Post-produzione for Dummies 3: workflow di sviluppo passo-passo

Dopo i primi due articoli in cui abbiamo affrontato i rudimenti della post produzione oggi voglio proporre un esempio molto pratico. Utilizzeremo solamente Lightroom, programma della suite Adobe appositamente creato per la fotografia. Vorrei trattare, anche se a grandi linee, un workflow completo. Dopo aver trasferito le foto nell’hard disk (o SSD) è possibile importarle nel catalogo di LR attraverso il tasto “importa” nel modulo “libreria”.

Schermata 2013-04-08 alle 19.27.59

Da questa schermata potete iniziare la selezione degli scatti, assegnare una valutazione, aggiungere parole chiave e organizzare a vostro piacimento la libreria. Facciamo una piccola digressione introducendo le raccolte, se osserviamo la miniatura della foto qui sotto possiamo trovare diverse icone che da sinistra a destra sono:

  • la foto è presente nelle raccolte
  • la foto ha parole chiave (tag)
  • la foto è stata ritagliata
  • la foto contiene regolazioni di sviluppo

raccolte

Le raccolte sono ulteriori possibilità di organizzazione offerte da LR, nel mio caso ho raggruppato in base al tipo di paesaggi naturali che le foto ritraggono. Per illustrare un reale processo di sviluppo digitale, partiamo da una foto che ho catturato nel mio recente viaggio in Turchia. Passiamo al modulo di sviluppo, la foto è stata scattata in controluce (non netto visto che il sole è ancora molto basso e la foschia filtra la luce) e senza effettuare nessuna correzione le zone in ombra non sono leggibili. In fase di scatto è stato esposto per il cielo cercando di evitare il più possibile le zone bruciate e l’immagine in RAW si presentava in questo modo.

foto1-1

Le possibilità di elaborazione partendo da questo file sone molte, le informazioni contenute nel NEF sono enormi ma senza un’adeguato sviluppo pressochè inutili. Per prima cosa attiviamo la correzione della lente, sia prospettica grazie al profilo pre-caricato su LR che delle aberrazioni cromatiche. Tutte le regolazioni sono disponibili dal pannello laterale destro di LR.

istogrammaOK

In questa fase possiamo correggere anche un’eventuale pendenza, considerando le linee dell’orizzonte o di oggetti che sappiamo avere un preciso orientamento. A questo punto il procedimento non è per forza lineare e, a mio avviso, è anche soggettivo. Personalmente cerco di effettuare una prima correzione del bilanciamento del bianco e della tinta, come spiegato qui. In questa situazione scaldo un po’ l’immagine e porto di qualche valore lo slide della tinta verso il magenta.

luci

Poi è il momento di regolare l’esposizione, per ora non modifico l’esposizione generale ma porto lo slide “luci” a -24 perché attivando il segnalatore per le luci bruciate ho una zona sovraesposta. Il comando “ombre” sarà ovviamente protagonista dello sviluppo, a +88 la foto prende vita e anche l’istogramma si estende un po’.

foto1-2

Ora la foto ha una generale mancanza di contrasto che può essere attenuata aumentando il valore del relativo comando a circa 20. Valore simile anche per la chiarezza per conferire un certo “spessore” all’immagine, le due regolazioni insieme hanno questo effetto.

foto-1-3

Dopo aver dato un paio di ritocchi all’inquadratura (pochi gradi dettati soprattutto da un desiderio di “perfezione” mai raggiungibile) si può rendere necessario l’utilizzo del pennello su alcune zone (vedi articolo sulle maschere). In questo caso decido di applicare un correzione solo sulla parte cielo/terra al di fuori della mongolfiera, con queste impostazioni:

pennello

Il contrasto è utile per rendere più dinamico il passaggio luci/ombre perso con l’apertura delle ombre, una leggera diminuzione del valore luci che sono un po’ troppo vicine al limite per l’aumentato contrasto, il valore della chiarezza in questo caso è per creare un certo stacco tra la zona interna e quella esterna alla mongolfiera.
Infine la maschera di contrasto su tutta l’immagine: è importante scegliere la zona da ingrandire per l’anteprima. Ho scelto il profilo del pilota perchè mi permette di osservare l’eventuale presenza dell’alone (che dipende dal raggio), potete anche spostarla in un’altra zona, magari scura, così da osservare l’eventuale presenza di rumore.

maschera

Se l’immagine verrà postata sul web possiamo aggiungere un’ulteriore maschera di contrasto come anche nel caso della stampa, se non vogliamo addentrarci nei dettagli di una Unsharp Mask possiamo affidarci direttamente a LR che svolge un buon lavoro. Clicchiamo con il destro sopra l’immagine, poi “esporta” e ancora “esporta”.

esporta

In questa finestra scegliamo jpeg, spazio colore sRGB, qualità medio/alta, il ridimensionamento che preferiamo (tra 600 e 1000 sul lato lungo è quello che consiglio) e la nitidezza che LR applicherà dopo il ridimensionamento, in questo caso per “schermo” e di intensità standard. Qui sotto potete osservare la differenza tra la foto originale in .NEF e l’output ridimensionato di LR.

foto1-1

DSC_2520-2

Vi invito a visitare il mio videocorso, dove mostro la post produzione di una mia foto dall’inizio alla fine. Nel corso mostro il mio workflow completo: dall’importazione fino all’esportazione del file, utilizzando Lightroom, Photoshop e Plug-in esterni.

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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