Google e Apple puntano (anche) sull’Italia per i loro più recenti servizi multimediali

Giornata molto positiva per gli utenti Google e Apple italiani. Entrambe le aziende hanno infatti reso finalmente disponibili anche qui alcuni dei loro più nuovi servizi di fruizione di contenuti multimediali. In particolare l’arrivo più importante è quello proveniente da Mountain View, con Play Music Unlimited che ci accoglie tra la schiera dei potenziali clienti, seppur con quasi tre mesi di ritardo rispetto al rilascio iniziale (ma poteva andarci ben peggio, considerate altre situazioni in cui il servizio è stato abilitato dopo più di uno o due anni, se non addirittura mai). Fine delle VPN per fingersi statunitensi, quindi, anche perché le tariffe europee sono altrettanto interessanti, per quanto il “vizietto” del cambio 1:1 €/$ non sia stato perso.

playmusicallaccessitalia

Play Music Unlimited ha un funzionamento di base estremamente simile a quello dei principali competitor: Spotify, Rdio e Xbox Music. Musica illimitata in streaming con possibilità di ascolto offline, nonché creazione e ascolto di playlist/radio personalizzate. Si aggiunge poi una feature già presente da diverso tempo relativa al caricamento nel cloud della nostra libreria di brani, fino a 20.000 (questa singola parte è disponibile gratuitamente al di là dell’abbonamento Unlimited). Rispetto a Spotify e Rdio pecca dell’assenza di un migliore supporto multipiattaforma; su computer non è prevista un’app desktop, demandando il compito di riproduzione al browser; su mobile al momento Android rimane l’unica scelta, con la versione per iOS ancora in stato di “ufficialmente promessa” (come tappabuchi Google ha già ottimizzato da tempo per l’uso da smartphone e tablet della versione web di Play Music). Per chi ha scelto il robottino verde come sistema operativo di riferimento, oppure dispone comunque di un dispositivo Android, questa novità risulterà più che gradita. Il costo è di 7,99 € al mese, promozionale fino al 15 settembre; per coloro che si iscriveranno dopo tale data si passa a 9,99. È possibile inoltre testare le funzionalità in modo completo con una trial gratuita di 30 giorni, dopo i quali si potrà decidere se proseguire o meno. Non escludiamo nelle prossime settimane qualche prova, anche per valutarne l’eventuale superiorità e convenienza rispetto agli altri servizi del settore.

Guardando invece lato Apple, a fine febbraio ci eravamo chiesti: dato che il supporto ai film per iTunes nella Nuvola stava arrivando in gran parte d’Europa, a quando in Italia? La risposta, per così dire, di Eddy Cue è arrivata poche ore fa. Anche da noi è ora possibile ottenere e scaricare o guardare in streaming sui dispositivi associati al proprio ID Apple tutti i film acquistati sullo store digitale di One Infinite Loop.

itunesnuvolafilmitalia

Il servizio è gratuito, come già avviene per la parte musicale. Per quanto riguarda le serie TV, invece, nulla ancora da fare: per esse il paese più vicino ad avere la sincronizzazione cloud rimane la Francia. Arriverà anche quello, con un po’ di pazienza.

Al di là di questo, cosa manca da un lato e dall’altro? iTunes Radio non lo vedremo sin da subito in Italia, una volta che sarà attivo in forma finale. Ci consola, se così possiamo dire, il fatto che attualmente siamo sulla stessa barca di tutto il mondo oltre i confini statunitensi. Lato Google, è tutto l’opposto; l’offerta musicale c’è tutta, quella bibliotecaria quasi (dovuto all’introduzione dei libri scolastici in Play Books nel corso del mese, per ora USA-only), sul piano cinematografico invece silenzio assoluto. Play Movies non è disponibile né l’app stessa funziona in Italia, la parte serie TV tantomeno. La cosa curiosa è che la sezione dedicata sul sito Google Play risulta già pressoché interamente localizzata. Simile discorso per Play Magazines, eccezion fatta per l’applicazione che tecnicamente è abilitata per funzionare in Italia. Ad essere assenti sono infatti i contenuti localizzati.

Pur avendo visto un puzzle ancora lungi dall’essere completato, non bisogna comunque demoralizzarsi. Come abbiamo visto, piano piano arriva tutto. Dobbiamo solo aspettare pazientemente e nel caso valutare soluzioni alternative qualora se ne presentassero.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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