Sony RX10: la SuperBridge delle meraviglie

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Le bridge rappresentano quella via intermedia, o ponte, tra il mondo delle compatte e quello delle reflex. Nascono come un compromesso e, in quanto tale, sono la causa di numerose rinunce. Ormai quasi tutte le fotocamere bridge si sono specializzate nel campo del super-zoom mentre si è persa la volontà di rincorrere la qualità fotografica, che richiederebbe prezzi maggiori subendo troppa concorrenza dai mondi delle reflex e delle mirrorless. Sony ha sempre creduto molto in un settore bridge prosumer, una certa nicchia che è riuscita ad ammaliare anni addietro con la R1 e che oggi conta di conquistare con la RX10.

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A guardare le specifiche tecniche di questo concentrato di tecnologia si capisce che nulla è stato lasciato al caso e si è puntato al top in ogni settore. Iniziamo col dire che le dimensioni sono quelle di una bridge di taglia medio-grande con i suoi 129 x 88 x 102 mm, ma il peso è decisamente più consistente: 813 grammi. Il corpo è infatti molto robusto, quasi interamente in lega di magnesio, e le sue forme sinuose ma essenziali. Al cuore di tutto vi è un grande sensore da 1″ retroilluminato da 20 MP, lo stesso presente nella RX100 mkII e che ha già conquistato molti fotografi. Grazie alla intelligente dimensione del sensore si è potuto pensare un obiettivo che ha dell’incredibile, un equivalente 24-200mm f/2.8 su tutte le focali, con stabilizzazione ottica e prestigiosa firma: Carl Zeiss Vario-Sonnar. Sul barilotto si nota una ghiera che può essere utilizzata per la MAF manuale ed una seconda per controllare in modo preciso l’apertura (il cui effetto può essere disabilitato per evitare movimenti accidentali durante la registrazione video).

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Grande attenzione la si è riservata anche ai controlli, per non lasciare nulla al caso. Sulla sinistra vi è la ghiera dei modi, sulla destra quella per la compensazione d’esposizione, il pulsante di scatto con controllo zoom ed alcuni tasti funzione. A memoria non ricordo un’altra bridge con un display LCD supplementare in cima ma si tratta di un’aggiunta certamente gradita ai fotografi purosangue. È retroilluminato e sufficiente grande da contenere tutti i principali parametri di scatto, livello di batteria incluso.

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Il display è un LCD da 3″ con 1,3 milioni di punti, possiede la tecnologia WhiteMagic ed inclinabile per coadiuvare le inquadrature dall’alto e dal basso. Il mirino è un’utile aggiunta in una bridge ma è forse l’unico elemento leggermente sottotono con una ingrandimento di solo 0,7x e risoluzione di 1,4 milioni di punti. Non mancano flash integrato e tecnologie ormai richieste come Wi-Fi ed NFC. Grande flessibilità anche nel campo video con un’uscita HDMI usabile per un monitor esterno durante le riprese, ingresso microfono, uscita per cuffie e formati di memorizzazione che arrivano all’AVCHD / MP4 FullHD da 50p.

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Con tutte queste specifiche non ci si può certo attendere un prezzo basso ed in effetti il listino è di $1,229 che potrebbero corrispondere grossomodo alla stessa cifra in euro (tasse incluse). In termini di convenienza pura e semplice le tradizionali soluzioni mirrorless/reflex offrono di più per sensore e flessibilità ma è facile che la RX10 riesca a conquistarsi una piccola nicchia di rilievo. Dopotutto per coprire da 24 a 200mm con obiettivi stabilizzati e ad apertura fissa f/2,8 sono richieste cifre nettamente superiori sia nelle DSLR che nel campo delle mirrorless e si avrebbe anche a che fare con ingombri e pesi di tutt’altra categoria. Questa RX10 non può che far gola con questo obiettivo delle meraviglie anche perché il sensore da 1″ ha già dimostrato prestazioni più che valide sulle RX100.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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