Ne abbiamo parlato di frequente, nelle ultime settimane, in un’attesa che per molti versi è stata ancor più carica di quella riservata ad Apple. Del resto, Google doveva dare risposta all’offensiva dell’azienda di Cupertino, con un occhio anche a ciò che continua a sfornare il binomio Nokia/Microsoft. Il Nexus 5 è ora ufficiale e pronto per la vendita.

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Sviluppato come il precedente in collaborazione con LG, il nuovo “Googlefonino” è contraddistinto da un design piuttosto semplice, in plastica dura; peso e spessore si attestano rispettivamente a 130 grammi e 8,59 mm. Il maggior fronzolo visibile è nella ceramica utilizzata per gli unici pulsanti fisici presenti, quelli di accensione/blocco e del volume. Il display è un IPS da 4,95″ a risoluzione Full HD, circondato da una cornice piuttosto sottile ai lati in modo da contenere l’inevitabile aumento di dimensioni rispetto al Nexus 4. Al cuore di tutto troviamo un System-on-Chip Qualcomm Snapdragon 800 da 2,3 GHz, con grafica integrata Adreno 330; la RAM rimane a 2 GB come nel modello del 2012. Doppia fotocamera, frontale da 1,3 Megapixel e posteriore da 8 dotata di stabilizzatore d’immagine ottico, modalità HDR+ e flash LED. La registrazione video è a 1080p. Presenti altoparlante vivavoce monofonico, doppio microfono, porte microUSB, SlimPort per l’uscita video e jack da 3,5″ per le cuffie. Non mancano inoltre accelerometro, Bluetooth 4.0, NFC, GPS e i sensori luce/prossimità, ma soprattutto in termini di connettività ci troviamo davanti a un prodotto davvero completo: LTE e Wi-Fi 802.11ac sono infatti di serie, il primo grande mancanza del Nexus 4. La batteria integrata è da 2.300 mAh, con utilizzo dichiarato fino a 7 ore di navigazione su reti 4G e possibilità di ricarica wireless.

Veniamo ora ai prezzi e alla disponibilità. Due colorazioni, nera e bianca. Due tagli di memoria non espandibile, 16 e 32 GB. L’ottima notizia per tutti gli interessati (e ci siamo anche noi tra di loro) è la presenza immediata in Italia grazie alla versione locale del Play Store Devices inaugurata a settembre scorso: la versione da 16 GB costa 349 €, 50 in più se si vuole la capienza massima. Anche stavolta prezzi molto competitivi per il prodotto direttamente curato da Google, col piacere di vedere inoltre lo Stivale partecipare al day one e non poco più di un mese dopo (ogni riferimento ad Apple è puramente NON casuale).

Naturalmente, ad interessare è anche il sistema operativo che porta in dote questo Nexus. Android 4.4 KitKat è preinstallato, portando con sé numerose migliorie e un design molto più curato rispetto al passato. Come possiamo vedere proprio nell’immagine sopra, la barra di stato e i tre pulsanti software Indietro/Home/Multitasking sono totalmente trasparenti; niente più linee divisorie tra i vari elementi che compongono l’interfaccia. Similmente a iOS, ora anche su Android la schermata di blocco mostra le copertine dei brani in riproduzione. Una nuova modalità a tutto schermo durante la lettura di libri e la visione di filmati completa il resto, nascondendo barra superiore e pulsanti software in modo da lasciar spazio al contenuto; per chi le necessitasse, basta uno swipe per farle riapparire.

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La nuova UI è stata sviluppata in un contesto globale di miglioramento delle prestazioni di Android, volto a renderlo più snello e agevole anche nella fascia bassa, dove ha storicamente zoppicato quando posto a diretto confronto con Windows Phone (non a caso è un punto su cui abbiamo battuto molto il tasto nel recensire il Lumia 520). Se per i dispositivi più vecchi, rimasti in molti casi alla 4.0 se non a Gingerbread 2.3, ci sarà ben poco da fare, quelli del 2014 con processori dual-core base e 512 MB di RAM trarranno beneficio da questa ottimizzazione. A ciò si aggiungono un multitasking più rapido e l’abbassamento della latenza dei touchscreen, ovvero il periodo che trascorre tra il tocco e l’azione, per dare un’esperienza fluida nel passaggio tra le apps.

Molto lavoro è stato svolto anche sul riconoscimento vocale. Pronunciando “Ok Google” nella schermata home o all’interno di Google Now è possibile attivare con la sola voce svariate funzionalità, dalla ricerca su Internet alla riproduzione di brani musicali. La gestione della rubrica è stata affinata con un metodo di priorità in base ai contatti sentiti più frequentemente; inoltre è possibile cercare direttamente da lì i recapiti dei luoghi nelle vicinanze così come di persone presenti all’interno del proprio dominio Google Apps in contesti aziendali. Queste funzionalità vengono anche sfruttate durante la ricezione di chiamate per cercare di identificare i numeri non presenti in rubrica. Completano questa parte relativa alla comunicazione la gestione centralizzata della messaggistica in Hangout e il supporto di default ai caratteri Emoji nella tastiera.

Il cloud riveste in KitKat un ruolo molto importante. Le funzionalità di sistema finora disponibili nell’app Cloud Print sono state direttamente integrate nel sistema operativo, consentendo la stampa senza fili da qualsiasi applicazione; Android 4.4 dà inoltre supporto anche a tutti gli altri servizi cloud di stampa di terze parti, come quello di HP. Per quanto riguarda l’archiviazione nella nuvola, le apps potranno accedere in modo più facile ai file salvati su Google Drive e piattaforme ad esso concorrenti come Dropbox. Uno dei primi software a godere di quanto descritto è QuickOffice, adesso ufficialmente presente nel Play Store con gli altri prodotti Google e non più in una voce separata come precedentemente.

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Queste sono le principali novità presenti nella nuova versione del robottino verde, ma la lista è ben più lunga, comprendente client di posta e download manager ridisegnati, supporto ai sottotitoli Closed Captioning, l’esecuzione delle applicazioni in sandbox per aumentare la sicurezza del sistema, nuovo sistema di pagamento tramite NFC, pedometro e altro ancora. Oltre che sul Nexus 5, Android 4.4 sarà disponibile a breve anche per Nexus 4, 7 (sia 2012 che 2013) e 10 così come per i modelli Google Edition di Samsung Galaxy S4 e HTC One. Niente invece per il Galaxy Nexus, che termina la sua corsa alla 4.3. Un peccato, se consideriamo che col suo hardware oggi rientrante proprio nella fascia bassa di mercato avrebbe potuto rappresentare proprio il viatico ideale per promuovere le migliorate performance di KitKat. I loro possessori potranno comunque trovare conforto nelle ROM non ufficiali che non tarderanno ad arrivare. Per tutti gli altri dispositivi, come i Galaxy con TouchWiz, gli HTC con Sense, gli LG non-Nexus e i Sony Xperia, rimarrà al solito compito dei singoli produttori annunciare e distribuire il rilascio.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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