Olympus presenta la PEN E-P5, top di gamma con look marcatamente retrò

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Reinterpretare la serie PEN in chiave digitale è stata la mossa più riuscita di Olympus nell’era post pellicola. Un paio di anni fa ho provato la E-PL2 ed era già un prodotto convincente, tuttavia la casa è riuscita a superare se stessa con un secondo storico remake, quello della OM-D. Nella recensione della E-M5 abbiamo visto le incredibili qualità di questa fotocamera, la quale ha introdotto un potente sistema di stabilizzazione a 5 assi ed un sensore, in formato Micro Quattro Terzi, in grado addirittura di superare alcune fotocamere APS-C nella resa ad alti ISO. Sulla base di queste due ottime caratteristiche è stata progettata la nuova top di gamma della serie PEN.

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La Olympus PEN E-P5 riprende in tutto e per tutto lo stile della PEN F, esattamente cinquanta anni dopo lo storico modello. Oltre all’estetica la qualità tecnologica si estende su ogni aspetto, compresa la costruzione, in metallo e con viti invisibili (si vedono solo quelle sul fondo). Il sensore è lo stesso Live MOS da 16 MP della E-M5 e la sensibilità si estende fino a 25.600 ISO. Grande attenzione sull’AF, ora quasi istantaneo, e sull’otturatore, con lag praticamente azzerato e velocità fino a 1/8000: un primato per le mirrorless.

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Il display da 3″ con 1 milione di punti è di tipo tilt-shift, come quello della E-M5, si può ruotare di 80° verso l’alto o di 50° verso il basso. Rispetto le classiche PEN abbiamo importanti miglioramenti nel campo dei controlli, con un sistema composto da due ghiere dei parametri tempi/diaframmi che, spostando il selettore intorno al pulsante di registrazione video (quello rosso), controllano gli altri due parametri fondamentali: ISO e bilanciamento del bianco. Il sistema è stato nominato da Olympus “2×2” ed appare piuttosto interessante perché si ha tutto sotto controllo con una sola mano, senza dover cercare pulsanti sparsi sul corpo o sul display.

Fa la sua comparsa anche il Wi-Fi integrato, il quale consente di condividere facilmente le fotografie ma anche di controllare la fotocamera dallo smartphone. Poca roba, però, dal momento che funziona solo in modalità iAuto e consente giusto di controllare la messa a fuoco e scattare. Interessante la soluzione di Olympus per il “paring” dei due dispositivi che avviene tramite un QRCode che basta fotografare con l’app dedicata e configurerà la connessione wireless automaticamente. Il GPS non è integrato ma Olympus ha pensato ad un sistema che consente di sfruttare quello dello smartphone collegato.

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Altre caratteristiche sono lo scatto a raffica da 9fos, i vari filtri creativi già visti sulla E-M5 e il Photo Story. Il settore video rimane sempre un po’ in secondo piano, con registrazione video 1080p 30p in H.264 ma senza controlli avanzati, timecode o ingresso audio dedicato. Spicca però la presenza dell’assistenza alla messa a fuoco, il cosiddetto “Focus Peaking” che ha spinto le vendite di Sony NEX tra i fotoamatori che volevano sfruttare ottime manual focus.

Il mirino non è presente, né elettronico né ottico, per cui si dovrà ripiegare sul modulo opzionale VF-4. Il flash è invece integrato ed è di tipo popup, piccolo ma in grado di controllare anche unità wireless. La E-P5 sarà disponibile in tre colorazioni: bianco, nero e argento/nero. Si può prendere con il classico obiettivo kit 14-42, oppure con un bundle “premium” che include il mirino elettronico VF-4 ed il 17mm f/1.8, il quale è ora disponibile anche in nero. Olympus ha annunciato oggi che non solo il 17mm ma anche il 45mm ed il 75mm saranno disponibili anche in nero e con lo stesso prezzo di quelli silver (il 12mm costava il doppio con quella colorazione!).

Ecco un video di presentazione della nuova Olympus E-P5, il cui prezzo non è ancora noto ma la disponibilità è fissata per fine giugno.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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