamento. Anzi, come egli stesso ha tenuto a sottolineare: “lei sta pagando un indirizzo che non usa!” Alla fine me lo legge anche questo famoso IP sprecato per la mia incompetenza, ed io lo appunto in una nota. Così, quasi per caso. Come non accettare questo miracoloso intervento risolutivo? Mi deciso rapidamente e dico di sì, ma improvvisamente mi sento come l’ultimo degli allocchi che digita il numero in sovra-impressione, contento di acquistare per soli 99€ (iva e spedizione inclusa) dei magnifici occhiali a raggi X in grado di farti vedere attraverso i muri, nonché sotto i vestiti delle belle signorine (fortunatamente pare non funzioni sugli uomini).

Fortuna ha voluto che non era lui stesso il tecnico esperto adibito al prestigioso incarico, per cui chiudiamo il telefono con la promessa di un’imminente chiamata del misterioso risolutore. Nel frattempo il mio cervello si riaccende: possibile che non ci sia il modo di configurare il mio router per sfruttare l’indirizzo statico che ora conosco? Servirà davvero un intervento remoto per questa banalità? Nel pannello amministrativo del Linksys non ho trovato nulla in tal senso, almeno non con questo tipo di configurazione, ma il telefono ancora non squillava ed ho provato con una ricerca su Google. Sono approdato così su un articolo in cui un sistemista ha risolto un problema analogo con Alice Business ed un router Draytek. Certo, sembrava una cosa diversa, ma decido di leggere e scopro che lui ha trovato in forum Cisco una soluzione semplicissima, ovvero utilizzare dei parametri diversi per l’autenticazione. Ma no, “non può essere questo l’intervento del tecnico esperto”, ho subito pensato. Decido comunque di provarci ed inserito invece di aliceadsl / aliceadsl questa coppia di valori:

Avendo cura di sostituire ad AABBCCDDEEFF il MAC address del router da loro inviatomi (si trova sulla confezione o sull’adesivo posto direttamente sul router). Per la verità leggo dai commenti di quell’articolo che a molti funziona anche mantenendo la stringa generica e mi decido a provare. Al successivo login ho magicamente ottenuto l’IP statico indicato dal primo operatore e lo vedo mantenersi anche scollegandomi e ricollegandomi più volte. Inoltre anche la velocità di navigazione è aumentata passando da 10Mb a 15Mb e, secondo speedtest.net, il tempo di ping si è quasi dimezzato (da 78ms a 45 ms). Mentre guardo lo schermo attonito squilla il telefono:
– “Salve sono il tecnico Te..”
– “Salve!” lo interrompo io bruscamente ma con garbo
– “grazie per la telefonata ma non si preoccupi, ho risolto da me”.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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