Recensione: Sony QX10 e QX100, un esperimento lontano dalla praticità

Per innovare bisogna avere il coraggio di esplorare nuovi terreni, di presentare idee originali in grado di fare la differenza. Sony è una di quelle aziende che non si risparmia mai, cerca di migliorare i propri prodotti, generazione dopo generazione, e anche di presentarne di completamente nuovi. Mentre tutti pensavano ad un smartwatch lei lo aveva già realizzato, mentre si presentavano le prime mirrorless Micro Quattro Terzi lei provava sia lo specchio translucido che le senza specchio con sensore APS-C e se stavate pensando a trasformare uno smartphone in fotocamera evoluta sappiate che lei lo ha già fatto. Non si può che ammirare chi viaggia a vele spiegate verso il futuro, seppure bisogna dire che non sempre le ciambelle riescono col buco.

Non tutte le idee sono buone e non tutte le buone idee si traducono in prodotti altrettanto validi.

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Quando si sperimenta molto il rischio di fallire è sempre in agguato e le politiche sbagliate del brand possano anche pesare sui suoi acquirenti. Ma facciamo un passo indietro e parliamo di Sony QX10 e QX100. A ben guardare il passo da compiere è forse verso il futuro visto l’effetto wow di cui questi prodotti sono capaci. Per quanto il funzionamento si basi su tecnologie ampiamente note, come il Wi-Fi, non aver mai visto nulla del genere comporta automaticamente quel pizzico di magia tipico delle novità.

Le specifiche tecniche dei due prodotti sono di tutto rispetto ma quel che fa la differenza è l’idea di base. Tutti abbiamo uno smartphone sempre con noi ma sappiamo che nella maggior parte dei casi, tolto qualche esperimento isolato, la sua fotocamera è pratica ma non di elevata qualità, specie quando la luce inizia a scarseggiare. Sensore ed obiettivo sono i punti principali su cui lavorare per avere una buona foto (escludendo il fotografo) e nella dimensione di un telefono moderno, perché di questo si tratta, è fisicamente impossibile inserirne di generose dimensioni senza aumentarne lo spessore notevolmente.

Caratteristiche QX10 QX100
Megapixel 18 20
Sensore 1/2,3” BSI 1” BSI
ISO 100-3200 160-6400
Ottica Sony G – 10×25-250mm
F3,3-5,9
Zeiss – 3,6×28-100mm
F1,8-4,9
Manual Focus
Shutter Speed 1/1600 1/2000
Peso 105 grammi 179 grammi
Metodi di scatto Auto, Auto+, P Auto, Auto+, P, A
Prezzo 176€ 391€

Ecco quindi la soluzione: mettere un sensore dietro ad un obiettivo e sfruttare lo schermo dello smartphone per la visione e i controlli. Idea semplice, forse banale, ma che avrà stuzzicato la fantasia di tutti noi almeno per un istante. Nel mio immaginario portavo l’obiettivo in tasca per poi collegarlo allo smartphone con clic e via, pronti a scattare. Purtroppo il salto dalla fantasia alla realtà può essere molto brusco e riservare cattive sorprese. Purtroppo, lo dico per una seconda volta, è proprio il caso delle QX10 e QX100. Alcuni già lo sapevano: perché spendere per migliorare di poco le fotografie dello smartphone? Ecco, su questo punto mi trovo in disaccordo ed apprezzo lo sforzo di Sony. Per quanto iPhone 5 e compagni si comportino egregiamente per quel che sono, sensori e lenti così piccole portano ad immagini scarsamente definite, nessuna profondità di campo e immagini da buttare già a 400 ISO. Per non parlare dell’assenza dello zoom ottico, che cambia radicalmente l’approccio alla fotografia. Certamente possiamo dire che per le foto in mobilità uno smartphone ci basta e avanza ma già una compatta con sensore come quello della QX10, ovvero 1/2,3″, è tutta un’altra storia. E se parliamo poi della QX100 allora c’è solo da capire che si tratta di tutta un’altra categoria di immagini.

Purtroppo non avendo possibilità di impostare manualmente i parametri su tutti e tre i dispositivi una comparazione fotografica è difficile, ma vi farò notare facilmente i limiti di iPhone 5 con poca luce e la differenza con le QX10 e QX100 grazie a questo scatto catturato in penombra con tutti e tre i dispositivi:

voto 2,5Conclusioni

Nulla da dire, insomma, sui sensori e sugli obiettivi, che si sono dimostrati all’altezza delle aspettative, ma vogliamo parlare dell’esperienza d’uso? L’aggancio fisico è scomodo, l’abbinamento è lento è spesso va in tilt, le immagini si vedono con lag e ogni tanto si bloccano, le opzioni di controllo sono incredibilmente poche (niente manuale, niente RAW, iso, ecc..), le micro SD si inseriscono male e l’ergonomia è semplicemente inesistente. Provate a tenere con uno smartphone da 100gr, piatto come una sogliola, un obiettivo voluminoso che sporge per 10 cm (quando acceso) e ne pesa il doppio. Questo è solo il riassunto di un’esperienza utente disastrosa che non va oltre l’effetto gadget sfizioso, figurarsi stuzzicare il palato di un fotografo che sceglie un sensore da 1″ e lenti Zeiss. Visti i prezzi è molto meglio comprare una compatta al posto della QX10 e con 80€ in più rispetto alla QX100 si compra la Sony RX100 che è una signora macchina senza compromessi, piacevolezza d’uso inclusa. Vorrei essere più generoso di così visto che ci piace chi ha il coraggio delle proprie idee e la forza per metterle in pratica ma questa linea QX ha bisogno di un sostanziale ripensamento, dall’hardware al software. E non è detto che, anche così, abbia davvero motivo di esistere e le possibilità concrete di conquistare il cuore (e il portafogli) di un utente. Tutti i dettagli nel seguente video:

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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