iPhone 5c: tutto quello che c’è da sapere sull’iPhone colorato (e di plastica)

Durante la diretta di ieri ho ironizzato definendo l’iPhone 5C come un iPhone 5 di plastica, e la verità non è poi così distante. Tutto l’hardware dell’attuale top di gamma verrà riproposto interamente in quelle lucide scocche dai colori sgargianti. Nel periodo pre-keynote avevamo preso anche noi l’abitudine di riferirci a questo modello come iPhone low cost, ma sapevamo bene quanto il concetto fosse lontano dalle idee di Cupertino. In Apple non c’è mai stata l’intenzione di pensare un oggetto per la fascia bassa del mercato, ma piuttosto quello di realizzare prodotti di alta qualità con il valore aggiunto del proprio brand equity (valore del marchio). Erano gli utenti Apple a sperare che venisse fuori un modello economico, sia per poterlo acquistare che per vedere contrastata quell’orda di dispositivi Android a buon mercato. Una sorta di rivincita dei numeri che a Cupertino non sono intenzionati a perseguire.

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La Apple di Tim Cook ha dimostrato di saper fare ben una cosa: tenere fermo il timone. Questo non vuole dire che non ci stiano offrendo innovazioni sul piano hardware e software – il Mac Pro ne è una conferma – ma si è ricevuta un’eredità così grande che sembra non si possa fare altro che continuare secondo la strada tracciata.

Jobs avrebbe potuto decidere di entrare in un nuovo mercato in un secondo e in quello successivo di convincere tutto il pool dirigenziale che fosse la cosa giusta da fare.

La Apple di oggi non ha perso la capacità di innovare, magari lo sentirete dire ma è una sciocchezza bella e buona. Al massimo la Apple di oggi può aver perso quell’anima focosa in grado di seguire l’istinto e di reinventarsi, giocandosi il tutto per tutto in ogni nuovo progetto. Quella sorta di pazzia propositiva, o genialità potremmo dire, che è venuta a mancare insieme al primo ed ultimo iCEO.

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L’iPhone 5c non è nato per stupire ma ha in sé tutte le qualità che riconosciamo nei prodotti Apple. È bello, è lineare, elegante e ben realizzato, fa venire voglia di toccarlo ed usarlo e lega perfettamente con il design ed i colori di iOS 7 e dei suoi software. Chiunque abbia un iPhone 5, che ha lo stesso hardware, vi può confermare che sia perfettamente all’altezza di ogni compito e difficilmente lo vedremo in crisi anche nel prossimo anno, così come ci risulta difficile immaginare quali migliorie possano esserci nell’iPhone 5s grazie ad Apple A7, che pure promette meraviglie. L’iPhone 5c è un prodotto di sostanza che conquista per il colore ed anche per una maggiore leggerezza d’uso dovuta alla scocca plastica.

Già, la plastica. Noi che da tempo abbiamo messo da parte il policarbonato in favore del nobile alluminio, noi che abbiamo ironizzato sulle plasticacce di cui sono fatti gli altri smartphone, noi che eravamo contenti di avere un prodotto prezioso ma al tempo stesso incline ai graffi, proprio noi potremmo apprezzare il nuovo iPhone di plastica. Apple ha una lunga esperienza con questo materiale, sia positiva che negativa, e sembra averla messa perfettamente a frutto nell’iPhone 5c. Gli iPhone 3G e 3GS avevano alcuni saltuari problemi di crepe nella scocca, cosa che accadeva anche per i MacBook precedenti al modello unibody. A Cupertino hanno lavorato duramente per ottenere il meglio dal policarbonato e nel video di presentazione con Ive hanno evidenziato i vari motivi che rendono questa plastica diversa dalle altre, in ogni aspetto.

