ll prossimo salto in avanti dell’iPhone sarà un salto indietro

Tra i milioni di persone che ogni anno scelgono un iPhone si trovano le esigenze più disparate, ma quasi tutti sono alla ricerca della qualità a 360°, ovvero su hardware, software, design, ecosistema. Ciò può essere esteso anche agli ammiratori di Android che, si sà, offre molta più apertura ed un parco software finalmente vasto, variegato ed efficiente. Eppure, negli anni passati, erano pochi i prodotti con il sistema operativo di Google in grado di eguagliare le qualità di iPhone anche sul piano costruttivo. Attualmente le cose son ben diverse, alcuni produttori hanno capito che vi è un mercato molto vasto di utenti che non ricercano solo CPU e funzioni a GoGo. Utenti per i quali il design ed il feeling dal punto di vista sensoriale sono parte dell’esperienza d’uso di uno smartphone e prodotti come HTC One e Sony Xperia Z rispondono ampiamente a queste esigenze.

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Mettendo da parte le eventuali affezioni verso un sistema piuttosto che un altro, nonché tutto lo storico di app e servizi già in uso che potrebbero vincolarci ad un ambiente, oggi vi sono degli smartphone che messi vicini ad un iPhone 5 si dimostrano perfettamente in grado di competere (se non eccellere) per le qualità estetiche e dei materiali. Ho parlato solo di questi due perché sono quelli che personalmente preferisco ma ve ne sono sicuramente altri che stanno lavorando su questo piano, anche per distinguersi nella valanga di Samsung Galaxy.

Di questi tempi si sentono e leggono sempre le stesse cose, ovvero che Apple deve “rispondere” ad una concorrenza sempre più agguerrita e creare uno smartphone che la rimetta davanti a tutti e non un semplice iPhone 5S, dove la S o qualsiasi altra lettera significa un semplice upgrade interno dell’hardware. Il fatto che vi sia un’opinione così condivisa e martellante non la rende automaticamente veritiera e, in effetti, Apple potrebbe semplicemente andare per la sua strada, come ha sempre fatto. Tuttavia il periodo Cook ci sta mostrando un’azienda un po’ più accondiscendente verso il mercato e gli utenti. Magari si tratta solo di una coincidenza temporale ed alcuni prodotti come iPad mini ed il sempre più probabile iPhone low cost erano già in programma prima dell’addio di Jobs, ma non è questo il punto. Per la prima volta anche io mi trovo d’accordo sull’importanza di un salto in avanti per l’iPhone, non perché non continuerebbe a vendere già così o perché si debba rispondere ad HTC, Sony, LG, Samsung o altri, ma semplicemente perché, da utente, vorrei qualcosa in più nel prossimo modello. Sembra assurdo parlando di un prodotto che ha meno di un anno di età ma questo mercato corre in modo incredibile e non solo per “colpa” dei produttori, perché siamo noi acquirenti a dimostrare che apprezziamo questo ritmo di rinnovamento andando a cambiare smartphone molto frequentemente. C’è chi lo usa finché non si rompe, ma la maggior parte lo cambia una volta l’anno e qualcuno anche di più. Capisco bene che possa sembrare eccessivo ai più tuttavia non è opportuno addentrarsi in discorsi più complessi riguardo crisi, povertà, ecc.. Lo smartphone è il prodotto più gettonato degli ultimi anni perché si pone in una posizione di incredibile importanza per l’individuo, è lo strumento più “intimo” di cui disponiamo per affacciarci alla rete e comunicare con chi è lontano. Da tempo non è più un semplice cellulare ma una finestra sempre aperta sul mondo esterno e che puoi riporre comodamente in tasca.

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Il salto avanti di cui parlavo potrebbe anche essere un salto indietro. Magari l’iPhone attuale otterrà solo un potenziamento nell’hardware e nelle funzioni, così da concentrare le attenzioni sul modello low cost. La ricetta ha funzionato benissimo con iPad l’anno scorso, quando è stata presentata la quarta generazione con miglioramenti hardware affiancata dalla novità iPad mini, il quale ha attirato tutti riflettori pur con specifiche tecniche inferiori ed ha ottenuto risultati di vendita e gradimento davvero incredibili.

Sempre guardando al 2012, abbiamo avuto modo di verificare l’attinenza alla realtà delle indiscrezioni di KGI Research estimates ad opera di Kuo. Lo stesso che aveva previsto la presenza dei MacBook Pro Retina, sbagliando solo di qualche mese la data di presentazione del 13″, oggi ci dice che i problemi di produzione (sempre loro) potrebbero ritardare la presentazione dei nuovi iPhone (sempre che siano davvero due) e del futuro iPad mini. La situazione è piuttosto complessa perché non è stata indicata una data esatta ma un serie di tre possibili scenari, a seconda della priorità che Apple deciderà di dare ai singoli prodotti. Il tutto è racchiuso nella seguente tabella pubblicata su MacRumors.

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Riguardo le caratteristiche Kuo conferma alcune delle voci già presenti e suggerisce qualcosa di nuovo. Per l’iPhone 5S si starebbe cercando un modo per ottenere la colorazione della scocca senza interferire con i sensori, mentre si lavora per perfezionare l’integrazione con iOS 7. L’ipotetico iPhone Low Cost sembrerebbe davvero ripercorrere il passato, con un guscio in plastica per ridurre i costi ed ottenere un modello più fresco e colorato che possa aggredire un secondo mercato. L’iPad mini, infine, ci si aspetta che guadagni il display Retina, ma la cosa non è così scontata perché si dovrà migliorare anche le performance grafiche e la batteria per potergli tenere testa.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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