Viber lancia la sfida a WhatsApp con client desktop ed account multipiattaforma

Il successo di WhatsApp è semplicemente stellare. L’app funziona bene e consegna i messaggi rapidamente, ma sono i numeri il suo pezzo forte. Come è avvenuto per Facebook nel campo dei social network, WhatsApp è il servizio di messaggistica più usato e questo è un aspetto fondamentale perché il mittente ed il destinatario devono usare la stessa app per poter comunicare. Se mettessimo da parte questo grande vantaggio, ci accorgeremmo che il servizio ha molti limiti, tra cui l’impossibilità di utilizzare la stessa utenza su più dispositivi, nonché l’assenza di client per computer. Facebook sta cercando di dare vita propria alla sua chat tramite l’app specifica, tuttavia richiede sempre la comunicazione tra “amici”.

Quella che potrebbe oggi tentare il colpaccio e guadagnare molto terreno è Viber. Nato esclusivamente come sistema Voip, oggi raggiunge una completa maturità con la versione 3.0 per iOS e client per tutte le principali piattaforme, compresa Mac e Windows. Dopo aver attivato la nostra utenza su smartphone, potremo agganciarla a tutti gli altri dispositivi in nostro possesso usando lo stesso numero di telefono (con 0039 prima). Si riceve rapidamente un pin e si conferma così l’accoppiamento.

viber

Il client per Mac è snello ed elegante ma ancora piuttosto acerbo. C’è giusto quel che troviamo su iOS e poco più, la sincronizzazione sembra funzionare bene ma alle volte i messaggi di un mittente si ricevono in conversazioni separate. C’è ancora del lavoro da fare ma la strada è certamente interessante ed oltre alle telefonate potremo scambiare messaggi e foto, un po’ come WhatsApp. C’è anche la videochiamata ma è in beta e attualmente pare funzionare solo tra client desktop. Il guanto di sfida è comunque lanciato e Viber propone una interessante soluzione “tutto incluso” che potrebbe prendere piede rapidamente, sopratutto perché è già molto usato per le chiamate VOIP.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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