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Chiunque abbia avuto già modo di toccare con mano iPhone 5c ha asserito che la qualità costruttiva è incredibile e che la plastica sembra praticamente indistruttibile. Ricorderete anche dei video che giravano prima del keynote in cui si faceva vedere quanto fosse difficile anche solo da graffiare volutamente. Tutto parte da un blocco unico di policarbonato che poi viene rinforzato e compattato con tanti altri strati plastici, a cui si aggiunge una struttura interna con parti di metallo e l’antenna stessa che fa da struttura portante. È per questo che l’iPhone 5c risulta leggermente più spesso dell’iPhone 5 pur avendo lo stesso hardware ed è per questo che toccando l’iPhone 5c, ci dicono, non sembrerà solo plastica ma la migliore che abbiate mai ammirato, anche grazie alla finitura glossy.

Ma sotto quei case colorati una piccola novità si nasconde comunque e riguarda la compatibilità LTE che diventa la più estesa di ogni altro smartphone del momento, grazie al supporto di 13 bande LTE nei vari modelli. Con questa miglioria potremmo avere una copertura più estesa anche in Italia, ed anche con operatori ai quali spetteranno frequenze più basse, come Wind.

Ragionando con la testa negli States e con priorità per i contratti, l’offerta economica degli iPhone 5c sembra essere congrua con la partenza da $99 contro i $199 dell’iPhone 5s. Sono solo $100 in meno ma rappresentano anche il 50% del costo base del device a parità di contratto. Se invece guardiamo al nostro mercato o all’acquisto dei terminali sbloccati, quei $100/100€ di differenza non sembrano sufficienti a giustificare le mancanze rispetto l’iPhone 5s, ovvero le novità che ci sono anche rispetto il “vecchio” iPhone 5, essenzialmente: SoC Apple A7 a 64 bit, microprocessore M7, nuova fotocamera con sensore più grande del 15% e funzioni aggiuntive, flash LED con temperatura variabile, Touch ID. Altre novità potrebbero venir fuori dal prossimo teardown, ad esempio sulla RAM, ma già queste cose sembrano valere ben più di 100€ rendendo l’iPhone 5c poco competitivo per l’acquisto a prezzo pieno rispetto l’iPhone 5s.

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Potreste leggerla come la possibilità mancata di entrare in un mercato entry-level ma chi ha mai detto che Apple sia interessata a farlo? Dopotutto continuano a mantenere la leadership dei guadagni e d’immagine. Inoltre il nuovo iPhone 5s ha anche dimostrato di battere la concorrenza nell’hardware, proprio lì dove si sentono più forti, essendo il primo smartphone a 64 bit. Ora vi diranno che non servono a niente ma non dovremo aspettare molto prima di vedere Samsung e gli altri con SoC a 64 bit. Ciò non toglie che l’iPhone 5c sia troppo caro per rappresentare una vera alternativa d’acquisto, perché chiunque arrivi a spendere tanto è facile che possa aggiungere 100€ per ottenere le migliorie sopra elencate. Forse anche per questo Apple non ha inserito nella prima tornata paesi come l’Italia, dove i contratti iniziano a prendere piede ma l’idea dell’acquisto è ancora in cima alla preferenze. Tra l’altro c’è anche un altro vincitore grazie a questa politica di prezzi ed è l’iPhone 5, con lo stesso hardware di un modello nuovo e con il design dell’altro, non perderà quasi nulla nell’usato, mantenendo elevato il proprio valore anche grazie al 5c. A questo punto potreste pensare che Apple è furba e che non fa mai niente per caso. Allora mi spieghino, per favore, come abbiano potuto concepire quelle custodie.

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Passino i discutibili accostamenti cromatici visti in qualche immagine, dove anche i più estrosi avranno arricciato il naso, e sorvoliamo anche sui fori circolari, magari gli conferiranno incredibili doti di ergonomia e presa in stile uomo ragno, ma possibile che nessuno in quella grande azienda si sia accorto che la scritta iPhone venga coperta parzialmente lasciando intravedere qualcosa di simile a “non”? Sarebbe bastato “tappare” quel foro e scriverci iPhone per evitare il problema estetico e riproporre il nome del prodotto. I dettagli Apple, non cascare sui dettagli proprio tu che devi a loro la tua fortuna.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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