App Store, 5 anni e sentirli alla grande (in numero di app e ricavi)

Un festeggiamento curioso, dato che, stando a quanto Jobs e il team di ingegneri dietro il primo iPhone prevedevano, non doveva neanche esistere. Poi, su crescente domanda degli utenti di andare oltre il concetto ancora non sufficientemente maturo di web app, l’App Store prese vita nel 2008 con l’allora iPhone OS 2.0. A 5 anni di distanza, il negozio virtuale di applicazioni Apple arriva a un importante traguardo, da capostipite di un settore creato da zero o quasi.

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Sebbene il compleanno ufficialmente scoccherà tra una settimana esatta, il 10 luglio, Apple ha preferito portarsi avanti inviando ad alcuni giornalisti, incluso Tim Bradshaw del Financial Times che l’ha ricevuto tra i primi, un grande poster che riporta su una scala cronologica i principali traguardi dell’App Store. Un successo rapido e crescente, sin dall’ottima partenza registrata 4 giorni dopo il lancio, quando già 10 milioni di download erano stati effettuati; traguardo che neanche un anno dopo è stato eclissato raggiungendo quota un miliardo. Nel frattempo, vere e proprie hit sono nate, tra cui sicuramente si notano le icone di Doodle Jump, Angry Birds, Instagram e Fruit Ninja, portando sempre più ricavi sia ad Apple che agli sviluppatori, che a metà 2010 avevano ricevuto in totale un miliardo di $. Oggi, a luglio 2013, le cifre prima menzionate appaiono minuscole rispetto allo status attuale: 50 miliardi di download effettuati e 10 miliardi di Dollari incassati dai devs, lasciando all’immaginazione quanti ne ha guadagnati, e ne sta guadagnando, l’azienda di Cupertino. Tutti i numeri contribuiscono a mantenere, almeno per ora, l’App Store leader nella sua categoria e fonte di grandi soddisfazioni (salvo sporadiche “discussioni” sul regolamento applicato da Apple) per chi ci opera.

Nel frattempo, anche altre hanno fiutato il ricco giro d’affari di questo tipo di store, con l’arrivo di Google Play Store (fu Android Market) e Microsoft Windows Store (ex-Marketplace) sulle rispettive piattaforme, oltre ad altri di terze parti come l’App-Shop per Android di Amazon. Un modello che da mobile ha coinvolto il mondo desktop, trovando anche in questo caso la forte attenzione di Apple col Mac App Store e persino del mondo open source col Software Center di Ubuntu. Ad essi si affiancano anche servizi più specializzati come Steam di Valve, che sebbene sia nato anni prima dell’avvento di questi “centri commerciali” per applicazioni ne ha poi sicuramente beneficiato in termini di funzionalità aggiunte. Che si ami o si odi i prodotti di One Infinite Loop, non si può in qualche modo non ringraziarli anche per lo sviluppo di una forte e agguerrita concorrenza che ha aumentato la libertà di scelta nel mercato. Perciò auguri, App Store: verso i prossimi 5 anni, e oltre!

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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