Tips: cambiare la lingua di una sola applicazione in OS X, per usare Mail in inglese

Quando si installa OS X e si seleziona la lingua, questa viene considerata come primaria e posizionata in cima alle altre in Preferenze di Sistema / Lingua e Testo. Le applicazioni che si installeranno successivamente, con esclusione di quelle in cui la selezione è delegata all’utente, verranno visualizzate direttamente con quella lingua, se disponibile, altrimenti con la successiva. Si tratta, come specificato nello stesso pannello, di un ordine di preferenza.

lingue

In sostanza, basta trascinare la voce English sopra Italiano e, dopo il riavvio, OS X e tutti i software correlati inizieranno a parlare inglese. Ciò che non è previsto dal sistema è la possibilità di cambiare la lingua di una sola applicazione ed è proprio questo il caso capitato ad un mio carissimo amico. Francesco è italiano e vive in Italia, e non gli dispiace affatto che il suo Mac parli la stessa lingua. Tuttavia la maggior parte sua corrispondenza lavorativa è internazionale, per cui le email sono scritte e ricevute in inglese. Apple Mail prende la lingua di sistema e le frasi che aggiunge sono comunque in italiano: il giorno, ha scritto, del, ecc.. Per evitare questo inconveniente ha deciso di impostare solo quell’applicazione in inglese. Per ottenere questo risultato è sufficiente una sola riga dal terminale:

[code]defaults write com.apple.mail AppleLanguages ‘("en-EN")'[/code]

Al successivo riavvio Mail parlerà inglese e cambieranno di conseguenza anche tutte le parole che inserirà nella corrispondenza, mentre la lingua di sistema rimarrà invariata. Questo tipo di soluzione è applicabile anche alle altre applicazioni, bisogna solo identificare il nome del loro “pacchetto” (in questo caso com.apple.mail). Per farlo si può dare uno sguardo ai nomi dei file di preferenza inclusi nella cartella ~/Library/Preferences/ (da cui dovete togliere estensioni .plist e .lockfile).

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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